È quasi il tramonto, siamo seduti su una terrazza affacciata sulla piazza Jemaa El Fna. C’è un improvviso silenzio, mentre il cameriere solleva il conico coperchio di terracotta, lasciando salire il fumo contenente gli inebrianti, avvolgenti, profumi di spezie. La tajine di verdure, cotta e servita nel caratteristico piatto di terracotta, sa di zenzero, probabilmente di curcuma, con una decisa nota piccante. Porto la forchetta alla bocca ed è come fare un viaggio nel viaggio. I sapori speziati mi pizzicano il palato, inondandomi la mente di tradizioni antiche, ottomane, andaluse e arabe. La mistura di ingredienti decisi e insieme delicati, mi raccontano storie di viaggiatori berberi, che trasportavano le spezie attraverso il deserto. Vedo le mani esperte delle donne africane, che tramandano di generazione in generazione, la sapiente, lenta arte delle tajine e del cous cous.
Ci immergiamo così nella profonda cultura culinaria marocchina, dove c’è tanto da scoprire. Questo è solo l’inizio di un interessante percorso, per noi completamente nuovo. E noi bravi viaggiatori a 360°, nonché buone forchette, non possiamo certo esimerci dall’ampliare la nostra cultura e provare tutto. Turismo gastronomico innanzi tutto!! È uno dei nostri motti. Non ci facciamo fermare da nessun timore o pregiudizio, siamo pronti ad assaggiare la cucina marocchina, con bambini al seguito!
Cucina marocchina con bambini: la nostra tajine preferita
Scopriamo che ci sono tanti tipi di tajine, di verdure e di vari tipi di carne o di pesce. A Chefchaouen ne proviamo una con carne di manzo, salsa di pomodoro e un uovo al centro. Ottima, con l’effetto sorpresa quando si apre l’uovo, che all’interno rimane liquido. Ma la tajine che vince secondo noi il primo premio, è quella con carne, prugne e albicocche secche. L’abbiamo provata nel nostro riad a Meknes, ci vogliono ben 3 ore per cucinarla. Il gusto agrodolce, con quei tipici contrasti di sapore tutti orientali, la rende una vera delizia.
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Le famose olive di Meknes
Se passi da Meknes, devi assolutamente provare le olive, e non ti sarà difficile, visto che le propongono come aperitivo e perfino a colazione. Ci sono olive di tante qualità e sono buonissime tutte, come non le ho mai assaggiate (e veniamo da un paese pieno di olivi). Le abbiamo trovate ottime in tutto il Marocco, ma qui sono speciali. All’inizio ci siamo fatti frenare dalla paura di incorrere nel famoso mal di pancia del viaggiatore che visita l’Africa. Ma poi non abbiamo resistito a tanta bontà.
Cucina marocchina con bambini: il cous cous
Un’altra prelibatezza è il famoso cous cous, le donne lo cucinano solitamente il venerdì. Viene condiviso nei giorni di festa, per una nascita, un matrimonio e perfino durante un funerale. Anche per il cous cous i tempi di cottura sono lunghi, ci vuole un’ora e mezzo di preparazione. I grani si cuociono piano con il vapore e vengono poi separati a mano, una volta assaggiati si sciolgono in bocca. Questo piatto viene cucinato con la carne, con le verdure, con il pesce lungo la costa e in tanti altri modi. Si versa sopra del brodo e poi, aspetta solo di essere gustato.
Cucina marocchina con bambini: i piatti preferiti dai nostri figli
Ma un genitore che visita il Marocco, è logico che si chieda: cosa mangeranno i bambini? Manuele, che mangia qualunque cosa sempre e ovunque, non ha avuto problemi ad adattarsi alla cucina, anzi era molto curioso. Per Davide, schizzinoso e puntiglioso è stato più difficile. Quello che ha messo tutti d’accordo sono le brochettes, ovvero spiedini di vari tipi di carne leggermente speziata, buonissima. I piatti vengono spesso accompagnati con il tipico pane, kesra, dalla forma schiacciata.
La fanno da padrone nella cucina marocchina, le spezie: lo zenzero, lo zafferano, la curcuma, il cumino, la paprika, il peperoncino, la cannella, il coriandolo…Tutte molto più buone rispetto a quelle che troviamo da noi, soprattutto il cumino.
A inizio pasto è usanza consumare una zuppa di verdure, fatta solitamente con del sugo di pomodoro e legumi.In un riad ci servono la zuppa insieme ad alcuni datteri e dolci alla cannella. Il cameriere ci invita a mangiare prima un dattero, per poi assaggiare la zuppa, accompagnandola con il pasticcino. Il contrasto di sapori è notevole ma interessante.
Ci è capitato anche di assaggiare delle melanzane ricoperte di miele, cannella e nocciole tritate. Dopo la zuppa, normalmente viene servito un piatto a base di carne, oppure in alcuni casi una pastilla. Questo piatto assomiglia ad una torta salata di pasta sfoglia, ma non è proprio come quelle che conosciamo. La pasta è ripiena di carne, solitamente di piccione o di pollo e verdure. Sulla parte superiore, appena sotto la sfoglia, c’è un impasto di nocciole tritate, zucchero e cannella. Viene spolverata anche all’esterno con zucchero a velo e cannella. I marocchini amano mischiare il dolce con il salato, la pastilla è in ogni caso da provare.
Cucina marocchina con bambini: i dolci marocchini
Per chi ama il dessert, in Marocco si trovano i pasticcini più dolci mai provati. Nei souk ci sono bancarelle strapiene di dolci di ogni tipo. Alcuni sono fatti da striscioline di una pasta dal colore ambrato, arrotolate e fritte, poi cosparse di miele e cannella. Altri hanno una forma schiacciata, con un ripieno molto simile alla nostra pasta di mandorla e spolverati di zucchero a velo. In una stradina a Meknes, sentiamo profumo intenso e dolciastro di mandorle tostate e macinate. Le donne vanno a comprare questo preparato per realizzare i caratteristici pasticcini marocchini.
Nella città blu proviamo un dolcetto dalla pasta chiara e leggera, (la pasta è simile a quella dei tipici dolci sardi) ripieno di una pasta di mandorle all’aroma di fiori d’arancio. Mi stupisco nel notare, che questo pasticcino ricorda lontanamente la pastiera napoletana!
A Fes invece non ci si può perdere la strada dei venditori di torrone, in realtà non so come si chiama questo dolce, ma ha il sapore molto simile al nostro torrone. La consistenza è morbida e pastosa, si scioglie sulla lingua lasciando un sapore dolce e aromatico. I bambini sono rimasti stupiti dai tanti colori e gusti, una vera e propria strada delle delizie.
Cucina marocchina con bambini: le gustose colazioni
Le colazioni in Marocco riservano sempre inaspettate prelibatezze, ci servono ogni mattina, il msmemen (ovvero il tipico pane marocchino che somiglia alle crepes, piegato a portafoglio), le baghrir (simili ai pancakes) e le arsha, tipiche schiacciatine sferiche di semola, cotte alla piastra o in padella. Le arsha possono essere accompagnate da formaggio di capra acido, miele o burro. Aprendo i vasetti di terracotta decorati a mano, scopriamo le marmellate di fichi, di fragole, di mandarino, di kumquat e anche di zucca! Il miele poi, dai toni dorati o aranciati, soprattutto a Chefchaouen è un’autentica meraviglia per il palato. La spremuta d’arancia sempre dolcissima, viene servita ogni giorno, non mancano le uova, che Manu e Davide amano mangiare la mattina. Nel nostro riad a Fes, vediamo arrivare a tavola anche verdure assortite e ottime brioches salate.
La tradizione del tè marocchino
Un sapore e un profumo che invadono i sensi, che fanno volare oltre le frontiere di una cultura meravigliosa. Questa essenza fresca, dopo qualche giorno di viaggio, sembra far parte del vento che ci accompagna ovunque, si tratta della fragranza tipica del tè alla menta. È usanza servirlo per dare il benvenuto ad un nuovo ospite. Viene versato in bicchierini di vetro con la caratteristica teiera, facendolo scorrere dall’alto per creare una leggera spuma. Dentro la teiera insieme al tè, viene messo un mazzolino di menta fresca, intera e mai tagliata. Un pranzo in Marocco non può finire senza un buon tè alla menta, che solitamente viene accompagnato da tipici dolci al miele, cannella e mandorle.
Per gli irrinunciabili amanti del caffè, imperdibile è il caffè berbero. Il vero caffè berbero lo si può assaggiare solo nel deserto. Tra le dune ramate, crescono piante aromatiche che si trovano solo in questa zona. Queste particolari spezie, insieme allo zenzero e alla cannella, rendono il caffè davvero unico. Come fosse una magica pozione, una semplice bevanda regala sensazioni e emozioni…Specchiandomi nella tazza mi tuffo in questo mondo fatto di sabbia, di volti ambrati dai penetranti occhi neri, di turbanti e vesti colorate mosse dal vento leggero. Una terra dove il tempo scorre lento, quasi come se le lancette dell’orologio andassero all’indietro…
Cosa si usa mangiare durante il Ramadan
Nel mese del Ramadan i musulmani durante il giorno digiunano, mangiano un piatto sostanzioso ma leggero, solo all’alba e dopo il tramonto. il Ramadam quest’ anno è cominciato il 7 maggio, ma ogni anno il periodo varia a seconda del calendario lunare. Alla fine si rompe il digiuno con un bicchiere di latte, 3 datteri, la chebakia, ( i dolci cosparsi di miele e sesamo che avete visto nella foto insieme ai datteri) un uovo sodo, una scodella di harira, (la tipica zuppa marocchina) msmemen, baghrir e una spremuta d’arancia. Poi si continuerà con qualcosa di più sostanzioso, come una tajine o altro.
Il giorno dopo si celebra l’Eid Al Fitr, che dura 3 giorni. Una festa di famiglia che comincia la mattina presto, con la preghiera in moschea e poi la colazione tutti insieme.
Ogni piatto, ogni bevanda, è stato per noi un nuovo viaggio, un’immersione nella vita di un popolo straordinario, nelle sue profonde e affascinanti usanze. Ci ha regalato nuovi gusti da scoprire e nuove storie da raccontare. E allora se ti è venuta voglia di andare in Marocco, ti auguriamo buon viaggio e buon appetito, bismillah!
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