A volte è uno specchio, oppure un armadio. Talvolta può essere uno stivale-passaporta, altre volte invece è la tana di un coniglio bianco.
“Quella lì si potrebbe chiamare, la magica soglia di un mondo incantato”. Dice Bert lo spazzacamino nel film Mary Poppins, di fronte al camino di casa Banks.
Per noi, la soglia del mondo delle meraviglie è questa qui.
È il passaggio che ti trasporta oltre i confini della fantasia, in un mondo mai visto prima. Un viaggio alla scoperta di animali stranissimi, tra i paesaggi irreali, di una coloratissima terra dai mille volti.
Great Ocean Road Australia: partenza da Melbourne
Alle 6:30 siamo già in auto, usciamo da Melbourne, la guida a sinistra non ci spaventa. C’è un po’ di traffico e diverse rotonde. Abbiamo solo un problema con le frecce, azioniamo sempre il tergicristalli al loro posto, per ovvi motivi.
Finalmente smette di piovere e ora la strada è completamente libera. Ecco che oltrepassiamo il magico passaggio, siamo sulla Great Ocean Road! La costa è meravigliosa, con le sue curve affacciate sull’oceano impetuoso e le immense spiagge di sabbia color ocra. Questo spettacolo ci ruba lo sguardo. Uno scenario che cattura i nostri occhi, con l’incantesimo della sua selvaggia bellezza. L’infinito si staglia davanti a noi, ma siamo pronti a conquistarlo e andare oltre.
Colazione al faro di Lorne
Facciamo una prima sosta in una tea house, affacciata su un bellissimo faro bianco e rosso. Siamo sul mare di Lorne. Questa casetta in legno bianco dal tetto grigio, è immersa nel verde e piena di graziosi dettagli. Si chiama Willows, ovvero salici. Ci accoglie con tea, homemade cake, muffins e scones. Appena rifocillati, andiamo ad ammirare il faro da vicino. Sentiamo sulla faccia il leggero profumo della brezza marina. Il vento e le onde ci narrano di navi e marinai, di partenze e ritorni, di mille avventure. Siamo felici, una splendida storia ha inizio!
Superiamo Bell’s beach, il regno dei surfisti, e incontriamo per strada qualche negozio che vende tavole e tute da surf. Purtroppo non possiamo fermarci, abbiamo poco tempo.
Great Ocean Road Australia – Erskine falls
Ripartiamo alla volta delle Erskine Falls, le cascate nascoste tra la vegetazione di un pezzo di foresta pluviale. Ci addentriamo nel verde superando un enorme tronco d’albero. Ci facciamo strada tra quelle che a noi sembrano felci giganti. Hai mai visto il film “Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi?” Dove i protagonisti diventano più piccoli di un insetto? Ecco la scena è simile a quella vissuta dai protagonisti. I quattro ragazzi devono attraversare il giardino di casa, ma si trovano ad esplorare una vera e propria giungla! E d’improvviso eccole le cascate, le abbiamo trovate senza troppa difficoltà. Dovunque ti giri, anche sopra le nostre teste, tutto è di un verde intenso. Che meraviglia trovarsi in una foresta.
Ancora curve spettacolari e la forte voce dell’oceano che ormai ci fa compagnia, chilometro dopo chilometro. Cartelli gialli lungo il percorso, ci avvertono che potrebbe attraversare la strada un canguro o un altro animale. Altri cartelli invece, ci ricordano di guidare a sinistra.
Great Ocean Road Australia – nella foresta dei Koala
Arriviamo a Kennet River e prendiamo una stradina secondaria. Proseguiamo lungo un sentiero sterrato, qui incontriamo numerosi uccelli e coloratissimi pappagalli, alcuni sono grossi, bianchi e con la cresta gialla. Risaliamo la collina che ha una bella vista sul mare. Alziamo gli occhi e tra le cime degli eucalipti, notiamo i teneri, simpatici koala. In quel momento mi sono sentita come Indiana Jones che ha trovato il tesoro nascosto. Avvistare il primo koala per me è stata una grande emozione.
Ero come una bambina che ha scoperto il mondo delle meraviglie. Questi animali sono meravigliosi, dei batuffoli pigri e sonnolenti. Non fanno altro che stare aggrappati al loro ramo. Si muovono ben poco, dormono, mangiano e fanno davvero uno strano verso. Sono però anche animali selvaggi, che non amano essere addomesticati. Noi abbiamo preferito vederli in libertà, in maniera discreta e non in uno zoo. Non ci andava di fare le foto con un piccolo in braccio, come fanno purtroppo molti turisti. E poi sarebbe uno spreco non godere di tutta questa natura incontaminata, alla portata di tutti.
Great Ocean Road Australia – le spiagge dei surfisti
Dopo una sosta in un bar nelle vicinanze ripartiamo. Dopo poche curve, notiamo qualcosa che si muove lentamente sull’asfalto. È un koala che tranquillamente attraversa la strada, incredibile! Ci riteniamo molto fortunati visto che questi animali si spostano di rado dal loro albero. Questo è il bello dell’Australia, animali e natura stupefacente ad ogni angolo.
Riprendiamo il percorso, superiamo Apollo bay, altra lunga spiaggia frequentata dai surfisti. Il panorama muta in continuazione fuori dal finestrino della nostra auto. Vediamo baie silenziose, paesini sul mare fatti di casette bianche e azzurre in stile New England… Grandi campi da golf, laghetti che spuntano in mezzo a verdi pianure. E foreste di eucalipti dentro cui ci immergiamo.
I dodici Apostoli
Poi, appena dopo Princetown, come per magia ci appaiono davanti loro, i giganti rocciosi più famosi al mondo: I Dodici Apostoli!
Quasi non ci credo, la realtà supera il confine della fantasia. Scendiamo lungo una scala che percorre la parete ocra. La roccia taglia perpendicolarmente sul mare, ergendosi molti metri sopra la spiaggia. Affondiamo i piedi nella soffice sabbia rossiccia. Siamo spettatori della forza del vento e del mare, che giocano con i dodici guardiani di questa costa meravigliosa.
Nel corso di secoli aria e acqua ne hanno scolpito la figura da bravi artisti, creando un capolavoro della natura. Ci troviamo a pochi metri, proprio sotto uno di loro. Ci sentiamo un po’ come Gulliver nel paese dei giganti. L’unica cosa negativa è che i dodici apostoli non si riescono a vedere tutti insieme, ne’ dalla spiaggia ne’ dalla strada. Così decidiamo di fare una piccola pazzia, prendiamo l’elicottero e decolliamo!
Le eliche roteando fanno un gran rumore e l’erba viene schiacciata dal vento. Ci alziamo e cominciamo a volare sul prato, all’improvviso la terra verde sotto di noi finisce e ci troviamo sul manto azzurro dell’oceano. Sorvoliamo questo spettacolare nastro di terra frastagliata, da cui sono nati i Dodici Apostoli. Ecco che ci passiamo proprio sopra. Si vedono chiari i disegni che la spuma del mare crea attorno a queste rocce imponenti e straordinarie…La sensazione è quella di poter afferrare l’immensità. Sono immagini che nella mia mente, ho imprese come un marchio a fuoco sulla pelle.
Ma la giornata non è finita, sono le 5:00 pm e ripartiamo alla volta di Warrnambool. Questo è un paesino di pescatori, famoso per l’avvistamento delle balene. Ci appostiamo con binocolo e macchina fotografica pronta, però non siamo fortunati. Ci fanno compagnia solo il fischiare del vento e l’oceano. Un orizzonte libero e immenso davanti a noi, alla calda luce del tramonto.
Ancora qualche chilometro di mare e meraviglie, poi giungiamo a Mount Gambier. Qui c’è un motel dove abbiamo deciso di fare una sosta. Appena chiudiamo la porta ci sentiamo trasportati negli anni 50. Ci svegliamo presto e facciamo colazione. Come sempre il confine tra dolce e salato nel cibo è inesistente. I sapori si confondono, ma il dolce sembra sempre avere la meglio.
Great Ocean Road Australia – incontri straordinari
La nostra auto è pronta a consumare di nuovo molti chilometri. Il paesaggio cambia velocemente ancora una volta davanti ai nostri occhi. Incontriamo distese d’erba verde brillante e tappeti di allegri fiori gialli. Spiagge e lunghi pontili che sembrano portare oltre l’orizzonte. Ogni tanto ci fermiamo per ammirare meglio il panorama, siamo soli insieme agli abitanti di questi luoghi: i gabbiani. Torniamo all’auto e la troviamo totalmente ricoperta proprio da questi uccelli del mare. Cambio autista, guido io, le strade sono tutte libere. Si deve stare attenti solo alla sabbia che a volte il vento porta sulla strada e soprattutto ai grandi animali, che ci si può trovare all’improvviso sulla carreggiata.
Poi inaspettatamente, avvistiamo un animale gigantesco… È un’aragosta enorme!! Siamo a Kingston e questa scultura alta 17 metri è Big Lobster, ma gli abitanti della cittadina la chiamano Larry l’aragosta. È qui dal 1979 e come lei, ce ne sono tanti sparsi nell’Outback e in tutto il continente. Ti sembra una cosa bizzarra? Non se ti trovi in Australia, questi sono i big things. Se ti va potresti andare alla scoperta di quelli più strani.
Scattiamo una foto con Larry e siamo di nuovo in marcia. Affianco alla nostra auto sfilano molti laghi piccoli e grandi, che si trovano appena all’interno della costa. Ci mettiamo alla ricerca dell’animale più difficile da avvistare: l’ornitorinco, ma di lui nessuna traccia. A ripagarci c’è però la bellezza del posto e i suoi colori. Giurerei che l’acqua di uno dei laghetti incontrati fosse viola!
Great Ocean Road Australia – verso Adelaide
Sostiamo per godere un po’ del tepore del sole, c’è un altalena e dei giochini su un bel prato in riva al lago, le temperature ora sono quasi estive. Sentiamo uno strano rumore come un forte gracidio, sono rane, tantissime rane che si nascondono tra le canne. Non è finita qui, la Great Ocean Road non ha terminato le sue sorprese.
Superiamo filari e filari di viti e viali alberati che diventano verdi gallerie (l’Australia è uno dei migliori produttori emergenti di vino, famosa è la Barossa Valley ad Adelaide). Scendiamo lungo colline verdissime, i cui pendii si immergono nel blu del mare di Adelaide. Queste colline disegnano una forma perfetta e il verde intenso in contrasto con l’azzurro limpido del cielo, fanno sembrare di essere in un cartone animato.
Una corsa contro il tempo
Stiamo per arrivare ad Adelaide per prendere la nave che ci porterà a Kangaroo Island. Ma ad un tratto ci rendiamo conto che non abbiamo calcolato bene il tempo, e siamo inesorabilmente in ritardo. Si perché in Australia ci sono diversi fusi e una di quelle invisibili linee del tempo, divide proprio la Great Ocean Road in due. Andando verso Adelaide, c’è una mezz’ora di fuso che avevamo calcolato nel modo sbagliato.
Ci sentiamo come Fogg e Passepartout, i protagonisti del “Giro del mondo in 80 giorni”. Con una differenza, noi non abbiamo scoperto di essere in anticipo. Ora non avevamo più 40 minuti per prendere la nave, ma appena 10! Sono io alla guida e comincio a guidare come una matta tra curve e tornanti, mentre Fabio cerca di capire meglio che ore sono. Poi passa lui alla guida, sfrecciamo come proiettili! Siamo convinti che a casa sarebbero arrivate almeno una decina di multe per eccesso di velocità, ma per fortuna le stiamo ancora aspettando.
Riusciranno alla fine i nostri eroi, a prendere la nave e arrivare sull’isola dei canguri?! Se siete curiosi, non perdetevi il prossimo articolo.
Qui puoi leggere il nostro itinerario completo in Australia.
Qui invece puoi leggere della nostra esperienza a Melbourne.