Tra gladiatori, castelli, antri misteriosi, laghi magici e città sommerse
Siamo sempre alla ricerca di posti insoliti, a caccia di misteri e leggende. Luoghi che hanno radici profonde, in grado di farci sognare. È per questo motivo che abbiamo scelto come nostra meta il Parco Archeologico dei Campi Flegrei.
Prima tappa: l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Già dall’esterno la struttura è affascinante. Facciamo un passo e ci ritroviamo nell’antica Roma. I bambini sfoderano le loro spade giocattolo e si trasformano in gladiatori. Entriamo nell’arena, osserviamo le antiche scalinate che ci circondano, poi scendiamo nei sotterranei, camminiamo tra gli archi antichi così ben conservati, e la storia sembra prendere nuova vita… Leggi qui la nostra esperienza.
Parco archeologico Campi Flegrei, seconda sosta alle Terme Romane di Baia
La nostra giornata al parco archeologico dei Campi Flegrei continua a Baia. Questo è un luogo ricco di storia e fascino dove il mito si intreccia con la realtà, già il nome Baia richiama la storia di Ulisse che qui seppellì il suo amico Bajos. Un tempo i ricchi romani venivano a rilassarsi nelle bellissime terme, dove ancora oggi sono visibili i resti delle antiche piscine, i meravigliosi affreschi e i ricchi mosaici. Guarda qui cosa abbiamo scoperto
Terza tappa, la città sommersa di Baia
Gli edifici termali della parte inferiore del sito furono frequentati fino in epoca medioevale. Oggi una parte delle Terme Romane di Baia è stata ricoperta dalle abitazioni moderne e una parte è stata sommersa dalle acque a causa del bradisismo. Che sia forse la città perduta di Atlantide? Noi siamo andati anche a scoprirei segreti di Baia sommersa
Parco archeologico dei Campi Flegrei, quarta tappa, l’Antro della sibilla
Questa è la storia di un archeologo che voleva svelare un mistero, cercando per anni l’antro misterioso descritto da Virgilio nell’Eneide. Una leggenda abita questo luogo e ci narra dell’amore del Dio Apollo per la Sibilla. Chi era la Sibilla e cosa accadeva in questo famoso antro? L’archeologo Maiuri riuscirà a trovare ciò che cerca? Scoprilo insieme a noi.
Quinta tappa, il lago Averno
Il mito continua verso il Lago Averno, che Virgilio definisce la porta degli inferi. Nel sesto canto dell’Eneide Enea, accompagnato dalla Sibilla, scende negli inferi per parlare con suo padre che gli svelerà il futuro di Roma. Qui troverà anche l’amata Didone. Vicino al lago c’è una grotta chiamata la Grotta della Sibilla. Si pensava che questa grotta fosse il luogo dell’oracolo della Sibilla o dove ci fosse l’accesso per l’oltretomba descritto da Virgilio. L’ingresso misterioso era invece un passaggio militare tra il lago Averno e il lago Lucrino.
Il lago Averno è ricco di un fascino suggestivo
Così Virgilio lo descrive nell’Eneide canto VI
“V’era una profonda grotta, immane di vasta apertura, rocciosa, difesa da un nero lago e dalle tenebre dei boschi, sulla quale nessun volatile poteva impunemente dirigere il corso con l’ali; tali esalazioni si levavano effondendosi dalle oscure fauci alla volta del cielo.”
Ci incuriosiamo e andiamo alla scoperta di questo specchio d’acqua. Dall’alto il lago è una conca blu immersa tra vigneti e frutteti, diviso da una sottile linea verde dal mare. Da questa prospettiva, non sembra rispondere alla descrizione di Virgilio. Prendiamo l’auto e facciamo il giro del bacino, troviamo un cancello, posiamo l’auto e passeggiamo lungo la riva. Ci affacciamo tra le alte canne dove giocano le anatre e passeggiamo tra piante e fiori colorati. Da vicino l’aspetto del lago sembra cambiare,sarà che mi sono lasciata suggestionare dalla descrizione di Virgilio, ma tutto il luogo sembra avvolto da un alone di mistero. Le acque sono scure e immobili, chissà quali segreti e quali storie si nascondono tra queste acque. Sicuramente il lago, creatosi in un cratere vulcanico nella zona ancora attiva dei Campi Flegrei, (il cui nome significa appunto campi che ardono) deve aver influenzato la fantasia di Virgilio e di Dante nella Divina commedia.
Nelle notti di maggio e di giugno il lago Averno si trasforma, diventando la dimora delle lucciole e forse… Delle fate.
Parco archeologico dei Campi Flegrei, consigli utili
Come arrivare e spostarsi
Dalla nostra esperienza possiamo sicuramente dire che è essenziale spostarsi con l’auto da un sito all’altro. I siti possono essere anche abbastanza lontani tra loro ed il biglietto cumulativo vi consentirà di vederne diversi in una giornata. Si può facilmente parcheggiare nei pressi dei siti e talvolta all’interno di essi, come alle Terme Romane.
Biglietti
Il costo dei biglietti di ogni sito è di 4 euro intero e 2 euro ridotto, Davide che ha 4 anni non ha pagato. Ti consigliamo di fare il biglietto cumulativo del costo di 8 euro a persona, ridotto 4 euro. Il biglietto cumulativo non comprende Baia sommersa (12,00 euro per gli adulti e 8,00 per i bambini, i bambini sotto i 4 anni non pagano). Questo biglietto dura due giorni.
Orari di apertura dei siti del parco archeologico dei Campi Flegrei
Conviene andare prima al museo che si trova all’interno del Castello Aragonese che è aperto dalle 9:00 alle 13:00. Il museo custodisce anche i reperti di Baia sommersa. Potrai poi visitare l’Anfiteatro di Pozzuoli che chiude intorno alle 17:30. Gli altri siti sono aperti anche il pomeriggio fino alle 19:00. Il lunedì e il martedì alcuni siti sono chiusi. Visita il sito ufficiale del parco archeologico per ulteriori informazioni aggiornate.
Bambini con passeggino, anziani e disabili
I siti non sono accessibili o solo in parte con il passeggino o con sedia a rotelle, l’antro della Sibilla è invece accessibile. Tutti i siti presentano grosse scale, sconsigliamo di venire nelle ore più calde in estate, perché alcuni siti sono grandi e privi di posti ombreggiati. Sono sempre presenti i bagni ma non il fasciatoio per bambini.
Prima di visitare le aree archeologiche, racconta ai tuoi bambini le leggende misteriose e meravigliose che abitano questi luoghi ricchissimi di storia e magia.