Le meraviglie del Parco nazionale del Pollino con i bambini
Saliamo verso il Monte Pollino, lo scenario attorno a noi cambia. Le montagne si fanno sempre più alte e ci circondano man mano che proseguiamo. All’improvviso ci troviamo a costeggiare un vero e proprio canyon dove scorre un fiume ora in secca. Le rocce spigolose e aspre di un paesaggio ancora selvaggio, fanno da cornice ad un paesino arroccato su un’altura.
Dopo diverse curve risalendo le montagne ci tuffiamo in un fitto bosco. Proseguiamo immersi nel verde delle chiome degli alberi, nel grigio delle radici nodose, nel rosso delle foglie cadute. Tronchi alti e sottili sfilano a destra e a sinistra del nostro camper. Un salto dall’estate all’autunno. Macchie di luce disegnano le pareti della nostra casa viaggiante, sole e ombre giocano a rincorrersi.
Parco Nazionale del Pollino con i bambini: Piano Ruggio
Usciamo dal bosco e ci troviamo in un’ampia piana erbosa circondata dall’abbraccio delle verdi montagne. Una mucca ci attraversa la strada, sembra fermarsi un attimo a salutarci prima di riprendere il suo cammino. Decidiamo di passare la notte qui a Piano Ruggio a 1500 metri di altitudine. Dormire in camper nel Parco Nazionale del Pollino con i bambini sarà un’esperienza indimenticabile!
Risaliamo un sentiero e facciamo una passeggiata nei dintorni ammirando la silenziosa musica della natura. I raggi del sole pian piano diventano più fiochi e dorati. Torniamo al bar a prendere una cioccolata calda, dato che la temperatura lo permette. I tavoli del bar non sono altro che ceppi e tronchi tagliati. I bambini hanno il mento e il naso sporchi di cioccolata, e le labbra distese in un sorriso. Il proprietario del bar ci dice che il posto è tranquillo e possiamo dormire serenamente in libera nella piana. Ci offre anche la possibilità di caricare il serbatoio di acqua, ma è già pieno.
Notte in solitaria immersi nella natura
Il sole sta scendendo dietro le vette. Incontriamo la Guardia forestale, anche le due guardie ci rassicurano sulla tranquillità della zona. Vediamo un furgoncino che vende formaggi tipici del posto. Non resistiamo all’assaggio, i formaggi sono davvero ottimi, faremo una cena prelibata con capocollo piccante calabrese e formaggi locali.
La signora che ci vende il formaggio comincia a raccontare dei lupi che hanno attaccato le loro greggi e di quanto sono pericolosi i cinghiali in questa zona. Poi si accorge che dormiremo qui in camper e cerca di consolarci, dicendo che non si deve aver paura degli animali, ma delle persone. Questa cosa però non mi consola. Cerco di ragionare, quanti mostri maniaci girano la notte sul Polino in cerca di vittime facili, magari camperisti ignari del pericolo che dormono da soli in mezzo al nulla? In fondo nessuno sa che dormiremo qui, a parte i contadini, le guardie forestali e il barista. Insomma a meno che qualcuna di queste persone, apparentemente così innocue, sia in realtà un feroce assassino o un pericoloso ladro, non corriamo rischi giusto? In zona non passa nessuno, eh no proprio nessuno e i telefoni non prendono…
La notte si prospetta lunga e fredda. Mi metto a scrivere cercando di non allarmarmi per ogni piccolo rumore. Ad un tratto passa un’auto e si ferma. Io e Fabio rimaniamo col fiato sospeso, osservando cosa succede dalla fessura della finestra. Un uomo anziano esce dalla vecchia automobile con delle damigiane in mano e si dirige alla fontana per riempirle, poi va via. Falso allarme, la sera procede silenziosa. Alla fine scaccio da me questi assurdi brutti pensieri e mi godo le stelle e il silenzio della notte.
Escursioni da Piano Ruggio
Al mattino siamo soli a contemplare tanta bellezza. Le mucche con il loro campanacci ci avvertono che un nuovo giorno sta per cominciare. Una luce fioca appare all’orizzonte, pian piano il sole appare da dietro le cime delle montagne e tinge tutto di oro. La macchinetta del caffè sul fuoco comincia a gorgheggiare e borbottare il suo buongiorno. Oggi è domenica, una bella domenica di sole. Usciamo, inspiriamo l’aria frizzante e beviamo l’acqua freschissima e buonissima della fontana.
Il sole è ancora basso quando vediamo tornare il furgoncino con la signora che ci ha venduto il formaggio e suo padre. Riapre il bar e arrivano numerosi escursionisti. Da qui partono diversi sentieri che risalgono le montagne. Attraverso questi percorsi si può scoprire la bellezza della faggeta, degli esemplari di pino loricato, si procede sulle tracce di cinghiali, volpi, lupi, lepri, scoiattoli neri e picchi. Alcuni sentieri costeggiano il monte Grattaculo (si si chiama proprio così).
Laino Castello vecchio un borgo fantasma
Mentre ci godiamo il panorama ripensiamo a questo fantastico primo viaggio in camper, lo rifaremo? Di sicuro!
Ora ripartiamo, siamo di ritorno a casa. Lungo la strada vediamo un paese che sembra muto e silenzioso, è Laino Castello Vecchio, un affascinante borgo fantasma. Un alone di mistero avvolge queste antiche mura. Continuiamo a scendere mentre il nostro caper cigola ad ogni tornante sulla vecchia strada polverosa.
Parco Nazionale del Pollino con i bambini, Rafting sul fiume Lao
Ascoltiamo il rumore di un fiume che scorre lento, ci avviciniamo e vediamo scendere lungo il suo corso due gommoni per il rafting, siamo sulle sponde del fiume Lao. Proseguiamo ancora scendendo attraverso bosco. Vorremmo scendere in gommone anche noi, ma ci aspettano ancora diverse ore di viaggio.
Notiamo alcune persone intente a raccogliere quelli che sembrano mirtilli. Mi avvicino, i frutti sono molto simili ai mirtilli, ma scopro che invece sono pericolose bacche di belladonna. Bisogna fare molta attenzione poiché pare che abbiano anche un gusto simile.
Verso casa
Il verde delle montagne e dei boschi lasciano il posto all’azzurro della costa. Ci avviciniamo a casa, un altro splendido viaggio ricco di avventure, storie ed emozioni nuove, è giunto al termine. Chissà quali viaggi ancora ci aspettano…
E a te sarebbe piaciuto dormire in libera in un posto solitario e meraviglioso come Piano Ruggio? Faccelo sapere nei commenti e continua a seguire le nostre avventure.