Una lunga striscia di asfalto grigio, fitti boschi a destra e a sinistra, casette dai tetti marroni. Siamo in Vallonia. Una pioggia di foglie variopinte, un manto di nuvole che a tratti si apre, prati verdi e qualche mucca… tra un po’ si arriva a Dinant.
Ci troviamo a costeggiare il fiume che sembra color rame. Tolgo gli occhiali da sole per vedere meglio, sembra di guardare il paesaggio attraverso un filtro, come da dietro una lente marrone o un vecchio negativo di una macchina fotografica. Tutto ha una luce calda e ingiallita, come un foglio di un racconto ormai dimenticato.
Saranno i frondosi alberi accesi d’autunno che costeggiano il fiume, o le foglie che navigano sull’acqua rompendo il riflesso delle colorate casette, a rendere l’atmosfera calda e ambrata. Quasi assopita Dinant, ha in se la bellezza di un tesoro racchiuso in una vecchia scatola smarrita. Dinant ha il colore e il profumo dei suoi tipici biscotti al miele e dei waffles caldi appena fatti. Ci accompagna il suono dei battelli a vapore, che vediamo passare sotto il ponte dei sax. Veniamo contagiati dall’allegria dei tantissimi sassofoni colorati di ogni dimensione, sparsi per la città!
Dinant, un viaggio insolito
Se sei alla ricerca di un itinerario insolito, con tante divertenti sorprese per i tuoi bambini da trovare lungo la strada, Dinant è la città giusta. Vieni a scoprirla con noi.
Appena arrivati ci troviamo ad attraversare un alto spuntone di roccia spaccato in due. La strada passa proprio al centro della montagna. Sembra l’ingresso di un regno misterioso e incantato. Ci troviamo in un vicolo di casette dai mattoni rossi, con i tetti blu dalla forma tondeggiante e le grandi finestre bianche dai grandi riquadri geometrici. Dinant si trova incastonata tra rocce alte e appuntite, e il fiume Mosa.
Vediamo le casette a schiera che si trovano lungo l’argine opposto. Ce n’è una rossa, una gialla e una azzurra, i bambini elencano tutti i colori che riescono a scorgere. In cima alla roccia scoscesa c’è la Cittadella con la sua fortezza, (1815) che può essere raggiunta con la funivia (dal centro di Dinant) o salendo i 408 scalini. Da lì si può avere una bellissima vista sulla città.
Dinant con i bambini, la gara dei sassofoni lungo il ponte
Appena scendiamo dall’auto scorgiamo i primi sassofoni. Lungo tutto il ponte, che getta uno sguardo su scorci meravigliosi della città, ci sono decine di installazioni coloratissime. Ogni sassofono è diverso dall’altro e ognuno rappresenta un paese del mondo.
La partita ha inizio, vediamo chi indovinerà più volte a quale paese appartengono i sassofoni! Ne vediamo uno con un panda e la grande muraglia disegnata, ma certo è il sassofono della Cina! Poi avvistiamo il sax con i colori della bandiera del Belgio. Quello rosso con lo stemma della Ferrari è ovviamente quello italiano.
Dinant con i bambini, una sosta golosa
Decidiamo di fare una pausa mangiando un waffle con panna montata e una cascata di cioccolato fuso, per Fabio una Leffe.
La Leffe è la birra tipica di Dinant, poco distante dal ponte si trova anche la maison Leffe, un museo sui segreti della produzione di questa birra (prodotta fin dal 1240). La Maison Leffe è situata in un antico convento, all’interno si possono fare esperienze interattive e degustazioni. Inoltre la vista sul fiume è meravigliosa.
Finita la nostra sosta ci incamminiamo e ci troviamo subito davanti ad una particolare chiesa dal grigio tetto a cipolla.
La Collégiale Notre–Dame di Dinant
È la Collégiale Notre–Dame è una struttura affascinante che ha attraversato i secoli, con le imponenti colonne, le volte in pietra grigia e le strette vetrate colorate che svettano verso il cielo. Nulla rimane dell’edificio che divenne una chiesa collegiale nel X sec. Fu ricostruita in stile romanico nel XII sec. (Rimane solo la porta nord). La chiesa gotica fu eretta dal XIII secolo alla fine del XIV sec. La cupola a cipolla e il campanile risalgono al XVI sec.
Seguendo le impronte di famosi musicisti e compositori
Appena fuori la porta della chiesa, vediamo delle impronte dorate che portano verso l’interno della città. Alcune hanno dei nomi incisi sopra, sono i nomi di jazzisti e sassofonisti famosi, importanti musicisti e compositori.
Seguiamo le impronte che ci trasportano nel cuore di questo mondo fatto di note, sassofoni e musica. Tanti sono questi strumenti, dipinti nei modi più originali, che si trovano nelle varie piazze. Parte così la nostra ricerca dei sax, comincia una gara a chi ne avvista di più.
Ci sono murales e fumetti che prendono vita sulle mura delle case. I sassofoni sono ovunque: sulle vetrate, sulle maniglie delle porte, e lungo i vicoli si trasformano in insegne luminose.
Perché Dinant è la città dei sassofoni?
Nella piazza di fronte all’Administration communale Hotel de ville, in via Rue Grande, si trova una bellissima scultura in vetro. Questa opera che sembra essere una fontana, in realtà è una clessidra che poco a poco si riempie. La clessidra scandisce il tempo fino al 6 novembre, giorno in cui è nato Adolphe Sax. I bambini vorrebbero toccarla, cercano di muovere i listelli di vetro mobili, che tintinnano toccandosi.
La caccia riprende, lungo una strada coperta di grosse foglie marroncine, che Davide raccoglie contento, troviamo quelli che sembrano degli strani lampioni. Sono altre simpatiche installazioni che raffigurano i vari tipi di sassofono. Camminando ancora ci troviamo di fronte a lui, colui che ha dato il via a questa mania dei sax. È Antoine-Joseph Sax, detto Adolphe (Dinant, 6 novembre 1814 – Parigi, 7 febbraio 1894), è stato un inventore e costruttore di strumenti musicali, tra cui il sassofono.
Dinant con i bambini nella Maison de Monsieur Sax
Adolphe Sax sta seduto su una panchina insieme al suo strumento, di fronte alla Maison de Monsieur Sax. Questa è stata la casa dov’è nato l’artista e musicista, oggi trasformata in un piccolo museo del sassofono. Si entra in un mondo soffuso dalle tonalità aranciate, esposti dietro la vetrata a destra si vedono diversi tipi di sax. Ci sono sassofoni lungo le mura, premendo i pulsanti si possono ascoltare le loro melodie, cavalcando così una scia di note e suoni.
Un grande libro si apre davanti a noi, frasi scritte danno voce ai grandi musicisti del passato, che hanno amato questo strumento meraviglioso. Gigantesche chiavi dello strumento si trasformano in sedie, i bambini si divertono a premere i pulsanti per far partire la musica. Davide osserva affascinato il sax attraverso il vetro illuminato. Lui ha sempre avuto un’anima jazz e adora la batteria, da un po’ di tempo però è molto interessato anche al sassofono. Inutile dire che ha amato tantissimo questa città.
Con i bambini alla ricerca dei couque de Dinant
Camminando per le strade di Dinant con i bambini, non dimenticate di affacciarvi a guardare le vetrine delle cioccolaterie, colorate, originali e golosissime. Come si può resistere ai sax di cioccolato? Ma le sorprese non finiscono qui, ci siamo trovati dinanzi alla vetrina di una pasticceria che produce anche dei biscotti particolari, la couque de Dinant. Nella vetrina ci sono biscotti di ogni dimensione, alcuni addirittura enormi, e di ogni forma. Quelli più famosi hanno ovviamente disegnato sopra un sassofono.
Questi biscotti sono fatti esclusivamente con miele e farina e risultano molto duri. Perché? L’origine dei couque de Dinant risale al 1466 quando la città era assediata da Carlo il Temerario. Durante le guerra agli abitanti non era rimasto nessun genere alimentare, a parte il miele e la farina. Decisero così di mescolare i due ingredienti e di cuocere l’impasto, molto duro e compatto, in forno. Successivamente il composto veniva messo in particolari forme intagliate a mano nel legno di Pero. Da allora questi biscotti sono diventati il dolce simbolo della città ed oggi sono fatti ancora come un tempo.
Decidiamo di provarli ed entriamo nella pasticceria, una elegante signora dai capelli corti confeziona in modo attento e meticoloso i nostri biscotti, incartandoli e legandoli con un nastrino che ha i colori della bandiera del Belgio. Poi ci saluta e i suoi occhi ci sorridono da dietro gli occhiali, mentre portiamo via i nostri biscotti-souvenir. Manuele vuole provarne uno subito, lo spezziamo in piccoli pezzi e assaggiamo, non è dolcissimo ma per lo “zuppone” mattutino di Manu andrà benissimo. Ora dobbiamo proseguire, ci aspetta la bellissima città di Gent e la nostra Hauseboat. Un ultimo sguardo dal ponte e Dinant ci saluta così, con la sua nostalgica bellezza autunnale, vestita dal velo rosa-pallido di inizio tramonto.
Questa città simpatica, gioiosa e coloratissima è piaciuta tanto a tutti noi. Ora indovina cosa chiederà Davide nella letterina per Babbo Natale? Ma certo che si, proprio un sassofono!!
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Impronte di musicisti famosi, sassofoni, murales, roccia e acque lucciacanti! È splendido questo itinerario alternativo che proponi! Mi piace moltissimo anche il modo in cui lo racconti e come decrivi le emozioni che ti fa provare.
Grazie Ale, è così bello quando riesci a far passare le tue emozioni vissute in viaggio, se chi legge riesce a vedere con i tuoi occhi e si crea un legame, è fantastico! Spero vedrai questa piccola meraviglia.
Mi hai appena fatto scoprire una cittadina davvero meravigliosa che non conoscevo! Da qualche mese sto meditando un possibile on the road in Belgio, ovviamente non appena sarà possibile, e a questo punto non posso non inserire anche Dinant!
Questo mi fa davvero molto piacere, Dinant è una cittadina particolare e coloratissima, che trasuda musica e allegria. Sono contenta che farà parte del tuo on the road.