Sono quasi le 17:00 ed è già sera, decidiamo di uscire e dirigerci verso la piazza del mercato di Cracovia, il centro della città. Appena aperta la porta, il freddo ci pizzica il viso, ma siamo preparati al freddo della Polonia in inverno.
Giungiamo nel Rynek Glowny, la piazza centrale, che risplende di una tenue, eterea, luce azzurra. Un angelo dall’espressione intensa, con le ali dorate e il vestito fatto di notte e di stelle, ci accoglie. Tutt’intorno ci sono alcuni alberi dai rami nudi e nodosi, illuminati, da cui scendono gocce di pioggia luminose.
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Poche luci per un così importante centro, ma l’atmosfera Natalizia in tutta la sua essenza è avvolgente. Cracovia, con la sua profonda storia di fede, bada all’essenza e non all’apparenza, e questo ci piace.
Il palazzo del municipio si erge davanti a noi, come un mite gigante custode del tempo. Egli veglia sulla piazza medievale più grande d’Europa. Magicamente scampata alla distruzione della seconda guerra mondiale, la città ha ancora tante storie da narrare. Storie che echeggiano tra le mura degli antichi palazzi, e sulle volte delle sue chiese.
Piazza del Mercato di Cracovia, la leggenda del trombettiere
Passeggiamo assorti, tra i mercatini di Natale, sotto il grande albero non ancora acceso. D’un tratto, un bellissimo, struggente suono di tromba echeggia nel silenzio. Proviene dalla chiesa di Santa Maria. La melodia viene suonata allo scoccare di ogni ora, da una delle due torri, quella più alta. Viene ripetuta quattro volte, da ogni finestra, verso tutti i quattro punti cardinali, ma non viene mai portata a termine. Così da 700 anni. È l’Ejnal. Vi racconto la sua storia.
Tutto cominciò nel XIII secolo, in una notte particolarmente buia, fredda e nebbiosa. Il trombettiere, che aveva il suo turno di sentinella sulla torre della Basilica di Santa Maria, la mattina successiva, non riusciva a dormire. Aveva dei brutti presentimenti e decise di fare una passeggiata per le strade della città addormentata. Girava voce che i Tartari stessero preparando un nuovo assedio, ma le autorità non avevano badato a queste voci. Il trombettiere, decise di recarsi verso il Rynek (la piazza del mercato) e salì sulla torre della Basilica di Santa Maria per vegliare.
Quando il cielo si schiarì leggermente, vide ombre nere che marciavano all’orizzonte, riconobbe le sembianze dei guerrieri tartari. Rimase inorridito, dapprima cominciò ad urlare, ma tutti dormivano. Poi prese la sua tromba e intonò l’Hejnal. Suonò senza smettere sempre più forte, svegliando la città. I guerrieri tartari erano numerosi, ma la città non fu presa di sorpresa e riuscì a respingere gli invasori. Il trombettiere suonava ancora, quando una feccia gli trafisse la gola. La melodia si interruppe a metà ed è così ancora oggi.
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Cracovia vinse la battaglia, ma non ebbe la forza di festeggiare, venne proclamato il lutto cittadino. Grazie solo a quel suono di tromba, la città si era salvata. Dalla torre Mariacka, puoi ascoltare la stessa musica, e se sei fortunato, potrai vedere il trombettiere salutare agitando la sua tromba. Tutte le ore, ogni giorno dell’anno. E ogni giorno alle 12 l’hejnal, viene trasmesso dalla radio nazionale polacca.
Piazza del Mercato di Cracovia, la Basilica di Santa Maria
La chiesa sorge nel centro storico di Cracovia (Stare Miasto, o “città vecchia”), sul lato orientale della piazza centrale della città, Rynek Glowny (“Piazza Grande”). La prima chiesa che venne costruita in questo luogo, venne eretta nel secondo decennio del XIII secolo. Dopo la sua distruzione durante le invasioni dei Tartari, la chiesa attuale venne edificata in stile gotico sulle fondamenta della precedente.
Nel corso dei secoli alla chiesa sono state apportate continue modifiche, che hanno lasciato l’impronta di vari stili, fino all’Art Nouveau, coesistendo armoniosamente nell’intero edificio.
La chiesa è un edificio imponente, lungo quasi 100 metri e largo circa 40. Presenta tre diversi ingressi: quello principale (utilizzato oggi per i fedeli) e due laterali (utilizzati per i turisti). La caratteristica più evidente della sua alta facciata sono le due alte torri che la fiancheggiano, asimmetriche e con diverse altezze. La torre più bassa misura 69 metri di altezza e, sormontata da una cupola rinascimentale, funge da torre campanaria. La torre più alta, di circa 81 metri, appartiene al Comune ed in passato fungeva da torre di guardia. Oggi, ad ogni ora, vi viene effettuato l’Hejnał. La sommità della torre è arricchita con una guglia e alcune torrette. Nel 1666 vi fu posta sulla cima una corona d’oro di 350 kg, di 2,40 metri di diametro.
L’interno presenta tre navate e numerose cappelle laterali per i fedeli. Le sue colonne e le volte sono caratteristiche per i colori del rosa e del blu. Alzando lo sguardo, ci si troverà sotto un meraviglioso cielo stellato.
L’Altare di Veit Stoss
L’ altare maggiore, è composto da cinque pannelli in legno scolpiti, dipinti e dorati, nei quali vengono rappresentati la Dormizione della Vergine ed episodi della vita di Cristo e della Madonna. Costruito da Veit Stoss e consacrato nel 1489, è alto 13 metri e largo 11. L’altare ligneo più grande esistente. Questo fu, durante l’occupazione tedesca nel 1940, deportato in Germania, nel 1946 è tornato in Polonia e dal 1957 si trova sul sito originale.
La Basilica di Santa Maria è una delle chiese più belle, imponenti e caratteristiche che io abbia mai visto.
Piazza del Mercato di Cracovia, la leggenda delle due torri
Ma perché le due torri sono così diverse? La tradizione fornisce la motivazione della diversa struttura delle due torri. Si narra infatti, che l’incarico di costruire le torri sia stato affidato a due fratelli, ognuno dei quali avrebbe dovuto erigerne una. Sorse presto tra loro una accesa rivalità e ognuno tentò di costruire una torre più alta di quella dell’altro. Il fratello minore però uscì sconfitto dalla competizione. Accecato dall’invidia, colpì a morte il maggiore con un coltello. In preda al rimorso, salì sulla torre per rivelare al popolo la sua colpevolezza e utilizzò la medesima arma per togliersi la vita, con un fendente al cuore. Poi si gettò nel vuoto. A ricordo di questi eventi, il coltello è conservato ed esposto all’ingresso orientale del Palazzo del tessuto.
Piazza del Mercato di Cracovia, Il palazzo del tessuto
Il Mercato dei Tessuti (in polacco Sukiennice) è sede della Galleria di pittura polacca del XIX secolo che costituisce una delle sezioni del Museo Nazionale di Cracovia.
L’edificio sorge sempre nel centro di Rynek Główny, ed è l’edificio più grande della piazza. Fu costruito nel XIV secolo per fungere da centro del commercio dei tessuti. A causa di un incendio, nel 1555 fu quasi interamente distrutto per essere ricostruito in seguito in stile rinascimentale. L’edificio originariamente non presentava le arcate che furono invece aggiunte, a scopo ornamentale, nel XIX secolo.
Il primo piano è occupato dalla Galleria di pittura polacca del XIX secolo. Nella pinacoteca sono esposte opere di pittori del romanticismo polacco e del movimento della Giovane Polonia. I maggiori esponenti presenti sono Michałowski, Malczewski, Gierymski e Jan Matejko, del quale sono esposte due tele di dimensioni enormi: Kosciuszko pod Racławicami (Kosciuszko alla battaglia di Racławice) e Hold Purski (Omaggio Prussiano).
Il piano terra è oggi adibito a vendita di souvenir e artigianato. Potrai trovare tanti souvenir tipici della città. Dai preziosi gioielli in tutte le sfumature di ambra baltica, ai presepi che fanno solo qui. Dai draghetti peluche che ti fanno ascoltare la musica del trombettiere, agli adorati schiaccianoci in legno…
Le leggende della piazza del mercato di Cracovia
Quanta storia e quante leggende racchiuse in una sola piazza…Ho letto e raccontato ai miei bambini la storia dei cavalieri trasformati in colombe, “le colombe incantate di Cracovia”, che tutt’ora vegliano sulla Basilica. La leggenda “I tesori di Krzysztofory” palazzo abitato da Cristoforo, mago e alchimista, che trasformava il piombo in oro. Si dice conservasse il suo tesoro tra i cunicoli dei suoi sotterranei…
“Lajkonik” la storia dello scherzo di Staszek, che sconfisse il capo dei tartari Lajkonik e si travestì come lui per fare uno scherzo alla gente della sua città. Da allora, il primo giovedì dopo la festa del Corpus Domini, il capo tartaro attraversa le strade della città e la piazza del mercato. Ricevere un tocco del suo bastone porta fortuna per tutto l’anno. Poi a mezzanotte, si fa un brindisi alla prosperità della città e ai suoi abitanti.
Noi le abbiamo lette tutte su questo libricino qui
Piazza del Mercato di Cracovia a Natale
Che città incredibile Cracovia! Abbiamo dedicato un bel po’ di tempo soprattutto al suo centro, per goderne appieno.
D’altronde non avevamo scelta, dato che Davide voleva per forza vedere i cavalli. Si, cavalli che trainano carrozze, per i turisti che vogliono girare per la città come si faceva una volta. Davide non avrebbe fatto altro che ammirare quei cavalli grigi e neri. Altro che passeggiare, altro che shopping tra i mercatini! Ma siamo mamme e ci tocca cedere ogni tanto. Anche se stare immobili a meno 10 gradi per un’ora, a vedere sempre lo stesso animale fermo, non era proprio il massimo, meglio salire in carrozza.
A Natale questo posto è ancora più magico. Siamo stati anche talmente fortunati, da vedere l’accensione dell’albero.
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Lasciamo a Cracovia un desiderio, espresso sotto la grande stella luminosa sulla punta dell’abete, quello di ritornare. Cracovia, come tutta la Polonia celano ancora troppi segreti. E Io ne vorrei scoprire ancora e ancora!!
Se vuoi vivere i mercatini di Natale di Cracovia insieme a noi GUARDA QUI
Se ti va di leggere della collina del Wavel, del drago e delle sue leggende CLICCA QUI
Ma che belle queste leggende, i bambini devono essere stati entusiasti. Il pifferaio nn lo conoscevo proprio!
Si quella del trombettiere e quella del drago sono le più belle, ma ce ne sono tantissime e tutte affascinanti!