Kangaroo Island cosa vedere nella selvaggia isola nel Sud dell’Australia? Di questo parleremo in questo articolo, ma prima dobbiamo raccontarvi la nostra avventura per arrivarci!
Una corsa mozzafiato per vedere l’isola!
Dopo aver attraversato la Great Ocean road, (leggi qui la nostra precedente tappa) ci dirigiamo verso Adelaide. Partiamo presto e dopo un po’ ci fermiamo a fare colazione. Ci arriva a tavola un piatto con fette immerse nell’uovo e fritte nel burro, con sopra bacon, sciroppo d’acero e zucchero a velo. La nostra faccia è un po’ perplessa, a volte non riusciamo proprio a capire i gusti degli Australiani. Risaliamo in auto e oltrepassiamo aperte campagne verdi, uliveti, vigneti, rive sabbiose stupende e lagune piene di rane, anatre e pellicani. In un baleno sono già le 15:00 e ci sorge un dubbio: ce la faremo a prendere il traghetto per Kangaroo Island delle 18:00?
Australia, attenzione ai fusi orari!
Ci rendiamo conto che non abbiamo calcolato bene il fuso orario, che in Australia può variare di mezz’ora da una zona all’altra. Quella che ci aspetta purtroppo però, è l’unica nave che può portarci sull’isola. Abbiamo mezz’ora di ritardo, alle 17:00 è panico! Non conosciamo la strada e nessuna guida, cartina o segnale stradale, sembra indicare la distanza da Adelaide al porto dell’imbarco. Ad un tratto sbagliamo strada, terrore! Non riusciamo a connetterci a internet, chiediamo informazioni e chiamiamo perfino in Italia per capire effettivamente che ore siano. Percorriamo le strade superando di molto tutti i limiti di velocità, quasi bruciamo i freni dell’auto. Poi, da lontano, avvistiamo il porto. Tratteniamo il fiato, con la speranza che riaffiora in noi. Ma non è finita, notiamo che il traghetto sta per partire, bussiamo per fare in modo che aspettino e…lo prendiamo praticamente al volo!
Kangaroo Island, il nostro primo alloggio
Una volta saliti, ci rilassiamo godendoci il mare dalla nave e mangiando una tipica torta salata al pollo (chicken pie). Ce l’abbiamo fatta!Il sole tramonta e finalmente arriviamo a Kangaroo Island. Ci rimettiamo in auto e andiamo alla ricerca della struttura che ci ospiterà per la notte. È buio, in giro non c’è nessuno, solo alberi a destra e a sinistra. Poi vediamo davanti all’auto due animaletti con la coda lunga che giocano tra loro e poi saltano su un albero, sono due opossum. Ci hanno detto di stare attenti agli animali che si avvicinano alla strada, perché l’asfalto rimane caldo rispetto alla terra e loro sono attratti dal calore della strada.
Finalmente troviamo una casetta carina, proprio dietro ad un cartello giallo, che ci avverte della vicina presenza dei pinguini. Ci fermiamo per la notte in un lodge molto particolare, arredato in stile vintage. Al suo interno ci sono pezzi storici di arredo, che ci fanno fare un tuffo nella vecchia Inghilterra. Appena entriamo, notiamo i bellissimi interruttori a levetta, probabilmente degli anni 40. Un lungo corridoio con il pavimento in parquet, porta alle romantiche camere che hanno ognuna il nome di un fiore. La nostra è la camera delle rose, ornata con rose ovunque, sulle lenzuola, sulle tende di pizzo del letto a baldacchino, perfino su una tazza di porcellana posata vicino alla specchiera. C’è anche un bellissimo camino, che meraviglia. Anche il bagno è curato nei minimi dettagli. E per i freddolosi come me, c’è anche la termocoperta, che chiedere di più?
La mattina scendiamo nella sala dove si fa colazione, sentiamo un buon profumino di pane tostato, le uova strapazzate sfrigolano in padella. La proprietaria del Lodge sta preparando personalmente e amorevolmente la colazione per noi.
La tavola è apparecchiata con cura e gusto, il bianco e l’azzurro dominano. Su una credenza in legno scuro, alle spalle del grande tavolo, c’è una teiera con tazze azzurre, l’atmosfera è accogliente. Otto fette tostate e già imburrate, quattro uova, tantissimo bacon, quattro pomodori soffritti in padella, marmellata, yogurt, frutta, cereali ecc… Buongiorno dal Seaview Lodge. La giornata comincia bene, anche perché durante la colazione possiamo godere della vista del mare.
Kangaroo Island cosa vedere: Seal Bay
Partiamo, sono le 7:30, facciamo un po’ di strada e dopo un po’ la nostra auto supera un grosso animale. Fabio dice: ” che cos’era? Una mucca?” Eh no che non è una mucca, ma era un animale davvero grande, ci ha guardato per un po’ e poi è sparito. È il nostro primo canguro avvistatooo!! Che emozione! E dopo poco ne vediamo altri, ci vedono e con tre balzi sono già lontani, animali davvero straordinari.
Facciamo rotta verso Seal Bay, da lontano vediamo i colori stupendi della spiaggia. Attraversiamo prati verdi e dune di sabbia, percorriamo una passerella di legno ed eccoli lì, i leoni marini. In questa baia meravigliosa, una colonia di leoni marini viene a riposarsi dopo la caccia in mare. Sono bellissimi, si crogiolano al sole, si rotolano nella sabbia, sbadigliano, giocano tra loro. I cuccioli cercano la mamma con il loro particolare richiamo, sono tenerissimi. In quest’isola la natura dà il meglio di se, è una sorpresa continua.
Kangaroo Island cosa vedere: Vivonne Bay e Little Sahara
A malincuore lasciamo Seal Bay e ci dirigiamo a Vivonne Bay, un’altra baia incantevole con la sabbia bianca, attorniata dal verde. Il mare increspato dal vento rende i colori bellissimi, le sue sfumature come in un dipinto, variano dal verde acqua, al turchese, al blu intenso. Il cielo si annuvola, ma incredibilmente i colori non sembrano spegnersi.
Ripartiamo facendo una piccola sosta a Little Sahara, qui ci divertiamo a giocare e scalare le dune di sabbia chiara, poi si alza il vento che ci sferza la sabbia sul volto, è l’ora di andare.
Kangaroo Island cosa vedere: Remarkable Rocks e Admiral Arch
Davanti a noi si snoda una lunghissima strada sinuosa, che procede in salita tra gli alberi alti. Lungo il percorso incontriamo un echidna, due lucertole enormi e un canguro solitario, che ci osserva guardingo, con fare un po’ scontroso. Meglio continuare il cammino. Giungiamo a Remarkable Rocks, le famose conformazioni di roccia rossiccia, scolpite dal vento e dal mare.
Sono incredibili, il vento e l’oceano sono davvero potenti, hanno giocato a fare gli scultori creando forme originali e fantasiose. E allora facciamo anche noi il gioco ad immaginare cosa viene fuori da queste forme. Io vedo un triceratopo e la bocca aperta di un drago sputafuoco.
Ci spostiamo e passeggiamo lungo la costa, superato l’ennesimo cartello giallo ci appare da lontano un bellissimo faro bianco dalla cupoletta rossa. Ci avviciniamo, amiamo andare a caccia di fari su promontori selvaggi, e anche questo gode di una vista splendida. L’oceano, spumeggiante, ruggente, senza fine, riesce sempre a sorprenderci.
Ci muoviamo ancora, scendiamo su di un’altra passerella in legno, il vento fortissimo quasi ci fa indietreggiare. Ed eccolo là Admiral Arch, un arco naturale scavato dal mare nella roccia, che si affaccia sul blu intenso del mare. Ecco la porta che si apre sulla fine del mondo. Siamo nel punto più a sud dell’isola, è strano pensare che più giù c’è l’Antartide. Con binocolo, cartina e macchina fotografica alla mano, osserviamo le otarie che si stiracchiano sulle rocce. Poi si tuffano nelle pericolose onde, che si infrangono bianchissime sugli scogli neri. Che paradiso, la terra milioni di anni fa non deve essere stata poi così diversa da oggi. Questo è il bello di Kangaroo Island, un luogo ancora selvaggio e libero dalla insinuante presenza dell’uomo.
Tornando percorriamo una strada piena di grossi alberi, le cui chiome creano un ponte naturale. Facciamo sosta ad Hanson Bay, una baia molto particolare, perché alle spalle della bella spiaggia, scorre un fiume arancione che si immette nel mare. Si hai letto bene, arancione, il fiume passa tra rocce ricche di ferro e acquista questo colore inverosimile. Le sue sfumature vanno dall’oro al color ambra. Prima di finire nel mare, crea un placido percorso, allargandosi nella grande spiaggia fino a formare un grazioso laghetto. Noi ci divertiamo a percorrerne un tratto, camminando nell’acqua bassa.
È il tramonto, mente guidiamo le ombre scure di due canguri (probabilmente una mamma e un cucciolo) ci attraversano la strada, balzando veloci fino a sparire tra gli alberi. Più avanti li ritroviamo insieme alla loro famiglia, quanta bellezza offre questa terra! Visto che è quasi sera, ci ritiriamo nel nostro alloggio, il Kangaroo Island Wilderness Retreat (alloggiamo prima al nord e poi all’estremo sud dell’isola) alla reception ci danno del mangime, dopo capiamo il perché. Ad attenderci ci sono diversi wallaby, teneri e carinissimi, che si avvicinano alle porte delle camere in cerca di cibo. I wallaby sono simili ai canguri, ma molto più piccoli. Facciamo amicizia con una mamma che ha il piccolo nel marsupio.
Non smetterei mai di guardarli, ma decidiamo di andare a mangiare qualcosa. Mi arriva a tavola un buonissimo filetto di salmone avvolto con noci macadamia e anacardi croccanti. La cucina è ottima, più che in altre zone dell’Australia. Poi arriva la sera e decidiamo di andare a dormire, chiudo bene la porta, non sia mai che qualche animaletto decida di venire a dormire nel mio letto!
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Una tappa secondo me imperdibile dell’Australia, ci siamo stati la scorsa estate e ci è rimasta nel cuore!
Hai proprio ragione! È una tappa imperdibile!!