Narra la leggenda che al tempo dei tempi, nelle terre d’ Arabia, vivesse una donna bellissima e astuta di nome Sherazade. Ogni sera narrava storie avvincenti per il suo re e continuò a raccontarle per mille e una notte. Così riuscì a salvarsi la vita. Queste storie sono conosciute ovunque con il nome di “Mille e una notte”.
Hai mai letto queste storie? Fin da bambina mi facevano sognare quei luoghi incantati descritti nel libro. Immaginavo le porte dalla forma orientale in legno intarsiato, le notti piene di stelle nel deserto, le dune, le palme e i dromedari…
Il Marocco è questo e molto più. È un viaggio in un mondo di fiabe e magia, capace di ammaliare come in un sortilegio ogni viaggiatore. Sotto il sole caldo del sud, oltre il vento freddo del nord…Si va tra i mercati profumati di spezie, dove uomini con il turbante vendono stoffe pregiate. Dove abili donne creano creme profumate di rose e pozioni incantate. Si possono trovare cibi prelibati e lampade magiche come quelle di Aladino. Si attraversano città incantate, terre sconfinate e montagne solitarie.
Sali con noi sul tappeto volante e vieni a scoprire l’incredibile Marocco!
Ecco sulla mappa il nostro itinerario in Marocco con bambini di 3 e 6 anni
1° Giorno: Marrakech
(pernottamento)
Il nostro itinerario in Marocco con bambini ha inizio a Marrakech. Ci immergiamo subito nella raggiante e penetrante atmosfera di questa città. Ci addentriamo tra i vicoli color rosa mattone, il bellissimo minareto sormonta i tetti delle case e degli eleganti riad. (I minareti sono le torri delle moschee, un po’ come i nostri campanili) Passano davanti ai nostri occhi tante botteghe di bravissimi artigiani.
Andiamo a visitare i coloratissimi giardini di Majorelle, è un tuffo nel verde e nel blu. Il verde delle alte canne di bambù e dei grandi cactus, il blu oltremare delle pareti e delle fontane.
Poco prima del tramonto ci dirigiamo verso la piazza Djemaa El Fna. Mai piazza è stata più viva, piena di musica e fantasia. Da lontano già si sentono, il tuonare dei tamburi e l’ipnotico suono dei flauti degli incantatori di serpenti. La gente, o meglio gli artisti locali, ti invitano a danzare, a provare il cibo tipico, a dipingere le mani con l’hennè. È un teatro a cielo aperto che non finisce mai. Al tramonto le lanterne di ottone traforato si accendono, e dai carretti dove cuociono il cibo si alzano nubi di fumo. La musica non si ferma, la magia della notte ha inizio.
Itinerario in Marocco con bambini 2°Giorno: Marrakech
(pernottamento)
Visitiamo il palazzo di Bahia, con gli archi ricoperti di arabeschi, i meravigliosi intarsi manuali su legno di cedro e gli eleganti, allegri mosaici delle fontane. I bambini si sono divertiti a correre nei giardini interni e a cercare di afferrare la luce dell’arcobaleno riflesso dalle vetrate.
Palazzo di Bahia
Poi proseguendo tra i vicoli, destreggiandoci tra venditori, carretti porta tutto e asini carichi di sacchi, ci immergiamo nel souk. Stoffe, tappeti, le tipiche babbucce di pelle, teiere argentate, saponi, unguenti, oggetti artigianali di ogni forma e colore. Continuando a camminare, pian piano giungiamo nella via delle spezie. Tra le stradine, profumi di incenso, cannella, menta, si confondono. I piccoli negozi fanno a gara ad essere più colorati e originali. Ed è un piacere per tutti e cinque i sensi passeggiare per cogliere ogni particolare.
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3° Giorno: Montagne dell’Alto Atlante – Ait Benhaddou – Skoura – Valle delle Rose – Valle del Dades
(5 Ore di auto – pernottamento)
Montagne dell’Alto Atlante
Partiamo con l’auto, attraversiamo paesini con case color rosa mattone, saliamo sempre più su, verso le montagne dell’Alto Atlante. Attraversiamo il passo Tizi-n-Tichka a 2260 metri. Il panorama fa restare col fiato sospeso, dall’alto vediamo la strada che sinuosa si inerpica fin lassù, sulle nude e affascinanti montagne. Superiamo vallate, ruscelli e pini, poco lontano si ergono monti coperti di neve. Il paesaggio cambia di continuo, appaiono le palme e i villaggi berberi, abbarbicati tra le rocciose montagne rossicce. Percorriamo strade deserte e meravigliose.
Giungiamo ad Ait Benhaddou e la ammiriamo in tutto il suo splendore; bella è anche Ouarzazate con le caratteristiche mura color ambra. All’interno della Kasbah, (castello) le persone vi abitano ancora. Strutture che sembrano far davvero parte di un film.
Proseguiamo verso un grande verdissimo palmeto, che crea un netto contrasto di colore con le pareti della Kasbah di Skoura. Questo color biscotto delle torri, la fa sembrare un castello di sabbia, forse perché è costruita con paglia e fango. Dentro è un vero e proprio museo in miniatura, con antichi reperti del XII secolo.
Poi passiamo nella Valle delle rose, per la strada ragazzi vendono coroncine a forma di cuore, fatte con boccioli di rose. Tra aprile e maggio c’è il festival delle rose, dove si può assistere alla raccolta e lavorazione di questi fiori profumatissimi. Vengono creati saponi, profumi alle rose e la famosa acqua di rose.
Montagne Monkey fingers
Continuiamo il nostro percorso per la Valle del Dades, tra panorami sempre più suggestivi. Arriviamo ai piedi di montagne dalla strana forma, le chiamano Monkey fingers. Giunge il tramonto che incendia la roccia, sembra di stare su Marte.
Abbiamo dormito qui, in una struttura, praticamente in mezzo al nulla a poca distanza dal deserto.
itinerario in Marocco con bambini 4° Giorno: Gole del Todra – Deserto di Merzouga
(5 ore di auto – pernottamento)
La strada davanti a noi sembra infinita, il paesaggio è lunare, solo asini e pecore percorrono queste strade. Giungiamo alle stupefacenti Gole del Todra, attraversando un rigoglioso palmeto. Le pareti rocciose si stagliano altissime sopra le nostre teste! In mezzo alle gole scorre un fiumiciattolo cristallino, così diamo il via al lancio dei sassolini in acqua. Mercanti, vendono stoffe e tappeti coloratissimi.
Facciamo una sosta a Erfoud, siamo in una immensa, ricchissima zona di fossili che hanno 300 milioni di anni. Qui c’è una fabbrica che lavora marmi estratti in una cava a 30 km di distanza. Il risultato è eccezionale, oggetti di ogni tipo realizzati con questi bellissimi fossili!
Da lontano avvistiamo le prime dune, eccoci finalmente nel deserto di Merzouga!! Le dune sono alte, ramate e meravigliose. Siamo in un miraggio, una volta arrivati ci divertiamo un mondo a salire e scendere con la jeep sulle dune. Dalla cima di un’alta collina di sabbia, ammiriamo uno dei posti più belli mai visti!
Il nostro campo tendato è stupendo, le tende sono lussuose, poi i tappeti e le lampade fanno il resto. Un incanto. Questa notte dormiremo in un sogno di sabbia e stelle brillanti.
5° Giorno: Deserto – Rissani – Valle dello Ziz – Medio Atlante – Midelt
(5 ore di auto – pernottamento)
Ci svegliamo all’alba, il sogno continua ancora. Giochiamo ancora un po’ tra la sabbia e poi purtroppo è ora di ripartire. Le dune si fanno sempre più lontane alla nostra sinistra e appaiono delle rocce scure.
Il nostro amico Mustapha
Arriviamo dove si è accampata una famiglia nomade. Sono molto ospitali e pronti a farci entrare nel loro mondo e nella loro casa. Una donna sta stendendo il tipico pane, prima di cuocerlo nel forno a legna fatto con paglia e fango. Che bello starla a guardare. Ci offre del profumatissimo tè, con un sorriso e uno sguardo ci dice tante cose. Purtroppo dobbiamo andare. All’orizzonte vediamo il confine alto e roccioso con l’Algeria.
A Rissani passiamo attraverso la porta del deserto, qui fanno un mercato molto grande e caratteristico. Dopo tanta terra e polvere, passiamo in un canyon di una bellezza disarmante che fa eco nel silenzio. Sostiamo presso un grande lago dove passeggiano le caprette. Una macchia di un azzurro intenso tra la terra rossa.
Ancora terra brulla…Poi ecco un corso d’acqua che scende in fondo ad una valle. Davanti a noi si apre una grandissima macchia verde, un palmeto enorme, è la Valle dello Ziz. Qui, dice Moustapha, si trovano i migliori datteri del Marocco.
Le rocce spigolose dei canyon, lasciano il posto a dolci e verdi colline. Arriviamo nel Medio Atlante. Una grossa scultura a forma di mela ci dice che siamo a Midelt, città delle mele. Sosteremo qui per questa notte, in un albergo sotto le montagne innevate. Nella grande sala da pranzo hanno acceso il camino. Il Marocco è proprio un posto incredibile, in un solo giorno si passa dall’estate all’inverno, dal deserto bollente alla neve.
Itinerario in Marocco con bambini 6° Giorno: Azrou – Ifrane – Meknes
(4 ore di auto – pernottamento)
La mattina partiamo per addentrarci nella misteriosa foresta dei cedri, famosa per le sue simpatiche inquiline, le scimmiette dell’Atlante. Inutile dire la gioia dei bimbi. Non vorremmo lasciarle, ma dobbiamo proseguire.
Superiamo la moderna cittadina di Ifrane, dove i marocchini vengono a sciare.
Dopo ancora un po’ di strada giungiamo a Meknes. Entriamo all’interno delle mura, e vediamo la porta di Bab el-Mansour, la più grande porta dell’Africa. Già siamo innamorati di questa città, i suoi vicoli poi, promettono meraviglie. Il nostro Riad è bello come un antico gioiello, amo lo stile arabo. Gli archi sono riccamente decorati, le vetrate delle finestre sono colorate, la luce è sempre soffusa. Al centro del giardino, tra una palma e una bouganville, c’è una graziosa fontana. Dal terrazzo si vedono i minareti dai quali ci giunge l’eco di un canto, il Muezzin, è il richiamo alla preghiera.
itinerario in Marocco con bambini 7° Giorno: Meknes – Volubilis – Chefchaouen
(4 ore di auto – pernottamento)
Andiamo a scoprire Meknes, incontriamo spesso il colore verde all’interno della città, verdi sono le tegole dei vari ingressi e dei minareti. Scopriamo che il verde è il colore dell’Islam, e anche di Meknes, che tra l’altro è la città delle olive. Meknes è la più piccola delle 4 città imperiali. Visitiamo le porte e le mura del palazzo reale, il laghetto che si trova vicino, ovvero la sua riserva d’acqua, il grande granaio e le imponenti scuderie.
Poi ci addentriamo tra i vicoli, c’è una zona dove artigiani dalle mani d’oro, tessono trame in purissima seta dai mille colori. Per strada srotolano e tirano per molti metri fili di seta, il risultato? Abiti meravigliosi riccamente ricamati con disegni da sogno, degni di sultani. In un altro quartiere si sente il profumo di mandorle tostate, creano un preparato molto simile alla nostra pasta di mandorle. Le donne comprano questa pasta, per preparare i tipici dolci marocchini. Ci immergiamo nel souk, passiamo in mezzo a montagne di spezie e olive colorate, tra straordinari equilibri e profumi.
Si vedono donne che passano con vassoi di pane da infornare nel forno più vicino. Alcune ragazze, ci passano davanti con buste strapiene di petali di rose appena acquistati, con cui faranno saponi e acque profumate. Sbuchiamo nella grande piazza, è stato un viaggio indietro nel tempo, in un mondo distante e quasi irreale.
Ripartiamo, dopo poco ci fermiamo a Volubilis, un’antica città romana, con antiche colonne e bei mosaici da scoprire. Un luogo ormai deserto se non fosse per le cicogne, che hanno deciso di trasferirsi da queste parti e fare il nido proprio su queste colonne.
Ci muoviamo in direzione nord, attraverso paesaggi incredibili degni della favola “Il mago di Oz”. Passiamo colline e uliveti, prati verdi e boschi di eucalipti, pianure piene di tulipani e immensi campi di grano dorato. Non mancano ovviamente i simpatici spaventapasseri.
Avvistiamo le montagne del luogo, e con esse le donne che lavorano nei campi, con in testa un originale cappello di paglia. Pastori conducono capre sulle rocce scoscese, con grande agilità. Poi da lontano notiamo una macchia di colore azzurro nel verde delle montagne, non è la città di Smeraldo o il paese dei Mastichini incontrati da Dorothy, ma simile, è la città blu.
Chefchaouen
Itinerario in Marocco con bambini 8° Giorno: Chefchaouen
(pernottamento)
Appena entriamo nella città veniamo ingoiati dal blu, tutto, proprio tutto qui è di questo colore, anche la nebbia del mattino. I suoi vicoli e scalette che risalgono la montagna, creano un vero e proprio incantesimo, abbiamo voglia di vedere dove porta ogni curva e ogni piccolo arco. In ogni stradina azzurro cielo, ci sono tappeti e stoffe coloratissime, saponi dalle 100 profumazioni e polvere di pigmenti colorati, che creano brillanti arcobaleni. Nei negozietti, abili tessitori sono seduti dietro ad antichi telai, a realizzare un tappeto o uno sgargiante foulard. All’ingresso del paese c’è un fiumiciattolo, dove le donne vanno a lavare i panni. Un po’ più avanti della piazza c’è un parco giochi, che rende sempre felice i bambini. Sembra di vivere su una nuvola immaginaria.
itinerario in Marocco con bambini 9° Giorno: Chefchaouen – Fes
(3,5 ore di auto – pernottamento)
Facciamo colazione con crepes, che qui piegano a portafoglio e le tipiche Harsha, con formaggio di capra spalmabile e miele. Le harsha sono tipiche schiacciatine di semola, il formaggio è un po’ acido, ma il dolcissimo miele delizioso che fanno da queste parti, compensa il sapore. A tavola la mattina c’è sempre olio e olive locali, buonissime, per non parlare delle marmellate. Dopo un ultimo sguardo ai negozietti che vendono prodotti artigianali stupendi, salutiamo questo luogo fiabesco.
Direzione Fes, per strada sentiamo il profumo delle olive pressate, pensiamo di essere in una zona di frantoi. Vediamo infatti le antiche macine in pietra pronte per la molitura delle olive. Pare che da queste parti le olive sono state già raccolte, anche se è fine aprile.
Arriviamo a Fes, è davvero grande e bellissima. Avvistiamo la porta blu, che sconfinata bellezza, che sapore d’oriente. Il blu è il colore di Fes, che ritroviamo nei mosaici delle tante meravigliose fontane e nelle famose ceramiche. Arriviamo al nostro riad e ci offrono subito e come sempre il profumatissimo tè alla menta con pasticcini locali. Il riad è bello come un palazzo imperiale e decidiamo di riposare un po’ sui morbidi, eleganti cuscini.
Itinerario in Marocco con bambini 10° Giorno: Fes
Scopriamo Fes, la più antica delle città imperiali. Le porte del palazzo reale sono in bronzo scolpito, con archi pieni di stupendi mosaici. Visitiamo una fabbrica di ceramiche, vedere artisti di tale bravura lavorare l’argilla, dipingere e creare mosaici è un grande privilegio.
Poi entriamo nei vicoli della città, tra donne con l’hijab, il classico velo, che vanno a fare la spesa e uomini che tirano asinelli carichi di sacchi. Arriviamo in una piazzetta dove c’è la famosa fontana di Neijarine.
Visitiamo la più antica madrasa del mondo (IX secolo), dove i bambini studiavano il Corano.
Ci lasciamo incantare dalle storie della vecchia medina. Un vecchio caravanserraglio, dove i mercanti che attraversavano il deserto si riposavano, è oggi un museo del legno, dove ammirare anche antichi strumenti musicali.
Dietro ad un antico portone scopriamo la tomba di Moulay Idriss, fondatore della città e colui che ha introdotto l’Islam in Marocco. Questa è anche detta la Mecca dei poveri.
Nel souk ci sono zone dove vedono dolci particolari, colorati e deliziosi, e zone dove si trova ogni tipo di frutta, tra cui i frutti della pianta del cactus. Camminiamo tra grosse ceste profumate di menta, fiori di camomilla e petali di rose. Ci siamo trovati ad osservare donne che producono olio di argan, come si faceva una volta. C’è un vicolo pieno di fumo e profumi invitanti, dove ci sono tante bancarelle di street food. Abbiamo provato delle brochette ottime (spiedini di carne), approvate anche da Davide, che solitamente è schizzinoso.
Poi ci siamo diretti alle concerie di pelle, tra vicoli strettissimi e negozi pieni di straordinari manufatti. Come non perdersi ad ammirare le babbucce (babouches) di Aladino! Saliamo strette e innumerevoli scale, che portano sulla terrazza di un negozio. Una enorme tavolozza di colori è proprio sotto di noi, una scena di vita quotidiana che si trasforma in spettacolo. Gli uomini con grandi stivali trascinano grandi quantità di pelli, si immergono nelle vasche tonde e quadrate e ne escono completamente inzuppati di colore. C’è un uomo giallo che cammina sotto di noi e uno blu che affonda le pelli con un bastone nell’azzurro. Fes stupisce ad ogni passo!
11° Giorno: Fes – ritorno in Italia
Dedichiamo l’ultima mattinata ad un ultimo giro della città, vogliamo imprimere nella nostra mente la bellezza dei disegni delle sue porte e dei suoi vicoli color panna, che portano sempre in un luogo inaspettato. Dedichiamo un giro alla città nuova, così caotica e diversa dalla vecchia medina medievale. Un ultimo giro sulle macchinine, nelle piazzette dei giardini, per far contenti i nostri piccoli. Poi dobbiamo volare via. Ma torniamo carichi di un baule colmo di ricchezze, la cultura di questa terra ci ha stupiti e conquistati.
Nei prossimi mille e un articolo, approfondirò una per una le tappe del nostro viaggio on the road. Lo dedico a tutti quelli che già si sono innamorati di questo stupendo Paese.
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Storia di Mustapha nomade del deserto
Assaporare la cucina marocchina con bambini
Wow una bellissima favola (la 1002esima) diventata realtà!
Grazie per questo bellissimo racconto.
Diventata realtà anche grazie a te… a voi di Tour Marocco! Un abbraccio
Bellissimo itinerario,ma per me la cittá blu batte ogni altra tappa per il suo incanto.
Ecco, il Marocco è proprio uno di quei posti in cui tornerei: magico! Ci sono stata quando avevo poco più di 20 anni; il tuo racconto mi ha portata indietro nel tempo: grazie ?. Ora mi piacerebbe proprio tornarci con la famiglia!