Le mura difensive tondeggianti sembrano avvolgere il un abbraccio la città di Dozza che ci da il benvenuto con i suoi archi dipinti. Una città che racconta mille storie a chi attraversa le sue strade. Un museo a cielo aperto da contemplare, che accende l’immaginazione, trasportandoti in mille mondi diversi.
Dozza con i bambini, le opere
Oltrepassiamo un arco con su disegnato un orologio che realmente scandisce il tempo. Mi soffermo ad ammirare un dipinto fatto di ombre e colori autunnali. C’è un albero in primo piano e si intravede l’ombra di un uomo in lontananza. Leggo una didascalia posta sotto il quadro, quest’opera si intitola: ” Le radici del pensiero”.
Da un altro muro sembra spuntare fuori Mister Magoo. Poco più avanti ecco l’angelo di Dozza, dipinto da Giuliana Bonazza, che sembra avvolto da un vento di fuoco. Manuele indica l’aquilone del murales “Il ragazzo che gioca nei campi” di Gioxe De Micheli. Un bellissimo inno alla libertà.
Le opere di oltre 200 artisti avvolgono i portoni e le finestre del paese, in ogni dove, sono parte di esso. Sulle pareti si aprono finestre disegnate che sembrano creare un passaggio in un mondo immaginario. I bambini corrono sotto un arco e sopra le loro teste per magia, appare un cielo meraviglioso. Dozza è una continua sorpresa, ma l’incantesimo non è ancora finito. Ecco cosa vedere a Dozza con i bambini.
Dozza con i bambini alla ricerca del Drago
Appena varcata la soglia di questo paese, noto un’insegna in ferro battuto a forma di drago. Dopo poco avvistiamo un drago coloratissimo che veglia sulla porta di una casa. Giungiamo al meraviglioso castello di Dozza e, in quello che un tempo doveva essere un fossato, vediamo una scultura di legno a forma di… Drago. Che sia un caso? Forse no. Scopriamo infatti che nella rocca del castello è imprigionato un drago! Il suo nome è Fyrstan, che significa pietra di fuoco, e questa è la sua storia.
La storia del Drago
Nel 1062, quando le colline di Dozza erano ricoperte da castagni e la Pianura Padana non era ancora stata bonificata, in una zona paludosa fu scoperto un rettile enorme e mostruoso. La creatura uccideva il bestiame e avvelenava i corsi d’acqua. L’incarico di uccidere il drago fu affidato al cavaliere d’arme Cassiano Oroboni, che aveva condotto le truppe Imolesi contro i Fiorentini. La creatura spaventosa fu attaccata dai soldati con le loro balestre, ma le squame del drago fecero rimbalzare i colpi e i soldati si ritirarono. Il seguito della storia non è molto chiaro, c’è chi dice che il drago sia stato sconfitto da San Basilio, chi invece che si sia rintanato nel castello. Forse depositò il suo uovo per poi fuggire via. Infatti nel 2016 è stato ritrovato nel castello un uovo di drago che si è schiuso il 24 settembre.
Percorriamo le stanze del castello e giungiamo in cima alla rocca. Dalle aperture che disegnano la torre circolare, si apre un panorama a 360 gradi sulla città e sui campi di grano, dove volano decine di rondini. Saliamo una stretta scala di pietra ed eccolo lì, in una stanza della rocca, dietro una spessa grata di ferro, il drago Fyrstan. Notiamo che il drago custodisce un uovo ed un tesoro. Ora sta dormendo per fortuna, si sveglia solo ogni due anni alla fine di settembre, in occasione della biennale dell’evento di arte fantasy Fantastika. Ti va di venire a vedere gli occhi rosso fuoco del drago di Dozza quando si sveglierà? Fyrstan è il Guardiano della Fantasia e di quello che abbiamo ereditato da lontano. E chissà che un giorno possa spiccare il volo.
Dozza con i bambini il castello
Il drago può essere visitato tutti i giorni negli orari di apertura del museo che risiede nel castello. Controlla sul sito del museo orari e costo del biglietto. La rocca è un monumento di origine medievale, fatto ricostruire sopra antiche rovine da Caterina Sforza nel tardo quattrocento. Il castello mutò nel corso degli anni. Nel rinascimento diventò la residenza nobiliare dei marchesi Campeggi e Malvezzi. Oggi nelle cantine del castello ha sede l’Enoteca regionale dell’Emilia Romagna.
Passeggiare per le sale del castello, osservare le antiche stanze con gli arredi originali, è come fare un salto indietro di secoli. I bambini ammirano un vecchio baule e una culla antica, io mi perdo ad osservare i mobili, i quadri e le volte dipinte. Anche la cucina è ricca di utensili e oggetti che ti riportano indietro nel tempo. Manuele e Davide vogliono esplorare ogni angolo. Ad un tratto capitiamo nelle prigioni e ci troviamo in una vera e propria camera delle torture, aiuto! Consigliamo assolutamente la visita del castello di Dozza perché è davvero interessante e il biglietto costa poco. All’ingresso ci regalano anche le spillette, essendo questo un bene FAI.
Eventi a Dozza
- Il mese di Marzo si svolge Civitas Medievale – Ricostruzione Storica degli Antichi Mestieri.
- Il mese di maggio c’è la Festa del Vino.
- Nel mese di settembre, anni dispari, si celebra la Biennale del Muro Dipinto.
- Il mese di settembre, anni pari, Fantastika – Biennale del Fantastico.
- Il mese di ottobre si svolge la Festa Nazionale della Storia – Rievocazione Storica.
- Tutte le prime domeniche del mese ci sono visite guidate al castello e laboratori. La prenotazione è obbligatoria.
Dove mangiare a Dozza con i bambini
Vicino al bellissimo murales del ragazzo che gioca nei campi con l’aquilone, c’è un ottimo ristorante. Si chiama la Bottega ristorante e vineria. Ci siamo fermati a Dozza di ritorno dal nostro viaggio in Romagna. Abbiamo deciso di pranzare in questo ristorante per caso e abbiamo scoperto che qui i piatti sono ottimi.
Apriamo il menù e notiamo tra le varie specialità: cappelletti, cappellacci, tortelli e tortellini. Noi siamo del sud e tuttalpiù abbiamo provato i tortellini in busta, si quelli di Giovanni Rana. Noi non abbiamo la cultura del tortellino. Qui la pasta tirata a mano del tortellino è un’arte. Inoltre siamo un po’ confusi, in Romagna abbiamo provato solo i cappelletti e guai a chiamarli tortellini. Dozza si trova appena oltre il “confine” tra Romagna e Emilia, che si trova verso Imola. Eh si per chi non lo sapesse sono due zone separate, che si contendono il primato tra le proprie eccellenze culinarie.
Dunque essendo indecisi li ordiniamo tutti, tortellini e cappelletti, cappellacci e tortelli, ciascuno con un ripieno diverso e prelibato. Chiediamo alla cameriera le differenze tra queste specialità e lei ci dice che il tortellino si differenzia dal cappelletto per la sfoglia, che nel tortellino deve essere sottile come un velo, mentre nel cappelletto è più spessa. Il tortellino è molto piccolo e ha una particolare chiusura.
Secondo la leggenda fu un locandiere a creare i tortellini, dopo avere spiato Venere da una fessura, dalla quale vedeva solo il suo ombelico perfetto. Il tortellino infatti dovrebbe ricordare un ombelico. I cappelletti invece somigliano ad un cappello, ricordando un antico copricapo militare. Tortelli e cappellacci si differenziano dai loro parenti per le dimensioni. Tra tortellini ripieni al tartufo e parmigiano, cappellacci ripieni di gamberetti e tortelli ripieni di carbonara, vincono questi ultimi, davvero da provare. Quindi se vieni da queste parti noi ti consigliamo La Bottega e i suoi mille sapori Emiliani e Romagnoli.
Dove dormire nei dintorni di Dozza
Dozza è stata la tappa finale di un viaggio bellissimo in Romagna. Abbiamo soggiornato all’Antico Convento San Francesco, un luogo affascinante e pieno di storia. Una struttura adatta a tutte le esigenze, che si trova a Bagnacavallo, un paese poco conosciuto ma molto caratteristico. L’Antico convento San Francesco si trova nei pressi di tanti posti bellissimi da visitare in Emilia Romagna.
Se vai a Dozza mi raccomando raccontaci la tua esperienza, facci sapere che faccia hanno fatto i tuoi bimbi quando hanno visto il drago!