Ogni volta che metto piede sulle strette strade lastricate di un borgo, mentre osservo le case centenarie, i vecchi camini e le tegole sopra cui sono scivolati anni ed anni, mi sento trasportare magicamente lontano, in un’altra epoca. L’Italia è piena di questi paesi magici fatti di attimi sospesi, gesti lenti scanditi dal rintocco di una campana.
La Calabria non fa eccezione, oltre il bel mare, questa regione ha tanto da offrire. Tutti conoscono bene la meravigliosa Tropea e la colorata Diamante, ma ci sono tanti altri borghi della Calabria che sono meravigliosi e poco conosciuti.
Aieta, Altomonte, Bova, Buonvicino, Caccuri, Civita, Cosenza Vecchia, Morano Calabro, Oriolo, Rocca Imperiale, Stilo, sono alcuni di questi e tutti da vedere.
Durante il nostro viaggio ne abbiamo visti diversi e vogliamo farti arrivare le sensazioni che abbiamo provato immergendoci tre le loro stradine.
Borghi della Calabria: Fiumefreddo Bruzio
Ci incamminiamo lungo la strada lastricata di pietre. Tra gli antichi vicoli penetra la voce del vento che racconta storie di feudatari, guerre e amori vissuti tra queste mura. Superiamo una vecchia chiesa e giungiamo in una graziosa piazzetta con la vista a strapiombo sul mare. Davanti a noi si stende il lungo manto azzurro del Mar Tirreno. Uno di quei panorami che ti fanno battere il cuore e trattenere il respiro. Ci sembra di volare, sospesi sul blu. Saliamo verso il castello, da qui si gode una vista a 360° su tutto il paese.
Mentre camminiamo lungo una delle strade del borgo, una signora ci invita a provare la sua profumata granita al bergamotto e ci offre un dolce preparato da lei. Decidiamo di fermarci per vedere un tramonto pazzesco, con uno sguardo e uno scatto afferriamo l’infinito. Avrei voluto trattenere il tempo, affinché quel tramonto non finisse mai.
Fiumefreddo Bruzio è uno dei borghi della Calabria in provincia di Cosenza, un paese che sembra quasi irreale.
Chianalea di Scilla
Se chiudo gli occhi lo sento ancora quel profumo di mare e le onde che si insinuano tra le case. I tetti rossicci e le finestre che si affacciano sul porto dove i pescatori tornano dopo la pesca. Chianalea di Scilla è un borgo della provincia di Reggio Calabria che sa di sale e tradizioni antiche.
Borghi della Calabria: Gerace
Su un’altura vediamo ergersi le salde mura di un paese che sembra ancora pronto per la battaglia. Il tempo sembra non aver lasciato alcuna cicatrice. Gerace è rimasta al tempo dei Normanni e racconta le infinite meraviglie di quel tempo andato. Una sontuosa struttura con due absidi dalla bellezza senza tempo, ci dà il benvenuto. Oltrepassiamo un arco sopra cui una meridiana segna le ore da secoli. Sotto di essa lo stemma del vescovo dà il nome a questo arco. Ci immergiamo nel cuore del paese, non un rumore, non un sussurro, solo il placido rumore di una brezza che fa ondeggiare il bucato steso. Dalla basilica proviene il suono dell’organo. Poi i tetti si accendono dei colori caldi del tramonto. Gerace ci trasporta in un mondo antico fatto di grandezza, ricchezza e bellezza.
Questo borgo si trova nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e fa parte della Provincia di Reggio Calabria.
Monasterace
L’erba ingiallita nel sole di settembre sembra brillare di mille pagliuzze dorate. I resti di un Monastero che si ergeva sul mare ci narra storie di un’antica città della Magna Grecia, Kaulon. Il nome di questo borgo, che si affaccia sulla costa ionica, significa appunto piccolo monastero. Monasterace si divide in due frazioni, Superiore e Marina. Monasterace Superiore, nacque dopo il trasferimento della popolazione dopo gli attacchi dei saraceni, che avevano distrutto l’antica Kaulon. Ha un panorama che spazia dal verde della collina al blu del mare..
Monasterace Marina è una città moderna dedita al turismo. Il castello e le mura di cinta furono costruiti per difendersi dagli attacchi dei Bizantini. Sembra quasi di sentire ancora gli zoccoli dei cavalli dei cavalieri varcare le porte della città. Li vedo entrare nel tempio bizantino La Cattolica con le sue cinque caratteristiche cupole. Ad illuminare le notti ora non sono più le lampade a olio, bensì la luce fiera del faro di Punta stilo che si trova sull’omonimo promontorio.
Santa Severina
Procedendo lungo la strada mi soffermo ad ammirare le mura difensive che cingono e custodiscono una città medievale. Davanti a me si eleva uno sperone roccioso su sui è incastonata una città imponente e misteriosa. Le mura erose dal tempo e le torri merlate fanno rivivere cavalieri Normanni e Bizantini. Nelle antiche finestre si specchiavano un tempo dame e regine. Il castello è cinto da un fossato, al suo interno si trovano affreschi medievali. Nei sotterranei si intrecciano labirinti intricati pieni di segreti. La vista dal castello spazia dai monti della Sila al il Mar Ionio. Tra le strade all’ora di pranzo si insinuano i profumi dei piatti tipici del luogo, come la pasta “chjna” rigatoni al forno ripieni di formaggio provola e salsiccia. Santa Severina, che si trova in provincia di Crotone, è un borgo che sa ammaliare con i suoi incanti ogni visitatore.
Borghi della Calabria: Cerchiara
Cerchiara al principio sembra un classico borgo aggrappato alle pendici del Monte Pollino, affacciato sul Mar Ionio. Ma se lo sguardo va oltre si scopre un paese che conserva preziose tradizioni. Questo rende Cerchiara un paese unico da visitare. Tra le sue case si nascondono le mani sapienti, la fervente passione e la brillante fantasia dei panettieri del posto.
Cerchiara infatti è il paese del pane. Forse è perché amo il profumo del pane appena sfornato, ma è stato emozionante entrare in una delle panetterie di Cerchiara. Pane, panini di farina integrale, pane di pizza, taralli dai mille gusti, pane fritto e pizze ripiene (ne abbiamo provata una ripiena di crema di patate formaggio e prosciutto)… Che meraviglia! Il segreto della bontà di questo pane probabilmente è la lenta cottura nel forno a legna, e senza dubbio è un’eccellenza locale consolidata nel tempo. A portare avanti questa antica arte sono soprattutto le abili mani delle donne. Il pane a Cerchiara ha una storia antica ed è per questo che ha un gusto speciale. Qui sensazioni mai provate ti aspettano!
Laino Castello Vecchio
Risalendo il Monte Pollino d’un tratto, come fosse un’apparizione, vedo un borgo incastrato nella roccia che sembra quasi fluttuare nel nulla. Le sue finestre appaiono mute e spente. Le mura screpolate delle case sembrano avere centinaia di anni. Sui suoi tetti sono aggrappate storie antiche. La vegetazione ha ingoiato una parte del paese, sembra un posto appena uscito da una fiaba. Laino Castello Vecchio è un paese fantasma, abbandonato dopo l’ultimo sisma. Dopo il terremoto, nel 1982, fu fondato un nuovo paese omonimo. Questo borgo si trova nell’affascinante Parco Nazionale del Pollino ed è circondato dal fiume Lao (famoso per Rafting e canoa). Ora sta riprendendo vita grazie ad un albergo diffuso e al suo presepe vivente nel periodo di Natale.
Pentedattilo
Un borgo quasi disabitato, di una bellezza struggente, aggrappato alle rocce spigolose dell’Aspromonte. Ne parliamo approfonditamente QUI
La morale di questa nostra storia è che ci sono mille e un motivo per visitare questa regione e uno di questi è sicuramente vedere gli incantevoli borghi della Calabria.
Se ti interessa, qui puoi leggere il nostro itinerario in camper in Calabria.