Non chiedo altro che meravigliarmi ogni giorno di fronte a un’alba e ad un tramonto. Toccare con mano la meraviglia della vita, mentre il sole sale piano dal mare e inonda il mondo di bellezza. Fasci di luce attraversano i piedi di ferro del pontile e fendono l’aria umida attraversando i lunghi bracci di legno dei trabocchi solitari. Mi chiedo cosa siamo noi, che ci nutriamo quotidianamente del nostro ego, di fronte a tutto ciò. In fondo basta poco per essere felici, basta prendere l’auto e lanciarsi senza meta alla scoperta di una costa meravigliosa, la romantica costa dei trabocchi.
Dopo aver fatto una tappa picnic alle cascate del Verde, ci fermiamo a Vasto Marina. Il nostro albergo si trova proprio ad un passo dalle dune di sabbia. Il rarissimo e bellissimo ecosistema dunale qui è protetto, e appena dietro, il mare crea riccioli spumosi infrangendosi sulla riva. Il litorale è basso e la sabbia finissima, perfetta per costruire grandi castelli di sabbia. Non mancano spiagge selvagge con scogli e ciottoli, qui il mare assume sfumature dense di luce, colori, emozioni.
Cosa vedere lungo la costa dei trabocchi con i bambini
La Ciclovia Adriatica d’Abruzzo
Ad un passo dal nostro albergo si srotola una sottile lingua di asfalto, è la Ciclovia Adriatica D’Abruzzo. La ciclabile è lunga 131 chilometri, collega Martinsicuro, la cittadina più settentrionale dell’Abruzzo, con Vasto e San Salvo, al confine con il Molise. La ciclopedonale percorre la stupenda costa d’Abruzzo attraversando posti meravigliosi. Come resistere a pedalare su una strada così. Mancano ancora alcuni tratti da completare e collegare, ma se potessimo la percorreremmo tutta.

Un tratto della ciclovia che costeggia il mare, ma attraversa anche alcuni borghi, pinete e aree verdi
Pedaliamo lungo un tratto che da Vasto Marina arriva fino alle gallerie della vecchia ferrovia, tutto pianeggiante o con una leggerissima pendenza. Costeggiamo una bellissima spiaggia con le sue dune sabbiose e poi ci immergiamo in una profumatissima pineta. Attraversiamo la piazza della città e ci immettiamo su una pista verde che ci trasporta lungo la costa.
Avvistiamo il primo trabocco, affascinante come un relitto fantasma dai mille piedi e dai lunghi bracci di legno, protesi verso il mare. Le onde sbattono ruggendo contro i pali che sorreggono il pontile. Questa figura vecchia, scheletrica, cattura il nostro sguardo, e io immagino i pescatori d’altri tempi che si protendono verso il mare, ma che marinai non sono, a causa delle proprie radici ben fisse nella terra abruzzese. Il trabocco avvistato è il trabocco Cungarelle, che oggi si è trasformato in un ristorante. (Se vuoi provare l’esperienza di mangiare su un trabocco ti consigliamo di prenotare molti mesi prima. A noi a fine agosto hanno detto che il primo tavolo libero lo avremmo trovato ad ottobre.)
Le ruote delle bici girano veloci e giungiamo alla spiaggia della sirenetta. Avvistiamo la statua della bagnante tra le acque di Vasto marina, sul lungomare Cordella. La strada verde ora passa sui vecchi binari, dove una volta il treno viaggiava lungo l’Adriatico. Raggiungiamo le prime gallerie illuminate, i bambini si divertono molto a percorrere questo tratto immaginando di sentire all’improvviso il fischio del treno. Tornando facciamo una sosta al bel parco giochi Suriani, sul lungomare di Vasto Marina e poi torniamo. Percorriamo 12 chilometri andata e ritorno. Volendo si può percorrere tutto il tratto che va da San Salvo al faro di Punta Penna, 15 chilometri circa solo andata.
Costa dei trabocchi con i bambini, le spiagge
Punta Aderci
Parcheggiamo vicino l’ingresso del sentiero che porta a Punta Aderci. Superiamo una vigna e attraversiamo campi arati e campi di erba dorata bruciata dal sole.
Ci affacciamo sul promontorio e dall’alto vediamo il trabocco di Punta Aderci, che si erge tra gli scogli. Ci riempiamo gli occhi di mille tonalità di azzurro!
Il litorale è fatto di ciottoli levigati. La spiaggia non è attrezzata e sui sassi sono state costruite delle capanne, con tronchi trovati lungo la riva, per creare posti ombreggiati. È bella la sensazione di nuotare ai piedi del trabocco.
Il sentiero che porta a Punta Aderci è lungo circa 800 metri, fattibile con il passeggino, non ci sono posti ombreggiati, volendo c’è la navetta.
Punta Penna
La prima volta che lo abbiamo avvistato si ergeva in mezzo ad una nuvola grigia. Si è presentato a noi come un gigante bianco che appare per magia.
Il faro di Punta Penna è il più alto faro dell’Adriatico e si affaccia sull’omonima meravigliosa spiaggia. Al tramonto vediamo la sfera di fuoco del sole che scompare dietro la lingua di terra. L’orizzonte viola e il mare agitato al termine di un giorno di pioggia, fanno apparire la spiaggia ancor più bella e selvaggia.
Spiaggia di Torricella
Il mare a causa del brutto tempo dei giorni scorsi è agitato. Io amo il mare anche d’inverno, spumoso e ruggente, ma Davide non vuole entrare in acqua con le onde e se dovesse peggiorare, addio ultimo week end di estate. Decidiamo di andare alla scoperta della costa dei trabocchi, senza troppe speranze di trovare una spiaggia riparata. Superiamo il trabocco Cungarelle procedendo verso nord e passiamo oltre la spiaggia Scogliera di Casarza. Poco più avanti c’è una spiaggetta piccolina, chiamata spiaggia di Torricella.
Scendiamo dall’auto e imbocchiamo il breve sentiero che scende verso la spiaggia. Davanti a noi si apre tra gli aspri scogli una spiaggetta, che si divide in due calette di acqua bassa, calma, dai colori stupendi. Sembrano due piscine di acqua cristallina, oltre cui si intravede il fondale di morbide onde di sabbia dorata. Alzando lo sguardo ci appare sulla sinistra, la figura spettrale eppure poetica, a tratti malinconica, del trabocco Scoglio del Siluro.
L’affascinante borgo di Vasto
Camminare tra le stradine del centro storico di Vasto è piacevole. Superiamo l’imponente castello caldoresco e ci fermiamo in un bar per un gelato. Attraversiamo vicoli con scalinate in maiolica e archi di pietra, passeggiando tra le vecchie mura.
Oltrepassiamo un piccolo arco di pietra e ci troviamo di fronte alla bella loggia Amblingh, che si affaccia su uno stupendo belvedere. Il nome di questo luogo deriva da Guglielmo Amblingh, comandante in capo delle truppe baronali di Casa D’Avalos dal 1723. La Residenza Amblingh è una dimora del XVIII secolo, da dove si può vedere il Palazzo D’Avalos con i suoi giardini napoletani. Nelle giornate serene si riesce a scorgere all’orizzonte le Isole Tremiti, Termoli e ancora più giù, il promontorio del Gargano. Ci perdiamo a guardare il mare oltre la fantasiosa ringhiera della terrazza panoramica. La linea del tramonto sembra non avere confini.
Dove dormire a Vasto Marina
L’hotel dove abbiamo soggiornato è semplice, ma la posizione a pochi passi dalla spiaggia è ottima. Lettino e ombrelloni sono compresi nel prezzo. La nostra camera è piccola, ma confortevole. Il personale molto disponibile e pronto a rispondere ad ogni nostra richiesta. Nel ristorante si mangia molto bene e il servizio è veloce. Fittano anche le bici per percorrere la ciclopedonale, che passa proprio qui vicino all’Hotel Lido.
Cosa mangiare a Vasto Marina
Chi ci conosce ormai da tempo sa che ci piace mangiare e provare le specialità di un posto. Non conosci veramente un posto se non hai conosciuto la sua gente e assaggiato i suoi piatti tipici, è il nostro motto. Dunque cosa assaggiare a Vasto Marina?
Il brodetto alla vastese
Una zuppa di pesce preparata con il pescato del giorno e pomodoro. Purtroppo noi non siamo riusciti a provarla perché c’era il fermo pesca. Peccato!
La Ventricina
Un ottimo salume un po’ piccante, con cui preparare gustosi panini da portare in spiaggia.
I bocconotti vastesi
Come resistere al cioccolato e allora diamo il via ai chocotour! Ti faremo scoprire tante specialità locali al cioccolato. Abbiamo trovato a Vasto un gustoso pasticcino di pasta frolla, con ripieno cioccolatoso a base di pasta di mandorla. Il tutto ricoperto di glassa al cioccolato, delizioso. Viene preparato anche nella versione al limone e al pistacchio, tutti da provare.
Celli ripieni
Altra specialità dolciaria sono i celli, biscotti al vino, ripieni di quella che qui chiamano mostarda, ovvero una marmellata di mosto (fatta con uva nera) con aggiunta di noci e mandorle.
A Vasto c’è un pastificio che prepara anche ottimi dolci tipici del posto, si chiama Gualà.
Ti ho dato tanti motivi per venire ad esplorare la costa dei trabocchi con i bambini al seguito. Ora dammi un motivo per non preparare la valigia subito!
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