Seduta davanti allo schermo del PC i miei occhi fissano la tastiera mentre la mano è appena sollevata sopra le lettere. Nell’altra mano stringo un bicchiere con dentro il cappuccino ancora caldo. Nella mente ho un turbinio di immagini e parole che vorrei scrivere. Sai quella sensazione provata da piccola, quando prendevo le mani della mia amichetta e giravo velocissima ridendo fino a farmi girare la testa. Ecco è così che mi sento. La passeggiata dell’altro giorno ha creato in me un vortice di emozioni che ora voglio portare a te.
Sai… Lassù tra le nuvole sembra quasi di poter volare.
Da casa nostra il Vesuvio è un gigante buono che veglia sul golfo. D’estate ci appare nella sua veste violacea, che svetta imponente verso il sole. D’inverno è un’ombra blu, la cui cima si colora di bianca neve. La sua storia ci affascina e ci fa paura. Quali misteri si nascondono sotto un silenzio durato per anni? Ora è il momento di scoprirlo.
Tutti in auto dunque, andiamo in escursione sul Vesuvio insieme ai bambini.
Salendo lungo il pendio del Vesuvio
Man mano che ci avviciniamo il vulcano ci sembra ancor più maestoso. Alle sue pendici ci sono molte zone verdi dove è possibile trovare agriturismi e diversi maneggi. I bambini possono divertirsi ad andare a cavallo, correre liberi e passeggiare tra gli alberi che pian pano si stanno tingendo di giallo e di rosso. Siamo nel grande Parco Nazionale del Vesuvio
Salendo verso la cima del Vesuvio vediamo la terra diventare sempre più scura e arida. Si possono vedere le colate di lava trasformate in nera roccia.
Notiamo 10 sculture di artisti internazionali.
Seguiamo le indicazioni per il Cono Grande, salendo dal comune di Ercolano al termine della Strada Provinciale Ercolano-Vesuvio. Durante la nostra escursione sul Vesuvio percorreremo il sentiero N.5 “il Gran Cono” .
Una volta arrivati in cima, parcheggiamo l’auto e prendiamo una navetta (che trasporta poche persone alla volta rispettando le norme anti-Covid) che ci porta ancora più su. Arriviamo in uno spiazzale dove c’è un varco automatico, siamo a quota 1000 metri. Da qui comincia la nostra escursione sul Vesuvio, alla scoperta del suo cratere.
Notiamo dei negozietti e alcune bancarelle che vendono minerali trovati tra le rocce vulcaniche. Zolfo dalle tonalità gialle, covellina dal colore azzurro, la sodalite blu, olivina, ematite, magnetite, cotunnite, quarzo, spinello, pietra lavica… I bambini fanno tante domande affascinati.
Mostriamo all’ingresso i nostri biglietti, che almeno per ora vanno fatti esclusivamente online. (Prezzo 12,00 euro, 10,00 euro ridotto dai 6 a 25 anni, i bambini sotto i 6 anni non pagano. È concesso raggiungere l’ingresso mezz’ora prima o al massimo mezz’ora dopo l’orario di prenotazione). In caso di ritardi e mal tempo, a meno che il sentiero non venga chiuso, i biglietti non saranno rimborsati. Il sentiero è sempre aperto, potrebbe chiudere in caso di forte vento o neve.
Pronti, si parte!
La storia del Vesuvio
Ad aspettarci ai piedi della salita c’è una prima guida che ci parla della storia del Vesuvio. Un’altra guida ci attenderà vicino al cratere, alla fine della salita. Riviviamo attraverso di lei la terribile eruzione del 79 d.C. che in pochissimo tempo spazzò via Pompei, Oplonti, Ercolano e Stabia. Il luogo è talmente suggestivo che è facile immaginare ciò che avvenne all’epoca. La mente corre indietro a quei giorni… Il grande boato che precede l’enorme nube e il fumo nero che avvolge la montagna…
Se proseguiamo lungo la linea del tempo scopriamo che il Vesuvio ha un passato di continua attività, caratterizzato da numerose eruzioni, che va dal 1600 al 1900. Tra le più violente eruzioni ricordiamo quella avvenuta il 16 dicembre del 1631, durante la quale la lava arrivò fino al mare, causando circa 40.000 vittime. Un’ altra violenta eruzione si verificò nel 1906, questa causò l’apertura di una vera e propria voragine all’interno del cratere. L’ultima eruzione avvenne nel 1944. Il vulcano provocò ancora distruzione tra le case e gli abitanti dei centri vicini, 21 milioni di metri cubi di lava vennero emessi e le ceneri arrivarono fino in Albania.
Da allora il Vesuvio resta in silenzio, come sprofondato in un sonno profondo. La storia del passato ci aiuta a delineare il futuro, è per questo che qui è nato il primo osservatorio vulcanologico ed è stato installato il primo sismografo elettromagnetico. Il vulcano è monitorato costantemente, vengono studiati i movimenti della terra e perfino quelli delle onde del mare. Ad oggi niente fa pensare ad un’imminente eruzione.
Nella bocca del gigante addormentato
Saliamo calpestando la terra lavica nera, sulla mia sinistra la terra rossa si innalza quasi verticalmente. Lungo il pendio si è posato un palloncino rosso, probabilmente volato via ad un bambino e giunto fin sulla cima del Vesuvio. La salita è un pochino impegnativa ma breve, (800 metri) si arriva a quota 1175 metri sul livello del mare. Davide, che ha 5 anni, dopo un po’ sale sulle spalle del papà, la vetta ci attende. Camminiamo tra polvere e rocce color argento, poi ad un tratto, ci troviamo immersi in una nuvola. Tutto scompare, poi pian piano la vista si apre sulla Valle del Gigante, scorgiamo anche la Punta Nasone. Se si osserva bene sembra proprio il profilo di un gigante.
All’improvviso, aldilà delle rocce argentate coperte di licheni la terra si interrompe, ci troviamo sul cratere ad un passo dallo strapiombo. Mi sporgo da sopra la staccionata, la bocca che si apre davanti a me è grande 580 metri di diametro! Fumi bianchi escono dalla parete rocciosa e dal fondo sabbioso della caldera. Ricordavo un intenso odore di zolfo l’ultima volta che sono stata qui, ma ora non avverto nessuna esalazione.
A qualcuno potrebbe sembrare la porta degli inferi, ma da dietro il sipario delle nuvole, si apre il paradiso. Il sole dopo un po’ penetra tra le nuvole e il grigio si dirada per far spazio all’azzurro del cielo e del mare. Ecco il bellissimo Golfo di Napoli, Sorrento e Capri. Da qui nelle giornate limpide, si può far volare lo sguardo lungo tutta la Campania e oltre fino al Lazio.
Continuiamo a percorrere il bordo del cratere, un brivido cammina appena sotto la pelle diffondendosi in ogni centimetro del mio corpo. A dividerci dal baratro è una staccionata di legno, ci immergiamo in un paesaggio lunare e aspro, una terra questa bella e ricchissima. Alla nostra destra i fumi che salgono dalla caldera, alla nostra sinistra il golfo con il mare appena sotto di noi. Sembra che con una mano io possa afferrare un pezzetto di cielo.
Terminato il percorso ritorniamo sui nostri passi per un piccolo tratto e ci fermiamo a mangiare un panino seduti ai tavolini di legno di un rifugio. Siamo sempre ad un passo dal cratere. Con noi ci sono i nostri amici e compagni di avventure Marilù e Alessio, con l’immancabile fornellino da campeggio e la macchinetta del caffè. I bambini raccolgono le pietre laviche nere, grigie e rossicce, formando la bocca del vulcano. Quanto si divertono! Li ho visti molto contenti di esplorare e desiderosi di conoscere i misteri del Vesuvio. “Peccato però, non c’è la lava che schizza” ha detto Manuele. Ma dal loro vulcano in miniatura, con la fantasia, scende lava incandescente a fiumi!
Escursione sul Vesuvio, Consigli utili
- La nostra escursione si è svolta in totale sicurezza, secondo le norme anti-Covid.
- Non ci sono posti particolarmente pericolosi, anche se è sempre meglio tenere i bambini vicino ad un adulto.
- Alcuni tratti sono un po’ vertiginosi, ma nel complesso fattibile anche per chi soffre di vertigini.
- Il percorso non è troppo faticoso, l’intera durata è di circa 2 ore e trenta/ 3 ore, ma noi consigliamo di dedicare una mezza giornata a questa stupenda passeggiata.
- Il sentiero non è percorribile con il passeggino. Il primo tratto è fattibile con passeggino da trekking. Poi si incontrano alcune scale, da qui consigliamo di tenere i bambini piccoli in un marsupio.
- All’inizio e alla fine del percorso ci sono due bar dove è possibile usufruire dei servizi igienici.
- I biglietti come già detto si acquistano esclusivamente online.
Ci sono numerosi sentieri che attraversano il Parco Nazionale del Vesuvio, come quello chiamato “La valle dell’inferno,” o il fiume di lava”. Poi c’è il percorso che si snoda lungo le pendici del monte Somma e quello che si addentra nella fitta pineta di Terzigno, o ancora quello che ripercorre l’antica strada per salire al Cono Grande. Tutte bellissime passeggiate a stretto contatto con la natura.
Purtroppo però al momento alcuni sentieri sono interrotti, l’unico accesso al Cratere del Vesuvio è il sentiero 5.
Dopo tanti incendi dolosi che hanno devastato la zona e la sua biodiversità, il parco Nazionale Del Vesuvio ha varato il “Grande Progetto Vesuvio” che prevede anche la riqualificazione dei sentieri.
Escursione sul Vesuvio, quali i sentieri adatti ai bambini
Il sentiero agricolo Vallone della Profica, N.7 è uno dei più facili da percorrere con i bambini. Il sentiero è ad anello e procede lungo le pendici del Monte Somma. Parte da San Giuseppe Vesuviano, si può parcheggiare l’auto a S. Maria la Scala. La sua lunghezza è di 4 km e 382 metri a/r. Durante il percorso si attraversano pinete e alberi tipo noccioli e castagni, ma anche vitigni. Si passa tra vigneti dove vengono prodotti molti vini a noi familiari, tra cui il vino Lacrhyma Crhisti.
Una leggenda narra che quando Lucifero cadde verso gli inferi, strappò un pezzo di cielo del Golfo di Napoli. Dio visto questo pianse e le sue lacrime si posarono sul Vesuvio. Queste lacrime diedero vita alle vigne che oggi producono questo vino.
Un altro percorso adatto alle famiglie è il sentiero N.9 Il fiume di lava, lungo 1 km circa, a/r difficoltà media. Ci sono alcuni tratti in salita, ma è fattibile anche con bambini piccoli. La passeggiata parte da Ercolano vecchio nei pressi dell’osservatorio Vesuviano. Questo sentiero segue la colata lavica del 1944. Sono addirittura visibili sedimenti del 79 d.C. I bambini ne sono rimasti affascinati. Ci si addentra in un boschetto per poi raggiungere il fiume di lava. Lo sapevi inoltre che nel parco ci sono 138 specie di uccelli, 29 specie di mammiferi e 200 specie di funghi? Noi abbiamo avvistato un falco pellegrino e visto tanti funghi diversi. Lungo il cammino si trovano due aree picnic e ci sono due bar vicino all’ingresso del sentiero. I sentieri sono gratuiti.
Consigliamo di indossare indumenti e scarpe idonei per affrontare il tragitto. Nessuno dei due sentieri è percorribile con il passeggino o con sedia a rotelle. Per ulteriori informazioni visita il sito del Parco Nazionale del Vesuvio.
Ora non resta che preparare lo zaino, pochi oggetti e via, in cima al Vesuvio! Hai mai bevuto un caffè sul cratere di un vulcano? Nooo??!! E allora cosa aspetti!!