Era ormai diventata un’idea fissa, risuonava decisa e puntuale come il don di un vecchio orologio a pendolo. La voglia di scoprire il Marocco cresceva ogni giorno e ogni giorno mi domandavo se questo viaggio potesse essere adatto anche ai bambini. Credevo dovessi rimandare la partenza a quando i bambini fossero cresciuti. E invece grazie al consiglio di famiglie con bambini piccoli, che erano state lì da poco, si è riaccesa in me la speranza.
Oggi mi rivolgo ai genitori indecisi, a te che non sai se partire oppure no per il Marocco, con i tuoi bimbi. Sicuramente non è un viaggio semplice, e il mio consiglio è di organizzarlo con l’aiuto di un esperto. Questa però è una terra fantastica che ha conquistato noi tutti, dal più piccolo al più grande. Oggi voglio raccontare tappa per tappa il nostro itinerario, parlando delle cose che più hanno amato, i miei bambini Manuele e Davide di 6 e 3 anni. QUI puoi leggere il nostro itinerario completo.
Cosa fare in Marocco con bambini: Marrakech
A Marrakech Appena arrivati, ci siamo addentrati nel labirinto di vicoli della vecchia medina, alla ricerca del nostro riad. Ad aspettarci ci sono i facchini con i carretti portabagagli, pronti a far salire i bambini e scarrozzarli per le stradine. Inutile dire che i bambini sono contentissimi.
Così ha inizio un viaggio sicuramente avventuroso, ma anche divertente per grandi (ma piccoli dentro) e piccini (ma grandi dentro).
Per fare un giro di Marrakech abbiamo deciso di prendere un calesse, si sa quanto i bambini amano i cavalli. Per andare e venire dal riad abbiamo invece scelto i colorati tuk tuk, un mezzo di locomozione particolare e perciò amato dai bimbi. La cosa divertente è che non sempre, o meglio quasi mai, conoscono tutti i riad e si fermano per strada a chiedere informazione.
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Marrakech da non perdere, sono i Giardini di Majorelle, coloratissimi e pieni di verde. Passeggiando si passa dal blu, al giallo e all’azzurro delle tante piscine trasformate in laghetti, dove si trovano anche simpatiche tartarughe. Ai bambini i giardini sono piaciuti tanto. Davide si nascondeva tra i cactus e i bambù, mentre Manu cercava inutilmente, di scattargli una fotografia con la sua macchinetta.
Seconda fermata: piazza Jemaa El Fna, che all’inizio può avere un forte impatto, ma basta spiegare ai bambini le usanze di questo paese. In questa piazza ogni giorno va in scena un teatro, con musicisti e cantastorie, che raccontano la storia del loro paese. Manuele e Davide, incuriositi, hanno fatto tante domande. Volevano sapere come gli incantatori riescono ad incantare i serpenti e a cosa serve la strana pittura che chiamano henne’. Davide adora i tamburi e non voleva andarsene più via.
Una guida, ci ha portato alla scoperta del souk, e dei posti più belli della città. Il souk è pieno di colori, piramidi di spezie colorate, olive e dolci buonissimi. I bambini si sa, sono ottimi osservatori e sanno cogliere i particolari, e qui di fantasia nei mercati, ce n’è in abbondanza. Nei souk delle città imperiali, è bello vedere le donne portare a cuocere vassoi di pane dal fornaio, o che preparano dolci profumatissimi e colorati. Se poi si sente: “balak!” “Attenzione”, bisogna spostarsi, uomini con il turbante passano tra i vicoli con gli asinelli carichi di sacchi. Ci siamo persi tra botteghe di oggetti mai visti, lampade di Aladino, tra creme e pozioni, degne di un vero mago. Tutto questo è affascinante agli occhi dei bimbi.
Per i più golosi poi, potrebbe essere interessante il fatto che ovunque offrono il delizioso tè alla menta, spesso accompagnato da dolcini locali. Manu ha molto apprezzato. Passando per il centro di Marrakech, non si può non notare, il coro di stormi di rondini e altri uccelli, che cinguettano qua e là. All’interno di fori nelle mura tipici della struttura, che servono a mantenere fresca la temperatura interna, nidificano numerosi volatili. I piccoli viaggiatori, non hanno bisogno di grandi colpi di scena, bastano cose semplici per meravigliarsi. I miei bimbi si sono meravigliati di ogni porta, di ogni riad dove siamo stati.
Nel Palace de Bahia hanno giocando saltellando sulle mattonelle chiamate zellige e si sono tuffati nell’arcobaleno creato dai colori di una vetrata.
Gole, oasi e paesaggi magici
Continuando il nostro cammino verso il deserto, vediamo asinelli liberi, pecore e caprette. Il paesaggio è meraviglioso, le rocce aride e polverose si alternano ad enormi palmeti. I bambini amano le storie dei mercanti come Alibaba, che attraversano il deserto e d’improvviso si trovano davanti ad un alta rupe magica. Basta dire: “apriti sesamo!” e il gioco è fatto. Tanti sono i tesori del Marocco da scoprire. Tra le suggestive gole del Todra, scorre un fiumiciattolo dove potersi divertire a tirare sassolini in acqua. Si può ammirare il panorama rilassandosi un po’, o sguazzare con i piedini a mollo.
Poi eccoci ad Ait Benhaddou e alla kasbah di Skoura, sono antiche città fortificate fatte di paglia e fango. Alcuni di questi villaggi sono ancora abitati dai Berberi, sembra di visitare un enorme castello di sabbia. Fuori alle mura, i bambini vendono palme intrecciate a formare mini dromedari.
Poco prima del deserto c’è la cittadina di Erfoud, la città dei fossili. L’intera area è ricchissima di fossili. C’è una fabbrica che crea, con questi organismi che abitavano la terra tantissimi anni fa, oggetti di rara bellezza. Ci si sente dei veri paleontologi. Per ironia della sorte, a pochi chilometri da qui, Davide ha trovato due conchiglie. Cosa ci facevano ad un passo dal deserto? Chissà, un caso probabilmente, ma Manuele ha detto che una volta qui c’era il mare. E ha ragione, il mare qui c’era davvero.
Cosa fare in Marocco con bambini: il deserto
Finalmente giungiamo al tanto sognato deserto, Manuele e Davide non stanno più nella pelle. Facciamo un vero e proprio really fra le dune, quante risate! Poi si apre davanti ai nostri occhi una vista senza pari. È bellissimo correre, tuffarsi, giocare in questo mare di sabbia. I miei due esploratori si arrampicano sulle dune, afferrando il turbante sciolto che Mustapha gli lancia. C’è anche un romantico dondolo, da cui osservare i dromedari che camminano lenti.
Dormire in un campo tendato è pura avventura. La sera il ritmo dei tamburi e lo spettacolo dei musicisti africani attorno al fuoco, ci coinvolge tutti. Gli occhi vivaci brillano pieni di gioia e sorpresa, alla luce delle fiamme, che giornata entusiasmante!
Poco distante dal deserto c’è un lago dove i piccoli avventurieri, possono avvistare i fenicotteri. L’azzurro intenso del lago tra la polverosa terra rossa, sembra quasi un bellissimo miraggio.
La foresta delle scimmiette di Azrou
Andando verso Azrou, ci inoltriamo in una foresta di cedri. Andiamo in esplorazione cercando di avvistare le sue simpatiche inquiline, le scimmie. Ce ne sono tante, anche una tenerissima famigliola con un piccolo appena nato. Per i bambini è stata una sorpresa osservare le scimmiette nel loro ambiente.
Attraversando il Medio Atlante fino a Midelt, incontriamo diversi parco giochi. Una piacevole sosta durante il lungo viaggio.
Cosa fare in Marocco con bambini: Meknes
Meknes è la seconda città imperiale che visitiamo. È piccola, a misura d’uomo e ha un’atmosfera fiabesca. Il nostro riad è bellissimo e ha anche la piscina, per la gioia dei bimbi, e via con schizzi e tuffi! Tra i vicoli della medina, i tessitori tirano fili di seta, sciogliendo le matasse colorate per metri e metri. Nel labirinto di stradine, ci sentiamo un po’ come Teseo e Arianna. Camminiamo tra negozi coloratissimi, pieni di bobine di filo pregiato e lucente. In piazza incontriamo venditori di cibi sconosciuti e anche qualche animale non proprio domestico, come lo struzzo!
E se i bambini hanno voglia di giocare? Nessun problema, nella piazza ci sono le automobiline da guidare, anche telecomandate, per i più piccini.
Andando verso nord passiamo vicino Volubilis, un’antica città romana molto bella. Per i bambini però potrebbe risultare noiosa, se non fosse per le cicogne e i loro giganteschi nidi posizionati sulle colonne.
Lungo la strada attraversiamo uliveti, profumati boschi di eucalipti, prati colmi di papaveri e immensi campi di grano.
Cosa fare in Marocco con bambini: Chefchaouen
Arriviamo finalmente a Chefchaouen, da lontano la vediamo ed è già un sogno, è la città blu. Tutte le case, le porte, le mura, sono color cielo. Manu e Davide seguono i tanti gatti, scoprendo dove porta ogni vicolo blu e ogni scala azzurra. I negozi vendono tappeti (sicuramente volanti) e tipici cappelli di paglia con pon pon colorati, degni dei personaggi delle fiabe.
All’ingresso della città c’è un fiumiciattolo dove le donne lavano i panni. Vicino alla piazzetta azzurrissima, un parco giochi crea un’allegra macchia di colore.
Cosa fare in Marocco con bambini: Fez
Fes è la nostra ultima tappa, qui i bimbi hanno guardato con curiosità gli artisti locali a lavoro. I ceramisti, con le mani creano autentici miracoli. Nelle concerie, le vasche piene di colore sembrano gli acquerelli di un gigante. I miei piccoli pittori in erba, sarebbero felici di immergersi dentro, come i conciatori di pelli. Manu sorride nel veder passare un uomo tutto giallo e poi uno blu, mentre davide vorrebbe comprare tutte le scarpe di Aladino dai mille colori.
Il fumo delle bancarelle di street food riempiono i vicoli. Il profumo delle Brochettes (spiedini di carne arrostiti) arriva ovunque. Anche Davide che è schizzinoso, non può resistere. E per salutare Fes, facciamo un altro giro sulle macchinine, che si trovano nei giardinetti della città nuova.
Quello che è rimasto ai bambini di questo viaggio, non è tanto ciò che di bello e divertente hanno fatto, ma il contattato che hanno avuto con le persone del posto. Lo sguardo che hanno aperto su un mondo, così distante dal nostro, ma così infinitamente ricco. Ed è questo, sono sicura, che gli resterà.
Se sei interessato CLICCANDO QUI puoi leggere i consigli su come organizzare un viaggio in Marocco con bambini.