Se c’è una spiaggia da esplorare e un sentiero sconosciuto da attraversare, noi pirati Allarremviaggio non ci tiriamo indietro. Ed eccoci qui a scoprire i segreti della Riserva dello Zingaro con i bambini.
Ci immergiamo nella natura, tra piante di capperi rosmarino e mirto. Dall’alto avvistiamo quasi subito la prima spiaggetta, Cala Tonnarella è meravigliosa.
L’acqua ha dei colori che sembrano illusori, da vicino ci rendiamo ancor più conto della bellezza di questo posto.
La riva è fatta di ciottoli levigati dal tempo. Il mare si divide nettamente in due colori, la parte più vicina alla riva è tra il celeste e il verde acqua, la parte più profonda invece è verde-blu intenso. Mi ricorda l’incredibile splendore del lago Kourna a Creta (guarda qui).
La trasparenza dell’acqua è assurda, i numerosissimi pesci che ci circondano sembrano nuotare nel nulla. Mi immergo in queste acque splendide e non vorrei più uscirne. Questa baia è un piccolo assaggio delle meraviglie che Poseidone custodisce nei suoi abissi.
Riserva dello Zingaro con i bambini nozioni pratiche
La Riserva dello Zingaro si estende per 7 km. Un percorso che va da Castellammare del Golfo (ingresso lato sud) fino a San Vito Lo Capo (ingresso lato nord). San Vito dista dalla Riserva circa 20 minuti.
L’accesso da San Vito Lo Capo si trova all’altezza di Calampiso. L’ingresso è a pagamento: 5 € per gli adulti e 3 € per i bambini dagli 11 ai 14 anni e gratis per i bimbi sotto i 10 anni.
Prima di raggiungere la riserva c’è un chiosco, dove ci si può rifocillare e comprare acqua e cibo prima di partire (dopo non si trova nulla).
In spiaggia non ci sono molte zone d’ombra quindi è necessario munirsi di ombrellone. Non dimenticare la maschera, i fondali sono bellissimi e pieni di grossi pesci.
Il percorso per arrivare alla prima caletta è semplice e breve, ci vogliono circa 15 minuti in pianura o con un leggero dislivello.
Con bambini piccoli consigliamo di arrivare alla prima caletta: Cala Tonnarella (qui si trovano anche i servizi igienici) o al massimo di proseguire fino alla seconda caletta: Cala dell’Uzzo. Dopo il percorso si fa più difficile.
Non è possibile accedere con il passeggino.
Un ultimo consiglio pratico è per il parcheggio. L’auto si può parcheggiare lungo la strada prima dell’accesso al sentiero, ma fate attenzione, l’area di sosta delineata da segnaletica verticale si interrompe all’improvviso anche se la strada continua con stesse dimensioni e condizioni. Noi abbiamo parcheggiato proprio sotto il segnale che identifica la fine della zona di sosta, giusto mezzo metro oltre, inutile dire che al ritorno abbiamo trovato un bel fogliettino rosa sotto il tergicristallo! Pensate che quando abbiamo chiamato al comando di Polizia Locale per chiedere un’informazione riguardo al verbale abbiamo detto: “scusi chiamo per una multa” e il vigile risponde “dove allo Zingaro?”. Giusto per dire di stare attenti perché sarà una pratica diffusa!
Sarebbe stato bello proseguire lungo il sentiero per vedere la grotta preistorica, la foresta delle pietre e il sentiero del drago, ma purtroppo dobbiamo andare.
Sarà per la prossima avventura!
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Ci piacerebbe molto abbinare un trekking panoramico e un tuffo nel mare!
E allora questo è proprio il posto giusto! Fateci un pensierino, ma ti consiglio come periodo giugno o settembre!