Ho scritto questa Fiaba d’inverno durante queste strane festività Natalizie del 2020. Dedico e dono questa fiaba ai miei figli Manuele e Davide e a tutti i bambini che vorranno leggerla o ascoltarla. I disegni sono di Manuele, che mi è stato di ispirazione grazie alla sua fantasia.
Una misteriosa scatola di biscotti
Sul vetro appannato della finestra Manuele disegnò con le dita un albero di Natale. Attraverso le linee dell’abete si intravedeva la città grigia, con i palazzi grigi, la fitta pioggia grigia che riempiva le pozzanghere nere. “Che noia” sbuffò. Con quel tempo non poteva uscire a giocare con i suoi amici e in casa non c’era poi granché da fare. Gettò lo sguardo verso la sua libreria, come avrebbe voluto vivere una di quelle straordinarie avventure, essere il protagonista di uno dei suoi libri. Il suono improvviso del campanello lo distolse dai suoi pensieri. Andò ad aprire la porta e si ritrovò una scatola davanti ai suoi piedi. Era una scatola natalizia, con sopra disegnati tanti bastoncini di zucchero, legata con un fiocco rosso. Guardò a destra e a sinistra, non c’era nessuno. Prese la scatola e la portò in casa, qualcuno forse l’aveva lasciata lì per sbaglio, pensò. Vicino al nastro c’era un biglietto con su scritto: scatola dei sogni, dammi un morso ed esprimi un desiderio. Stava salendo le scale che portavano alla sua camera, quando suo fratello minore Davide gli prese la scatola dalle mani. Cominciarono a rincorrersi, Davide poggiò la scatola sul letto della loro camera e tolse il fiocco, Manuele sollevò il coperchio… “Tutto qui” disse Manuele “solo biscotti”. Davide ne mangiò uno a forma di stella, “mmm sono buonissimi, questo biscotto sa di vaniglia, come vorrei un’enorme coppa gelato alla vaniglia” esclamò. Manuele prese un omino di pan di zenzero, sentì quel sapore di zenzero e cannella che amava. Guardò la finestra e pensò a come sarebbe stato bello se una volta almeno avesse nevicato, ma si sa a Napoli non nevica mai.
Krompy
La mattina successiva Manuele si svegliò presto e aprì la finestra, quello che vide lo fece rimanere senza parole. Durante la notte era caduta tantissima neve che aveva ricoperto i tetti e gli alberi. Tutto il mondo era bianco. Si affrettò a svegliare suo fratello, entrambi si catapultarono verso l’armadio alla ricerca di vestiti pesanti per poi correre fuori. I due bambini si tuffarono nella neve, Manuele ne prese un po’ tra le mani e la mangiò. “Incredibile, sa di gelato alla vaniglia!!” Ancora increduli, ma pazzi di gioia, i bambini mangiarono e giocarono con la neve. Man mano che camminavano nella neve il paesaggio cambiava, oltre i palazzi videro un parco, dove altalene e scivoli erano coperti di soffici nuvole bianche di neve. Pian piano la città lasciò incredibilmente il posto ad un paesaggio di montagna. Davide lanciò una palla di neve e poi corse a ripararsi dietro ad un albero, lì vide una vecchia scarpa nella neve. Poco più avanti c’era un sacchetto con dentro delle biglie colorate, chi poteva aver perso quelle cose? Manuele alzò gli occhi, qualcosa si era mosso vicino ad un cespuglio, notarono delle piccole impronte nella neve e le seguirono. Davide sporse piano la testa da dietro il tronco di un grande pino, era convinto di vedere uno scoiattolo e invece vide un piccolo cappello rosso a punta, un grosso naso a patata, una lunga barba bianca… Sembrava uno gnomo. “Per la barba di Babbo Natale non ci voleva” disse la piccola creatura contrariata. I bambini erano esterrefatti. ”Potete ridarmi il mio sacchetto per favore?” disse. “Tu chi sei? chiese Manuele. “Perché non si vede? Sono uno gnomo ovviamente, voi non avreste dovuto vedermi, ma ormai è troppo tardi”. “Come ti chiami?” Fece Davide. “Krompy e sono in missione, una missione segretisssssssima”.
La scarpa volante
Manuele strizzò gli occhi pensieroso e poi disse “noi ti daremo il sacchetto solo se faremo parte della missione”. Krompy era incredulo, “ma non è possibile, sarebbe troppo rischioso e pericoloso… Per favore datemi il sacchetto, non c’è tempo devo andare!” “Dai portaci con te” lo pregò Davide facendo gli occhioni dolci. “Non è che per caso hai perso anche questa?” Manuele gli mostrò la vecchia scarpa, “te la ridaremo se ci porterai con te.” Lo gnomo sospirò “so che me ne pentirò,” poi schioccò le dita pronunciando una specie di incantesimo in una lingua sconosciuta. I due bimbi cominciarono all’improvviso a rimpicciolirsi fino a diventare poco più bassi di una matita. Krompy si avvicinò alla scarpa dicendo: “bene ora si che siete della misura giusta. Tutti a bordo si parte!” Salirono nella scarpa che ora sembrava enorme, con un altro incantesimo la scarpa si sollevò e decollò come fosse un’astronave. “Ma di chi è questa scarpa magica?” Urlò Manuele sempre più incredulo. “È di una vecchina che conoscerai molto presto” disse Krompy sorridendo. Volarono sopra le cime degli abeti e quasi sfiorarono le montagne. Il panorama da lassù era incredibile!
La magica casa nel bosco
Dopo aver attraversato una grande vallata e un lago ghiacciato, scesero in un bosco e atterrarono vicino ad una casina di legno. Dal comignolo usciva del fumo che cambiava colore ad ogni battito di ciglia. Una strana nube color arcobaleno riempiva il bosco. “Siamo arrivati” esclamò lo gnomo, “questa è la casa della Befana”. Dalla finestra videro un’anziana signora intenta a mescolare una strana zuppa in un paiolo. Prese poi un barattolo con dentro del liquido azzurro e lo versò in pentola creando una piccola esplosione, dal paiolo si alzò una nuvola di fumo viola. Manuele e Davide non credevano ai loro occhi. “Entrate bambini” disse la voce dolce della Befana, “Benvenuti”. Entrarono. Nel frattempo erano tornati alle loro dimensioni normali. La vecchietta gli fece segno di avvicinarsi. Manuele vide una scatola di biscotti molto simile a quella trovata davanti casa. Sulle mensole erano sistemate in fila delle strane boccette di vetro polverose, su una delle etichette consumate dal tempo era scritto: alito gelido del nord. Su una bottiglietta con del liquido rosa si leggeva appena: profumo di fata. Su altri piccoli recipienti lesse: polvere d’argento scacciamostri, lumache sonnacchiose, piume solleticanti.
La strana zuppa della Befana
“Sarete stanchi e infreddoliti, sedetevi qui e misuriamo un po’ la temperatura” La vecchia signora prese uno strano termometro e misurò la temperatura a Davide, “come pensavo, simpatico, dolce ma dispettoso.” disse guardando il termometro. Davide arricciò il naso contrariato. Poi toccò a Manuele, sul termometro apparve la scritta, generoso, intuitivo, ma testardo. “Eh si non mi sorprende.” Continuò lei. Manuele stava per protestare, credendo che la vecchietta li stesse prendendo in giro, ma lei lo interruppe. “Dite la verità siete affamati, mangiate un po’ della mia zuppa” disse prendendo delle scodelle di legno ed un mestolo. I bambini guardarono preoccupati la zuppa nel paiolo che tra poco gli sarebbe stata servita. La befana versò un mestolo nel piatto di Davide, la zuppa aveva uno strano colore rosa scuro. Davide tentennò ma spinto dalla vecchina assaggiò. “Non ci credo sa di fragola!” Un secondo mestolo andò a riempire il piatto di Manuele, ma stranamente il colore cambiò, la sua zuppa era marrone. Manuele assaggiò incredulo e preoccupato, poi vide che la zuppa sapeva di cioccolato, il suo gusto preferito. Dunque la vecchietta era davvero la Befana!
La sfera di neve rivelatrice
Finito di mangiare i bimbi videro la Befana prendere da una mensola una di quelle palle di vetro decorative, con la neve finta dentro. La agitò per tre volte pronunciando le parole di una strana filastrocca: “Magica sfera che tutto avvera, dimmi se un gatto si è perso nella bufera”. La sfera magicamente si illuminò e mostrò alla Befana un gatto paffuto dal pelo tigrato, intirizzito per il freddo e con i baffi congelati, perso nel mezzo della bufera. “Povero il mio Mimì, perso nella tormenta, non temere ora vengo a salvarti! ”. La Befana prese la sua scopa e ne diede una allo gnomo, “forza andiamo”. Indossò un pesante scialle, si mise a cavallo della scopa e fece salire dietro di se Davide, Manuele invece salì dietro Krompy. “Vai mia amica scopetta, più veloce di una saetta!” La scopa partì a gran velocità, Davide si reggeva fortissimo, non poteva credere di essere sulla scopa della Befana.
Alla ricerca del gatto Mimì
Sorvolarono un fiume e passarono in mezzo a due vette aguzze. Ad un tratto qualcosa, forse un grosso sasso, per poco non li colpì. “Attenzione, troll di montagna!” “Davide prendi la polvere d’argento dalla tasca della mia giacca” Davide cercò di afferrare il barattolo, ma la scopa fece una deviazione improvvisa e la polvere d’argento cadde giù. I troll continuavano a sferrare il loro attacco, così la Befana prese alcune noci e le gettò verso i nemici, queste esplosero al suolo facendo scappare alcuni troll. Poi aprì un piccolo barattolo contenente quello che pareva essere fumo bianco, in un attimo una fitta nebbia li avvolse. “Questo dovrebbe bastare per renderci invisibili.” E così volarono lontano da quelle montagne. La vecchietta controllò una strana bussola, “ci siamo”. Entrarono in una tempesta di neve, il vento era fortissimo. Con un’incantesimo la Befana creò una bolla capace di proteggerli dalla bufera, come uno scudo protettivo. Finalmente raggiunsero sani e salvi il luogo indicato dalla sfera di neve. “Eppure Mimì dovrebbe essere qui, dov’è finita!?” Lì vicino c’erano dei segni del passaggio di una slitta. “Ho capito chi ha preso Mimì, andiamo.”
Nonno Gelo
Ripresero il volo in sella alle scope, faceva sempre più freddo e la neve cadeva così fitta che non si vedeva altro che bianco. All’improvviso scorsero una struttura enorme e scintillante come un diamante. Era imponente, le sue mura riflettevano la luce creando sfumature bianche e azzurre, le torri erano altissime e lucenti. Appena superarono il ponte, le grandi porte del castello di ghiaccio si aprirono. “Dove siamo?” disse Manuele. “Questo è il castello di Nonno Gelo” disse la Befana. All’ingresso le guardie altro non erano che omini di neve. I buffi pupazzi di neve li fecero entrare, alla fine di un immenso corridoio apparve una ragazza bellissima dai lunghi capelli biondi e la carnagione bianca come la neve. Aveva un lungo vestito bianco e azzurro che scintillava come mille brillanti. “Lei è la fanciulla di neve, la nipote di nonno gelo” spiegò la Befana ai bambini. “So cosa cercate, venite” disse la ragazza di Neve. Attraversarono il lungo corridoio ed entrarono in un’immensa sala, enormi lampadari di ghiaccio pendevano dal soffitto, fredde colonne trasparenti si riflettevano nei grandi specchi di cristallo. Al centro della sala, con una lunga barba bianca e un vestito blu con risvolti in bianca pelliccia, c’era Nonno Gelo. Alla sua destra, avvolto in calde coperte, riposava il gatto Mimì, che Nonno Gelo e sua nipote avevano salvato dalla bufera. La Befana era felicissima di aver ritrovato il suo fedele gatto e ringraziò i suoi salvatori. Mimì fece le fusa contento quando vide la sua padrona.
La clessidra incantata
“Perché non vi fermate un po’ con noi, possiamo offrirvi un gelato? Potete accomodarvi nella camera dei ghiaccioli se lo desiderate”. I bambini strabuzzarono gli occhi, non si fecero certo pregare e acconsentirono subito all’invito di Nonno Gelo. Dentro la camera c’erano dei ghiaccioli enormi, in tanti gusti e dai mille colori. Al centro della stanza c’era un grande scivolo di ghiaccio che profumava di menta. Mimì cominciò a leccare un grosso ghiacciolo, ma rimase con la lingua appiccicata. “Sei sempre il solito Mimì, vuoi smetterla di cacciarti nei guai” disse lo gnomo Krompy. Giocarono, scivolarono e leccarono a più non posso. “Bene è ora di andare, stanotte è LA NOTTE, i bambini devono trovare le loro calze piene.” Disse la Befana. ” Wow è vero è già il 5 gennaio!” Disse Davide. “Ma come farai a portare i dolci e i regali a tutti i bambini?” Aggiunse Manuele. “Mi aiuteranno gli gnomi e poi ho un oggetto magico capace di rallentare il tempo” rispose la vecchina e così facendo prese dalla tasca una vecchia clessidra. Notò però che la clessidra si era rotta, probabilmente durante lo scontro con i troll. “Oh no ora come faremo!? Tu sei in grado di ripararla Krompy?” “Si potrei, ma avrei bisogno della sabbia del deserto azzurro del tempo, che dista migliaia di miglia da qui, oltre le distese sconosciute del sud. Non ce faremo mai in tempo.” “Ci sarebbe la mia slitta se può essere utile” intervenne Nonno Gelo. “Certo sarebbe fantastico! dissero la befana e Krompy”. Fu così che iniziò la MISSIONE SALVA EPIFANIA.
Delizie stregate
Nonno Gelo fece salire Krompy sulla sua slitta di ghiaccio e si diressero verso il magico deserto del tempo. Nel frattempo gli altri tornarono alla casa della Befana per prepararsi a consegnare i regali. “I giocattoli ci sono tutti, anche la fionda scaccia incubi e il cannocchiale avvista sogni. Abbiamo le caramelle morbidorcose che fanno venire la voce da orco, i lecca lecca cambiagusto che cambiano gusto ad ogni assaggio e il popcorn di capodanno che quando scoppia si trasforma in fuochi d’artificio. Poi ancora le tavolette di cioccolato che ricrescono ad ogni morso, il carbone zuccheroso appiccicalingua, i bottoni di cioccolato chiacchieroni e i bon bon che si illuminano al buio…Direi che c’è tutto!” Disse controllando la sua lunghissima lista. Il grosso sacco fatato era pronto per essere riempito. “Ci servirà tutto l’aiuto possibile senza la mia clessidra” disse e prese le biglie dal sacchetto che aveva perduto e che Krompy le aveva restituito. Strinse nella mano le biglie e queste si illuminarono per magia “Miei cari alberi svegliatevi e portate al bosco il mio messaggio, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi stanotte”. Così dicendo salì sulla sua scopa, dietro di lei pian piano andava formandosi un esercito di Gnomi, chi in groppa ad un uccello, chi a cavallo di uno scoiattolo, tutto il bosco era pronto a dare una mano.
Il deserto azzurro
La fanciulla di neve indossò un paio di sci incantati che donò anche a Manuele e a Davide. Viaggiarono velocissimi sulla neve volando sopra le case. La fanciulla aveva in mano un bastoncino di zucchero che usava come una bacchetta magica, agitandolo spostava gli alberi incontrati sul cammino e placava il vento. Attraversarono le gelide terre della Russia, passarono sopra le torri dei castelli della Romania, superarono in volo i selvaggi vulcani d’Islanda. Sfiorarono le acque delle rive della Spagna, planarono sui tetti di Parigi e sorvolarono le meravigliose città Italiane. In breve tempo tantissime calze furono riempite. Nel frattempo Nonno Gelo e Krumpy avevano raggiunto il deserto azzurro e recuperato la sabbia fatata. Finalmente la clessidra fu riparata, il tempo rallentò, così la Befana e i suoi aiutanti riuscirono a portare a termine la loro missione. Ogni bambino ora aveva la sua calza gonfia di dolcezze e i regali che desiderava.
Le calze della Befana
Manuele e Davide erano stanchissimi, era ora di ritornare a casa. Salutarono dalla finestra della loro camera la Befana e Krompy, videro la slitta con Nonno Gelo e sua nipote volare via in una scia d’argento. Andarono a dormire felici, non riuscivano ancora a crederci, che incredibile avventura avevano vissuto! Al mattino, stropicciandosi gli occhi, videro le loro calze strapiene vicino al camino, quasi si erano dimenticati delle loro calze. Passarono la mattinata a camminare sul soffitto dopo aver mangiato le caramelle levitanti, a rincorrere i coniglietti gommosi per tutta la stanza e a fare piccole magie con i bastoncini di zucchero. I vicini si chiedevano come mai solo i vetri di quella stanza sembravano ghiacciarsi. Nessuno poteva immaginare che nella stanza in quel momento stava nevicando.
Ho appena finito di leggerla e….sono tornata sulla terra! Grazie, una storia che ti prende per mano e ti accompagna nella magia della favola!
Non sai quanto mi fa piacere questo tuo commento, quello che amo in un racconto è proprio la capacità di trasportati altrove. Se ci sono riuscita ne sono felicissima!!! 🤗❤️
Finito di leggere questa storia ricca di avventura, ben fatta, con disegni curati, è il genere di favola che mi piacerebbe trovare in un libro, mi piacerebbe anche conoscere nonno gelo, sarebbe bello avere effetti speciali in casa 😊
Mi fa troppo piacere che ti piaccia e spero piaccia anche ai bambini che la leggeranno!!