Dune infinite di polvere di rame, volti ambrati e turbanti colorati, è il Sahara
E così, quando il sultano si adagiò sul letto, Sherazade cominciò a raccontare…
C’era una volta una terra arsa dal sole, solitaria e sterile quanto meravigliosa. Il vento creava melodie silenziose, disegnando onde tra le dune immobili eppur mutevoli. Antiche carovane di mercanti sui loro cammelli, attraversavano le lande mute, ostili… Incantate di miraggi tremolanti nel sole e milioni di diamanti lucenti nel blu della notte.
C’era una volta e c’è ancora oggi, il deserto del Sahara e la sua magia
Vediamo le dune all’orizzonte che si fanno sempre più alte e vicine. In breve ci troviamo in un mare dorato di sabbia scintillante. Ci immergiamo nel cuore del deserto, il nostro autista per far divertire i bambini, risale le dune con la sua jeep e poi via, giù in picchiata! I bimbi ridono a crepapelle!! Una volta arrivati, affondo i piedi nella sabbia, la prendo con le mani, vorrei tuffarmi in queste onde che si stendono a perdita d’occhio. Manuele e Davide, corrono, si rotolano, scivolano sui pendii delle dune sabbiose.
Non si stancano i nostri piedi, le mani di giocare e gli occhi di guardare. Non è nient’altro che polvere, ma ci sentiamo avvolti da una delle più grandi meraviglie mai viste. Il cielo è di un azzurro intenso e limpido, le linee morbide delle dune creano curve precise, quasi disegnate, dove una fila di dromedari avanza lenta in lontananza. Sembra un’immagine uscita dal libro “Le Mille e una notte”.
Qua e là vediamo gli uomini con le tuniche berbere mosse dal vento e i turbanti dai colori accesi. Il sole piano scende, inondando tutto di riflessi ramati. Il paesaggio attorno a noi è color curcuma, c’è qualcosa che sussulta dentro me, è felicità! Stanotte dormiremo in tenda, tra ricami di stelle lucenti, che narrano fiabe antiche.
Il nostro campo tendato è un gioiello, le tende sono spaziose e confortevoli, ci sono letti comodi e un bagno con tutto l’occorrente. Appena sopra una duna c’è un dondolo e un tavolino con due sedie in ferro battuto. Ci fermiamo qui a sorseggiare il tipico e dolcissimo tè caldo alla menta. Guardiamo così il sole tuffarsi nella sabbia e scomparire.
Dormire in tenda nel deserto, sotto milioni di stelle, tra ritmi di tamburi
Il crepuscolo giunge, si accende il fuoco scoppiettante nel grande braciere e si accendono le lampade cesellate ai bordi dei lunghi tappeti rossi. Il ritmo dei tamburi suonati dai musicisti berberi e la danza ipnotica degli Gnawa con i tipici strumenti africani, ci raccontano un mondo sconosciuto. Gli occhi di Davide che adora i tamburi, brillano alla luce del fuoco. Vorrei che questa notte non finisse mai!
Ci svegliamo all’alba, tutto è immobile, solo il grugnito di un cammello accucciato poco distante, rompe il grande silenzio. Il deserto dorme ancora, dalle tende non giunge nessun rumore. Fabio scatta centinaia di foto, aspettando che la luce azzurra si trasformi in rosa e poi gialla. Le dune si accendono alla luce del sole che fa capolino.
È un nuovo meraviglioso giorno. Dopo aver fatto colazione con il tipico pane marocchino chiamato msmemen, siamo pronti per giocare ancora nella sabbia del deserto.
I bambini corrono sotto il sole che già scotta. Manu prova a scendere da una duna con la tavola, ma non ci riesce. Davide vuole una paletta che purtroppo abbiamo dimenticato a casa. Mustapha, il nostro autista-guida-tuttofare, però è sempre pronto a risolvere qualsiasi problema, trova una paletta e un secchiello d fortuna, Davide è contentissimo! Poi vediamo qualche strano sasso nero nella sabbia, ma scopriamo che non si tratta di un sasso, bensì di escrementi di dromedario. Ci sorge un dubbio sull’utilizzo della particolare paletta… Ma a Davide piace troppo…
Giunge purtroppo il momento di andare via, la macchina è pronta, ma nessuno di noi ha voglia di salire. Partiamo, attraversiamo il deserto riempiendoci gli occhi di queste bellissime immagini, da custodirle per sempre dentro di noi.
Caro Sahara, è solo un arrivederci.
Sherazade aveva terminato la sua storia. Calò il silenzio. “Che magnifica storia!” Esclamò il sultano. Sherazade sorrise. “Non è niente in confronto a quella che vi racconterò domani”, disse, “se mi concedete di vivere”. “D’accordo”, acconsentì il sultano, “ti lascerò in vita ancora un giorno”.
Il deserto di Merzouga con bambini, consigli utili
Il vero deserto, dove ci si trova attorniati dalle alte dune infinite, è quello di Merzouga, 35 km di bellezza! Anche se è una zona piccola dell’immenso Sahara, si respira l’aria del deserto africano proprio come l’immaginiamo. Un’esperienza unica, tra le più belle vissute nello stupendo Marocco.
Il deserto di Merzouga con bambini, clima
Noi siamo stati a fine aprile e il caldo era sopportabile, con il nostro tour organizzato siamo arrivati in tardo pomeriggio e siamo ripartiti a tarda mattina, quindi non siamo stati le ore più calde nel deserto. In alternativa si può prendere una struttura con piscina, alla fine del deserto, con vista sulle dune.
Il deserto di merzouga sahara con bambini, notte in tenda
Ti consiglio di passare una notte in tenda nel deserto, il nostro campo tendato si chiama Zahra Desert Camp e ci siamo trovati benissimo, con vere e proprie tende di lusso. Tutto era pulitissimo e abbiamo anche mangiato bene.
Un ultimo consiglio, se riesci chiedi di provare il caffè berbero, fatto con spezie e erbe che si trovano solo nel deserto. È davvero eccezionale.
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Il.deserto è sempre magico, il suo silenzio porta riflessione ed ai più piccoli stimola curiosità e gioco!
È proprio vero! Se mai stata con il piccolo in un deserto? Quale?