“C’era una volta un bambino di nome Zeus, sua nonna Gea lo aveva affidato a due ninfe. Avevano fatto per Zeus una culla tutta d’oro, che facevano dondolare tra i rami di un albero…”
Prima di partire per il nostro ultimo viaggio in Sicilia, ho letto ai miei bambini le storie di Zeus, Hera e gli altri dei che abitavano l’Olimpo. Si sono tanto appassionati, gli è piaciuta soprattutto la storia delle fatiche di Ercole. “Mamma dimmi che è tutto vero!” mi ha detto Manuele. Era curiosissimo quando ha saputo che andavamo a vedere i templi degli antichi Greci. Io poi ho sempre desiderato vedere La Valle dei Templi con i bambini e grazie a Musement è stato come tuffarsi nelle leggende del passato. Ci è stata fornita l’audio guida che è stata data anche ai bambini, così abbiamo potuto ascoltare tante curiosità su questo luogo e sulla sua storia affascinante.
Dunque pronti a scoprire la Valle dei Templi con i bambini?
Una volta arrivati ci siamo trovati davanti il Tempio di Hera (o Giunone), ancora ben conservato. È una grande emozione essere ai piedi di queste enormi colonne e immaginare come fossero un tempo. Parte il racconto e ascoltiamo curiosi: scopriamo che gli abitanti di Creta, Rodi e Gela fondarono Akragas, la vecchia Agrigento. Una città tra le più belle e fiorenti. I templi vennero costruiti con la pietra locale che era friabile, erano quindi ricoperti da stucchi e decorazioni colorate. All’interno del Tempio c’è un altare dove avvenivano riti propiziatori, danze, canti e compivano sacrifici per ingraziarsi gli Dei. La porta dava sempre verso oriente, da cui entravano i primi raggi del sole. Grazie ad una trasmissione di tipo orale, sappiamo che ci troviamo di fronte al tempio dedicato alla dea Hera.
I templi erano costruiti sulla sommità dei colli e visibili dal mare, in modo che chiunque solcasse queste acque si rendesse subito conto della ricchezza, bellezza e forza di questa città. Akragas dimostrava di essere protetta dai temuti Dei dell’Olimpo e quindi inespugnabile.
Continuiamo il cammino, ed ecco che lo avvistiamo in tutta la sua fierezza, si erge al centro della collina intatto e meraviglioso, ancora pregno dell’antico splendore, è il Tempio della Concordia! Icaro, con le sue ali di piume e cera, sembra vegliare su questo tempio.
Il tempio è completamente integro, ha resistito a 25 secoli di storia. Imponente con le sue colonne alte quasi 7 metri. Chissà quante persone sono passate di qui, in questo luogo testimone di tante vicende e cambiamenti. Tutto cambia attorno, mentre la sua figura resta immobile e immutata nel tempo. Sappiamo che il tempio, anticamente dedicato agli dei, fu col passare dei secoli anche una chiesa cristiana. Venne trasformato dal Vescovo Gregorio di Agrigento in una chiesa dove si diceva Messa, fu così per diversi anni prima di tornare all’antica forma. Questo probabilmente spiega la sua conservazione. Probabilmente all’interno erano presenti statue e bassorilievi, ma niente di questo è giunto fino a noi. Il Tempio della Concordia prende il nome da un’iscrizione latina dedicata alla concordia, rinvenuta nei pressi del tempio.
Passiamo vicino ad un monumento sepolcrale di epoca romana, conosciuto erroneamente come tomba di Terone.
Giungiamo al Tempio di Eracle (o Ercole), il più antico della vecchia Akragas. Costruito nel VI sec. a.C. le sue 8 colonne rimaste del lato sud, furono rialzate nel 1924. Anche questa struttura è in stile dorico arcaico. Girando attorno al tempio, immaginiamo Ercole compiere le sue 12 fatiche, i bimbi hanno il nasino all’insù e guardano interessati.
Continuando il percorso c’è il Tempio di Zeus, uno dei più importanti, per edificarlo furono impiegati 30000 prigionieri. Al centro del tempio il gigante di pietra Atlante, che sostiene la volta celeste, riposa come vittima dell’incantesimo del tempo. Chissà che da un momento all’altro non possa svegliarsi…Le statue di Atlante erano in realtà due e sostenevano il Tempio di Zeus. L’altra meravigliosa scultura è conservata nel museo Griffo di Agrigento. (Quella nel tempio è un calco)
Si arriva poi al Santuario di Demetra e Persefone, conosciuto come tempio di Castore e Polluce (i figli di Zeus). Volendo si può fare una sosta nel giardino della Kolymbetra e più avanti ancora c’è il tempio di Efesto ( o Vulcano) di cui rimangono il basamento e due colonne.
Un viaggio indietro di secoli percorrendo un’unica strada incantata. Di qui sono passati Greci, Romani, Cartaginesi…E oggi è toccato a noi.
Valle Dei Templi con i bambini, consigli utili
Sicuramente in Sicilia, soprattutto d’estate fa molto caldo, però la strada che conduce ai templi è solo in leggera pendenza e percorribile con passeggino. Volendo c’è la navetta (costo 3 euro adulti, i bambini non pagano) che fa da spola tra il tempio di Hera e Ercole. Per gran parte il percorso è soleggiato, ma ci sono anche delle aree ombreggiate e panchine. C’è inoltre un punto ristoro dove si trova un bagno con fasciatoio.
Noi siamo partiti dal Tempio di Hera (Giunone) ed è il punto di partenza che vi consigliamo. Da qui infatti il percorso è tutto in lieve discesa e potrete ritornare al parcheggio con la navetta.
Valle dei Templi con i bambini, dove parcheggiare
Abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio vicino al tempio di Hera. (costo 3 euro)
Potrete venire la mattina presto quando i bambini sono più disposti a camminare e curiosi di vedere, oppure poco prima del tramonto quando l’aria è più fresca. Meglio se non in piena estate, perché oltre al caldo troverete una lunga fila all’ingresso. Noi grazie a Musement avevamo già i biglietti e abbiamo saltato la fila. All’entrata potrete trovare qualcosa da bere e da mangiare, vicino al parcheggio ci sono i bagni.
Vedere La Valle dei Templi con i bambini sarà un’esperienza emozionante!
Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo
Per calarci ancora di più nella storia di questo luogo abbiamo visitato il Museo Griffo, che dista poco dai Templi. Volendo si può raggiungere anche a piedi, ma noi con i bambini già stanchi, abbiamo preferito prendere l’auto e parcheggiare proprio al parcheggio del Museo (costo parcheggio 3 €). All’interno del museo si trovano tantissimi reperti, dall’epoca preistorica fino a quella greco-romana.
Bellissimi sono i tantissimi vasi con raffigurazioni di vita quotidiana e miti dell’antica Grecia. Io e Manuele ci siamo incantati tra gli altri, ad osservare un piccolo vaso raffigurante la seconda fatica di Ercole. Il meraviglioso disegno rappresenta il valoroso guerriero che affronta l’Idra di Lernia, il mostro dalle tante teste.
Ci sono anche delle antiche monete usate un tempo ad Agrigento e riproduzioni di una coppa e due anelli aurei dalla particolare forma. Inoltre si può ammirare la pietra con l’iscrizione che ha dato il nome al Tempio della Concordia. La cosa che più ci ha colpiti è l’enorme statua di Atlante. Noi e i bambini siamo rimasti a bocca aperta, Manu era un po’ preoccupato, “povero Atlante” ha detto,” chissà come sarà stanco di sorreggere tutto solo il peso del cielo!”
Ci avrei passato ore, attraversare la porta di un museo come questo significa fare un viaggio nel tempo. Le varie epoche si susseguono attorno a noi. Akragas prende di nuovo vita tra queste mura, riusciamo a rivivere un pezzetto di quella che era la vita delle persone che abitavano questa fiorente città.
Articolo scritto in collaborazione con Musement, cliccando QUI trovi tutte le fantastiche esperienza da loro offerte.
La prossima volta che vai alla valle dei templi devi assolutamente fare il tour con una guida che conosco. Lei fa tour proprio per i bambini, è bravissima
infatti ho letto il tuo articolo, sarebbe stato bello, ci siamo organizzati tardi purtroppo, ma grazie del consiglio!
Me ne hanno sempre parlato con enfasi… Quest’anno sono riuscita a vedere Paestum ed è stato davvero emozionante!
Paestum è molto bella, ora c’è anche il festival delle mongolfiere! La Valle dei Templi è meravigliosa, se puoi vai a vederla!!