Due pirati alla conquista delle isole Egadi!
Ricordo che quando ero bambina i miei genitori mi portarono a fare una mini crociera, lungo la nostra bellissima costa della Penisola Sorrentina. Mi è sempre piaciuto osservare a poppa la scia di spuma bianca lasciata dalla nave, vedere il porto farsi sempre più piccolo e lontano.
Quella volta mio padre, che per anni ha navigato, mi fece entrare nella cabina della piccola nave. Il comandante era un suo vecchio amico e mi invitò a guidare. Con le mani sul timone e lo sguardo verso l’orizzonte blu, mi sentivo di poter andare ovunque. Quanti luoghi meravigliosi potevo raggiungere, che bello provare la sensazione di conquistare un pezzetto di mare! Ero un comandante di un vascello pirata alla ricerca del tesoro e nessuno avrebbe potuto fermarmi.
Durante il nostro viaggio in Sicilia abbiamo previsto una sosta a Trapani e non poteva certo mancare un’escursione alle isole Egadi. Siamo saliti sulla nave di Egadi Escursioni, tutto il personale ci ha ospitato e accolto con grande gentilezza, i bambini poi sono stati davvero coccolati!
A loro è stata riservata una bellissima sorpresa, sono stati capitani della nave per un giorno. Il comandante, gentilissimo, con il suo sorriso dolce e contagioso ha messo i bimbi subito a loro agio, lasciandogli prendere i comandi della nave. Vederli nella cabina con gli occhi luminosi e il volto fiero, dritti dietro al timone, mi ha fatto rivivere quelle sensazioni vissute tanto tempo fa. Che gioia, un sogno che si avvera per i nostri piccoli pirati allarremviaggio!
Ma vogliamo parlare dei colori di Favignana e delle altre isole? Le gradazioni del mare sono intense e cangianti, si va dal blu cobalto al color zaffiro, ci si può tuffare in chiazze turchesi di acqua limpidissima.
Escursione a Favignana e Levanzo con bambini, il tour
La compagnia offre vari tipi di tour e dispone di varie imbarcazioni, che potrai prenotare facilmente dal sito Egadi Escursioni, noi abbiamo scelto di vedere Favignana e Levanzo.
Il tour parte dal porto di Trapani alle 9:30, si va verso Favignana, in 40 minuti si arriva e si sosta in quest’isola che ha tanto da offrire. (2 ore di sosta)
Si riparte, si costeggia la parte orientale dell’isola, si vedono passare Cala Rossa, Bue marino e Cala Azzurra. L’azzurro delle calette è incredibilmente acceso.
Non si può però approdare, proprio all’interno delle cale, a meno che non si sceglie di viaggiare con un gommone o un’imbarcazione più piccola (cosa che non ci sembrava adatta ai nostri bambini). Oppure si può scegliere di sostare a Favignana, tenendo però presente che non tutte le spiagge sono facilmente accessibili. Ad esempio Cala rossa, una delle cale più belle, conviene vederla dalla barca. Uno dei modi più comodi di vedere Favignana con bimbi piccoli, è sicuramente girarla stando comodamente seduti su una nave grande, che offre tutti i sevizi necessari.
Dopo aver visto le cale, si fa una bella sosta dove ci si può tuffare dalla barca in mare aperto, nella tavolozza di sfumature accese di blu.
Poi ci si rilassa con una pausa pranzo, durante la quale viene servito un piatto di pasta con pesto alla trapanese e frutta fresca.
Il tour prosegue verso Levanzo, isola meno conosciuta, ma bellissima e da scoprire. Si fa una sosta (1 ora) in quest’isola e poi si va verso il suggestivo Faraglione, infine si riparte alla volta di Trapani. Si giungerà al porto verso le 18:00.
Escursione a Favignana e Levanzo con bambini: la nave
La nave è comoda, spaziosa, con tutti i confort per famiglie con i bambini. Gli ambienti sono nuovi e pulitissimi. Il servizio bar è sempre fruibile, con acqua gratuita e disponibile sempre. Il personale è molto gentile e pronto a soddisfare ogni esigenza. Quindi non resta altro che mettersi comodi e godersi la giornata. Il comandante Massimo, originario e grande esperto delle isole Egadi, appena partiamo comincia il suo racconto… Siamo curiosi di carpire dalla sua esperienza, tante curiosità su queste isole.
Favignana cosa fare in 2 ore
Sbarchiamo finalmente a Favignana, il porto è pieno di barche blu cariche di reti che i pescatori stanno pulendo. Una volta arrivati scopriamo che ci sono tante cose da fare, possiamo scegliere tra le seguenti opzioni:
- Fare un giro dell’isola con le bici (si trova facilmente come noleggiarle) o con il trenino, che dura circa mezz’ora
- Visitare il Centro di Recupero delle Tartarughe Marine
- Vedere la Tonnara ex Stabilimento Florio
- Dedicarsi a visitare le spiagge
- Perdersi nell’atmosfera di un tempo nel piccolo centro abitato
Escursione a Favignana e Levanzo con bambini: Centro Recupero Tartarughe Marine
Abbiamo deciso di regalare un’altra piccola emozione ai bambini, vedere da vicino le tartarughe marine. Il centro si trova negli ex locali dello Stabilimento Florio. All’ingresso una volontaria ci dice che qui curano le tartarughe trovate nell’Area Marina Protetta, che hanno avuto qualche incidente. Poi ci spiega come sono fatte le tartarughe, quali specie troviamo nei nostri mari e quali sono le loro abitudini. Soprattutto ci dice come siano dannosi i rifiuti plastici e cosa fare in caso trovassimo una tartaruga in difficoltà. Ora sappiamo cosa fare se vediamo uno di questi animali che non riesce ad immergersi o ad allontanarsi vedendoci. Il numero da chiamare è il 1530.
È stato molto interessante, ma ora vogliamo vederle ed eccole lì, ce ne sono due, una grande e una piccolina che ci guardano curiose. Anche Manuele e Davide sono curiosissimi, le osservano attraverso l’oblò, mentre nuotano lente nella loro vasca blu. Appena ritorneranno in ottima forma le libereranno in mare e torneranno a casa. Volendo c’è la possibilità di assistere alla loro liberazione.
L’ingresso al Centro è gratuito.
Escursione a Favignana e Levanzo con bambini: la Tonnara ex Stabilimento Florio
La tonnara è un pezzo di storia importante di Favignana, che racconta le radici e le tradizioni Siciliane molto legate alla pesca, in particolare alla pesca del tonno. Entriamo in una stanza dove ci sono le antiche e lunghissime tavole in pietra, sopra sono poggiate in fila scatole di tonno gigantesche. Sono tantissime e di vari colori. Qui il tonno veniva inscatolato, appese al muro ci sono delle bellissime foto antiche, testimoni del duro lavoro dei vecchi operai. Vediamo i volti delle persone che un tempo riempivano il silenzio che ora pervade la sala. Riecheggia solo il suono della voce della guida, che ci porta a quei tempi…
Appena fuori si ergono gli alti camini di mattoni, sotto i quali si trovano le grandi fornaci dove bolliva il tonno, sono le caldaie della tonnara. In un’altra sala ci sono delle miniature e dei quadri che ci svelano i segreti della pesca del tonno. Una stampa a colori raffigura quella che chiamavano la trappola per tonni, consisteva in un ampio e complesso sistema di reti, che intrappolava i grossi pesci. Questi poi venivano arpionati e issati sulle barche. Un pescatore necessitava di una grossa stazza, poiché i pesci potevano pesare all’epoca 300 e 400 kg, si dice che il pesce più grosso pescato pesasse quasi 650 kg. Ci volevano anche 6 uomini per issare un pesce di tali dimensioni.
Dopo la mattanza, i pesci venivano issati da una carrucola, tuttora presente fuori l’ingresso della tonnara, e poi lasciati appesi ad una corda massiccia. Del tonno non si buttava nulla, anche gli scarti venivano usati, lasciati prima ad essiccare e poi usati come fertilizzanti o come mangime per animali. La testa veniva cucinata, da questa derivava un grasso con cui si impermeabilizzavano le mura delle case, e veniva usato anche nelle concerie del pellame.
Nell’ultima stanza c’è l’ingresso con i grandi cancelli, ormai arrugginiti, che affacciano sul mare. Tre barche di legno sono ormai ormeggiate per sempre dietro le grate. Sono enormi, arrivano fino a quasi 23 metri. Poggiati in fila vicino al muro, ci sono gli antichi, grossi remi e i carrelli usati per portare il pesce. Da dietro le sbarre vedo le sfumature accese del mare, ora piatto e silenzioso, ma nella mia mente prendono vita le scene di vita quotidiana di un tempo…
Guarda la gallery della tonnara di Favignana:
Le Spiagge di Favignana
I colori della costa di Favignana come già ho detto sono meravigliosi, ma le spiagge non sono tutte facilmente accessibili. Una delle spiagge facilmente raggiungibile è la spiaggia del porto (Praia) e diciamo che non è niente male.
Un’altra spiaggia bella e accessibile è Lido Burrone, che però si trova dall’altra parte dell’isola. Noi abbiamo optato per la visita al Centro Recupero delle tartarughe e alla tonnara, poi siamo andati in spiaggia. I bambini hanno fatto un giro veloce dello stabilimento e poi sono andati in riva al mare con Fabio, mentre io ho fatto la visita guidata. Altrimenti i bimbi non avrebbero avuto il tempo di fare il bagno.
Levanzo
Partiamo alla volta di Levanzo, dalla cabina di pilotaggio la vediamo avvicinarsi. Il porticciolo sembra uscito da una fotografia scattata in Grecia, con le casette bianche e le finestre blu. La costa rocciosa crea un fondale dove si nascondono meraviglie. Le tonalità accese di verde, azzurro e blu, dipingono il mare rendendolo iridescente.
Una volta arrivati a Levanzo si possono fare due cose: andare a sinistra verso il centro del paese, o a destra verso la caletta più vicina, Cala Fredda. L’acqua invita a tuffarsi, e quindi raggiungiamo Cala Fredda, che dista qualche minuto a piedi. Anche qui non c’è una vera e propria spiaggia, ma una bellissima caletta rocciosa.
Cala Fredda non è attrezzata, ma si può facilmente accedere al mare. Peccato che Davide si sia addormentato in braccio al papà e quindi niente tuffo per noi. Ma si sa con i bambini le giornate perfette non esistono!
La nave riparte e ammiriamo dalla prua la bellezza delle pareti rocciose dell’isola, che è verdissima. Si arrampicano tra le rocce boschi di pini e tantissimi fichi d’india. Raggiungiamo il faraglione che rende il paesaggio ancor più affascinante.
È l’ora di tornare purtroppo, ma portiamo con noi un bagaglio carico di colori ed emozioni!!
Articolo scritto in collaborazione con Egadi Escursioni
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