A caccia di storie e misteri nell’antica Puteoli
Alle spalle della strada disegnata tra pezzi di antiche cornici e capitelli spaccati, si apre la grande arena. Un passo in avanti e la gente esulta alzandosi in piedi sui gradoni all’ingresso dei gladiatori. Si sente il ruggito delle belve e l’acre odore del sudore dei lottatori stremati, poi tutti fanno silenzio dinanzi ad un gesto dell’imperatore. Quale sarà il verdetto? Le voci degli antichi puteolani invisibili sono solo nella nostra testa, o forse no? Forse sono i versi dei gabbiani che ora abitano questo teatro, basta poco e davanti ai nostri occhi comincia a svolgersi il combattimento. Davide e Manuele combattono con le loro spade di legno prese a San Galgano, immaginando di essere i gladiatori di un tempo.
Ci troviamo nell’antica Puteoli e siamo venuti ad esplorare l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli con i bambini. Uno degli anfiteatri più grandi e meglio conservati dell’Impero Romano.
Anfiteatro Flavio di Pozzuoli con bambini, descrizione
Al centro dell’anfiteatro c’è una grossa apertura coperta da una grata di ferro, che divide in due l’arena. Altre piccole buche quadrate si trovano lungo tutto il perimetro e non solo. Scendiamo nei sotterranei, ancor più affascinanti, guardiamo dal basso queste finestre che ci inondano di luce. Capiamo che sono lucernari, creati per consentire una buona visibilità nel piano sottostante l’arena. Di sicuro ci sono altri motivi a cui è dovuta la presenza di questi passaggi, da qui con ogni probabilità issavano tramite una carrucola, le gabbie delle belve feroci affrontate dai valorosi guerrieri. Dalla fossa centrale invece facevano salire le scenografie ed altro materiale scenico. La presenza di un collegamento con un acquedotto flegreo, fa pensare che in poco tempo inondassero completamente il teatro d’acqua, così da cancellare velocemente le tracce della battaglia. Forse riempivano addirittura l’arena come una vasca, per ricreare una battaglia navale.
La storia supera la fantasia e noi ad ogni passo rimaniamo sempre più rapiti.
Continuiamo a passeggiare nei sotterranei, tra i suggestivi archi romani perfettamente conservati, circumnavigando l’intero perimetro ellittico. Si alternano cellette, cancelli e piccole scale che salgono al piano superiore. Il gioco di luci e ombre crea un alone di mistero e fascino. Vicino ad ogni arco c’è una colonna abbattuta e ad ogni metro un bellissimo capitello scolpito. Sono colonne che un tempo appartenevano al porticus in summa cavea, fatte poi scivolare nei sotterranei agli inizi del novecento.
Passeggiamo anche all’esterno dell’antica struttura, ci perdiamo ad osservare incantati le alte volte e le tipiche mura romane che disegnano l’ellisse. Sullo sfondo i romantici pini, un passo più in là, il mare.
Come e quando fu costruito l’anfiteatro
Dell’anfiteatro più vecchio e più piccolo costruito prima dell’Anfiteatro Flavio si sa poco, sono rimasti solo piccoli resti ancora visibili tra le abitazioni private. La storia narra che il vecchio anfiteatro non riusciva a contenere la grande affluenza di spettatori. L’imperatore Augusto cercò di fronteggiare il problema con nuove norme, che prediligevano l’ingresso di persone appartenenti ai ceti più alti. Questo non bastò e quando un senatore romano non riuscì ad entrare, l’astio fu tale da spingere l’imperatore a costruire un secondo anfiteatro molto più grande. Siamo alla fine del I sec a. C. l’Anfiteatro Flavio (149 x 116 m) poteva ospitare fino a 40.000 spettatori.
La leggenda di San Gennaro
In questo luogo vennero eseguite molte condanne a morte, spesso a subire le condanne erano i primi Cristiani. Famosa è la storia di San Gennaro, patrono di Napoli, condannato ad essere sbranato vivo dalle belve. La storia racconta che le bestie si inginocchiarono davanti ai suoi piedi. Questa scena è raffigurata nel dipinto di Artemisia Gentileschi, oggi nel duomo di Pozzuoli.
Pozzuoli è una città ricchissima di siti archeologici interessantissimi, da visitare anche con i bambini, come le Terme romane di Baia, Baia la città sommersa, il Parco Archeologico di Cuma.
Appena entrati in città ci siamo trovati immediatamente nell’antica Roma. Ovunque si trovano resti di costruzioni romane, praticamente la città è costruita tra le antiche rovine. Vediamo una porta moderna che si apre su un muro antico, come fosse un passaggio nel tempo. Su un muro dell’anfiteatro notiamo un numero civico, forse per un periodo qui ha abitato qualcuno.
Consigli utili per visitare l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli con i bambini
Come arrivare e dove parcheggiare
Si può arrivare all’anfiteatro in vari modi da Napoli. I più comodi sono con la linea ferroviaria Cumana (fermata Pozzuoli – Porto) o con la metro (Linea 2 fermata Pozzuoli – Solfatara). Noi siamo arrivati in auto ed abbiamo seguito le indicazioni per Pozzuoli, Corso Nicola Terracciano 75 e parcheggiato nell’adiacente piazza, nell’area di sosta comunale (parcheggio economico e vicino).
Biglietti
Troverai scritto sul sito che è obbligatorio prenotare online il biglietto, ma in questa fase è preferibile fare il biglietto in loco, visto che non ci sono file. Ti consigliamo di andare in questo periodo, il bello è che avrai l’anfiteatro tutto per te.
Costo del biglietto:
- 4,00 euro singolo sito
- 8,00 euro biglietto cumulativo che comprende 4 siti dell’area archeologica Flegrea (l’anfiteatro, le terme di Baia, Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia, Parco Archeologico di Cuma con l’antro della Sibilla)
- Per i bambini l’ingresso è ovunque gratuito
- Per i ragazzi da 18 ai 25 anni il costo del biglietto è 2,00 euro singolo e 4,00 cumulativo
Noi consigliamo il biglietto cumulativo poiché tutti i siti sono molto interessanti. Per spostarti da un sito all’altro avrai bisogno dell’auto.
Passeggino, anziani e disabili
L’arena è facilmente accessibile a tutti, anche ai disabili, anziani e bambini con passeggino, non i sotterranei purtroppo, per accedervi bisogna percorrere una scala abbastanza lunga, ma non ripida. I bagni non sono accessibili per i disabili e non c’è il fasciatoio.
L’area è visitabile in poco tempo e in qualsiasi stagione, non vorrete più andar via.
Periodicamente nell’Anfiteatro Flavio e negli altri siti vengono organizzati vari eventi, tra cui rievocazioni storiche che vedono come protagonisti i gladiatori.
Ora devi dirmi dopo che ci sei stato, se nelle tue orecchie non risuona la musica del film “Il gladiatore”!
Non perdere il prossimo articolo dove parleremo di altri siti surreali e meravigliosi.