Sono qui con la mia tazza da tè in mano, pronta a ripercorrere le tappe del nostro itinerario. Da troppo tempo non scrivo di viaggi ed è ora di ricominciare. I ricordi riaffiorano, tra i riflessi nel mio tè sembrano apparire le montagne, i grandi alberi e le mille stelle della Sila. Oggi voglio raccontarti del nostro viaggio in camper sulla Sila con i bambini.
Tutto ha inizio il 1 settembre, quando abbiamo deciso di partire per il nostro primo on the road in camper. Questa fantastica nuova avventura ci avrebbe portato a percorrere tutta la costa della Calabria, senza dimenticare le meravigliose zone dell’entroterra. Avevamo in programma due settimane di mare, ma la voglia di esplorare è stata più forte. Così alla prima occasione, con i nuvoloni a favore, abbiamo deciso di deviare verso la Sila Grande. Questa è la nostra avventura…
Il treno a vapore della Sila
Solo qualche ora prima eravamo in spiaggia e ora invece saliamo in alta montagna. Curve, tornanti, ponti che sembrano sospesi sul nulla, trattengo il fiato mentre il Camper li attraversa. I boschi diventano sempre più fitti, saliamo oltre i 1000 metri. Noto i binari di una vecchia ferrovia che attraversa la montagna, raggiungono un’altezza incredibile. Dal treno si deve godere di una vista mozzafiato. Si tratta dello storico treno a vapore dell’inizio del secolo scorso. La ferrovia più alta d’Europa, oltre i 1400 metri d’altezza. Scopriamo poi che hanno sospeso le corse a causa del Covid, decidiamo però di ritornare per prendere quel treno, magari in inverno con la neve o quando le foglie si tingono d’oro. Si perché la Sila è meravigliosa in ogni stagione.
A caccia di giganti, lupi e mostri marini
Man mano che saliamo la temperatura si abbassa e il sole comincia a calare. Fabio guida ed io guardo la cartina. Decidiamo per la prima volta di dormire in sosta libera, non ci sono case e non incontriamo nemmeno un’auto durante il percorso, il posto è affascinante e solitario. Ci immergiamo tra i boschi e scende la sera, ma non siamo riusciti ancora a trovare il luogo della nostra sosta. “Questa è zona di lupi vero?” dico a Fabio. “Si la Sila si” risponde lui. Per una frazione di secondo pensiamo di tornare indietro, ma poi decidiamo di proseguire. La Sila Grande è un luogo meraviglioso abitato da alberi giganteschi e secolari, lupi e tante altre specie di animali. Dopo qualche chilometro scorgiamo quello che sembra un rifugio, una speranza si accende, ma è tutto chiuso. Più avanti vediamo un paio di case con le imposte chiuse. Poi finalmente cogliamo un riflesso argenteo, le ultime luci viola e azzurre del crepuscolo si riflettono nel lago Cecita, luogo della nostra sosta. Per fortuna nei pressi del lago vediamo un uomo anziano sull’uscio di una casetta. Gli chiediamo se il luogo è tranquillo e lui ci rassicura. Dunque è deciso stanotte dormiremo qui, non c’è segno di camper nei paraggi, siamo completamente soli.
La leggenda del mostro marino
I laghi della Sila sono luoghi dove nascono racconti e leggende, si dice che siano abitati da mostri marini. Nel lontano 1868 il giovane Iginio Ugo Tarchetti, pubblicò un singolare racconto dal titolo “il lago delle tre lamprede”. Questa storia narra di un lago misterioso della Sila abitato da tre lamprede, creature marine nelle quali si erano reincarnate le anime di monaci malvagi. Nel 2005 lungo le rive del lago Ampollino ci fu un avvistamento di un mostro acquatico, simile ad un plesiosauro, che ricordava le sembianze del mostro di Loch Ness. Non si è mai scoperta la verità su questo avvistamento.
Questa leggenda rende ancor più avventuroso il nostro viaggio.
La nostra prima sosta libera in camper
Parcheggiamo il Camper vicino ad una graziosa casina di legno, che poi scopriamo essere la chiesetta di San Lorenzo, col suo piccolo campanile e una mini campana. Ormai è notte, non sappiamo esattamente quanto dista il lago da noi e com’è il panorama, lo scopriremo al nostro risveglio. Ci prepariamo per la cena, Fabio accende il barbecue. La notte ci regala uno dei manti stellati più belli mai visti, la luna veglia su i noi per poi tramontare. Non odiamo nessun rumore oltre al tintinnare dei campanacci delle mucche, che nel buio ci circondano numerose. Giochiamo per un po’ seduti al tavolino, poi io apro il mio diario e come ogni sera scrivo. Guardo che ore sono, si è fatto tardi, prendo le coperte pesanti e andiamo a dormire, sarà la notte più fredda passata in viaggio.
Risveglio sul lago Cecita
Ci svegliamo all’alba, apro la finestra tenendo la mia tazza di caffè bollente in mano. La luce dorata del mattino dipinge di giallo l’erba bruciata dal sole. Una fitta nube nebbiosa si stende sull’acqua come un velo bianco, poi pian piano si alza, svelando lo specchio azzurro del lago e le sue rive sabbiose. Attorno a noi decine e decine di mucche pascolano tranquille, un senso di immensa pace ci avvolge.
Come arrivare e dove sostare nei pressi del lago Cecita sulla Sila
Siamo saliti sulla Sila prendendo l’uscita Cosenza dell’autostrada E45. Dall’uscita autostradale prendendo la strada E846 si passa per Spezzano della Sila e poi per Camigliatello Silano. Da Camigliatello bisogna dirigersi verso il lago Cecita, si può cercare sul navigatore la chiesetta di San Lorenzo, proprio sul lago. Noi abbiamo sostato qui, in libera, ai piedi della chiesetta in legno. E’ un’area segnalata da molte app per camperisti.
Ti auguro di vivere un giorno le stesse emozioni che abbiamo vissuto noi durante questa prima sosta libera in camper. Sicuramente è stato uno dei momenti più belli vissuti in viaggio che porteremo sempre con noi.