Chiudiamo la zip della valigia e la carichiamo in macchina. Oggi è il 31 ottobre, è l’alba e siamo pronti a partire. Direzione Abruzzo!
Più che mai quest’anno abbiamo bisogno di raccogliere foglie, abbracciare alberi, lanciare ghiande negli specchi d’acqua. Abbiamo bisogno di andare alla ricerca dell’autunno. Stai pensando anche tu di visitare l’Abruzzo in autunno con i bambini? Ecco il nostro diario di viaggio.

Il bosco di Sant’Antonio
Quanto ci piace segnare linee su una mappa per poi ripercorrerle con il dito durante il viaggio. Prendi anche tu un pennarello rosso e scrivi tutti i posti dove vedere il foliage in Abruzzo. Un pennarello verde per appuntare dove abbiamo avvistato gli animali. Un pennarello blu per mettere una x dove si trovano i parchi giochi.
Abbiamo trascorso in Abruzzo il weekend di ognissanti, partiamo con il nostro racconto.
Abruzzo in autunno con i bambini, il Bosco di Sant’Antonio
Osserviamo la mappa, la nostra prima tappa è il Bosco di Sant’Antonio. Ci troviamo avvolti da alberi dalle chiome infuocate. In questo bosco sembra divampare un incendio. Piovono foglie gialle, rosse e arancio, Manu cerca di afferrarle al volo.

Manu e Davide ai piedi del “Candelabro”, il grande faggio secolare
Non dobbiamo fare altro che alzare gli occhi al cielo e il cuore esplode in un grande grazie. Il bosco di Sant’Antonio è uno dei posti più belli dove vedere il foliage in Abruzzo. Entriamo nel bosco procedendo lungo un sentiero ad anello, ammirando gli alberi secolari. Pare quasi che il bosco voglia parlare con noi attraverso la voce del vento. Sembra volerci trattenere ancora un po’, ma dobbiamo proseguire.
Nel bosco c’è una bellissima area picnic. Ti consigliamo di evitare i giorni festivi o di arrivare al mattino presto, poiché è un luogo molto frequentato.
Campo di Giove
Ripartiamo, il dito procede sulla mappa attraversando le sfumature marroni delle montagne. I colori diventano più scuri e si accendono di tonalità amaranto. Ci fermiamo in una piana bellissima, non posso fare a meno di fermarmi e scendere dall’auto. Sono circondata da una corolla di montagne vestite di rosso un incredibile. Lo abbiamo trovato, il signor autunno, e ha letteralmente invaso tutti i boschi.
Passiamo per il borgo di campo di Giove, mostri e streghette giocano felici in un parco giochi. Il borgo si trova ai piedi delle montagne che s’innalzano maestose sopra di noi.
Abruzzo in autunno con i bambini, Fonte Romana

Nel bosco di Fonte Romana
Risaliamo lungo pendii tinti da mille pennellate autunnali. Ci dirigiamo verso Fonte Romana. Attraversiamo boschi e manti di foglie rosse, ocra e color cannella. Uno dei foliage più belli mai visti, mi ricorda un po’ i colori di Piana delle Pesche nel Parco Regionale del Matese. Ai lati della strada ci appaiono cartelli che intimano di stare attenti agli orsi.
Queste montagne sono il regno di orsi, lupi, volpi, camosci. Rallentiamo perché qualche animale potrebbe all’improvviso attraversare la via. Una volta arrivati a destinazione parcheggiamo l’auto lungo la strada, nei pressi dell’ingresso che si apre sul bosco. Facciamo una breve, bellissima passeggiata tra gli alberi di Fonte Romana.
Siamo nel Parco Nazionale della Majella. Ci fermiamo a consumare la nostra frittata di spaghetti seduti sulle rocce, ascoltando i rumori del bosco. Sembra echeggiare tra gli alberi la triste leggenda della bellissima ninfa Maja e di suo figlio Ermes. La storia della “bella addormentata” e del “Gigante che dorme”.

I boschi colorati d’autunno che si trovano tra Fonte Romana e Pacentro
Pacentro
Lungo le strade del foliage in Abruzzo abbiamo attraversato borghi vestiti di un alone di mistero. Pacentro è il secondo borgo incontrato, dopo essere passati per Campo di Giove. Prima vediamo un’alta torre e poi un campanile che punta verso le nuvole. Le mura delle case sembrano confondersi con il cielo grigio di questa giornata che sta per finire. La sua bellezza austera, i tetti intrisi di silenzio, la luce che filtra attraverso le nuvole, fanno sembrare questo paese appena uscito da un dipinto.

Pacentro
Sulmona
Ci mettiamo di nuovo in marcia, ma devo trattenermi per cercare di non fermarmi a fotografare tutti gli alberi che incontro. Tra alberi verdissimi spuntano di tanto in tanto chiome dai colori pazzeschi, sembrano quasi fluorescenti.
Vediamo che Sulmona si trova poco distante da noi e decidiamo di fare una sosta. La piazzetta è un incanto. Attraverso il suggestivo arco medievale si vedono le casette a schiera, colorate e armoniose.

Sulmona
Oltre l’arco scopriamo una gelateria che prepara il gelato al confetto, al gusto di rum e cannella. Famoso a Sulmona è anche il liquore al confetto chiamato Ovidio. Poco più avanti troviamo le botteghe degli artigiani con le loro creazioni di confetti. Con i confetti danno vita a oggetti coloratissimi e originali come fiori deliziosi, animaletti divertenti e personaggi di ogni tipo. E shopping sia!

I confetti di Sulmona
L’Altopiano di Navelli
Oltrepassiamo l’altopiano di Navelli, completamente spoglio dopo la raccolta mattutina dei crochi. Un grosso gregge di pecore attraversa la terra alla ricerca di un po’ d’erba da mangiare. Questa zona è famosa per il suo particolare zafferano, l’unico ad essere coltivato ad alta quota. Noi lo abbiamo assaggiato, il sapore è molto intenso e buonissimo. Da non perdere è il tipico piatto di pasta alla chitarra, zafferano e tartufo.
Non è facile, se non impossibile vedere la fioritura dei crochi, perché i fiori vengono colti tra il 10 e il 25-31 ottobre. La raccolta avviene all’alba, quando i boccioli sono ancora chiusi. Il tutto termina prima del sorgere de sole. Questo per facilitare l’estrazione dei pistilli, che poi vengono essiccati sulla cenere calda. Il procedimento di coltura ed essiccazione è lungo e rigoroso, ma anche affascinante. Volendo è possibile partecipare alla raccolta dello zafferano.
Mi raccomando stai attento a non raccogliere crochi selvatici, soprattutto quelli con il pistillo giallo, sono molto tossici. Purtroppo succede che persone non esperte pensano di poter estrarre da soli lo zafferano, per poi mangiarlo, ma è davvero molto pericoloso.
Santo Stefano di Sessanio

Il borgo arroccato di Santo Stefano di Sessanio
Giungiamo a San Demetrio Ne’ Vestini dove ci fermiamo per la notte. La mattina è nebbiosa, ma decidiamo ugualmente di partire. La strada verso Santo Stefano di Sessanio è da brividi. Un panorama che ci fa tenere il fiato sospeso. Il borgo è sicuramente uno dei più suggestivi di tutto l’Abruzzo. A vederlo da lontano sembra quasi un borgo fantasma. Le sue stradine, le case, i vecchi portoni…Li ho adorati.

Il borgo di Santo Stefano di Sessanio di notte
Abruzzo in autunno con i bambini, Campo Imperatore
Queste sono le strade che amo. Quelle linee grigie che fendono le piane erbose e desolate. Che risalgono morbide colline e si aggrappano su aspre montagne. Esplorare Campo Imperatore è davvero una meravigliosa avventura. Puoi respirare il silenzio e la bellezza di questo luogo. Puoi correre e ridere all’infinito. Perderti tra mille racconti di viaggio, mangiando arrosticini insieme ad altri viaggiatori a Fonte Vetica.

I boschi che si trovano lungo la strada che va da Fonte Vetica verso Calascio
Rocca Calascio
Giungiamo a Rocca Calascio in primo pomeriggio. Il tempo è minaccioso, ma questo ci dà la possibilità di trovare facilmente. Lasciamo l’auto dove finisce la strada, nei pressi del borgo di Rocca Calascio. Siamo quasi soli quando, dopo 5 minuti, raggiungiamo la Rocca. Il castello è imponente e affascinante, quasi minaccioso. Da quassù sembra di volare.

Rocca Calascio
Se ti è venuta voglia di visitare Santo Stefano di Sessanio, Campo Imperatore e Rocca Calascio, leggi il nostro racconto di viaggio nel Parco Nazionale del Gran Sasso.
Abruzzo in autunno con i bambini, Lago Sinizzo

Il Lago Sinizzo in autunno
La mattina dopo lasciamo il nostro agriturismo per tonare verso casa. Questa sosta non era in programma, eppure non mi pento affatto di essermi fermata al lago Sinizzo. Le foglie gialle che scivolano sull’acqua, il vecchio pontile di legno, i colori incredibili, già bastano per farci un salto. In più c’è una bella area picnic e un parco giochi molto carino. Nei pressi del lago partono diversi percorsi di trekking che si immergono nel bosco.
Fiume Tirino

Il fiume Tirino
Il blu, il turchese, il verde acqua, il verde smeraldo più belli e intensi che tu possa immaginare, non si avvicinano a tanto splendore. Uno dei fiumi più belli che io abbia mai visto. Non a caso è il fiume più pulito d’Europa. Sto parlando del fiume Tirino. Per ammirare il fiume ci siamo fermati nei pressi del Camping Ristorante San Martino. Qui dicono si mangi un’ottima trota alla griglia e gamberi di fiume. Purtroppo il ristorante era chiuso, torneremo per verificare! Da qui partono alcune escursioni in canoa per esplorare il fiume.

Un ponticello sul fiume Tirino
Se hai voglia di pranzare sul fiume puoi fermarti al Camping San Martino, oppure ti consigliamo una tappa a Bussi Sul Tirino. Il bar Barret si trova proprio sul fiume, qui puoi pranzare o prendere n caffè (ottimo tra l’altro). Vicino al bar, c’è un tavolo da picnic ad un passo dall’acqua. Vicino al fiume vediamo una vecchia ruota di ferro, che sembra appartenere ad un antico mulino. Mangiamo un panino con un ottimo pecorino locale e crema di fichi, acquistati al supermarket vicino. I bambini corrono su un tappeto di foglie gialle, sotto il grande albero con il tronco coperto d’edera. Alla fine del picnic ci rimettiamo in marcia, ci aspetta la nostra ultima tappa.

L’acqua limpida del fiume Tirino
Abruzzo in autunno con i bambini, Forca d’Acero
Ci inerpichiamo tra le montagne selvagge. La strada Marsicana ci porta a scoprire paesaggi che non smettono mai di stupirci. A destra e a sinistra riappaiono i cartelli che ci avvertono della presenza dell’orso marsicano. In pochi minuti avvistiamo tre volpi.

Una delle volpi avvistate lungo la strada
La natura è dominante e in questa terra sconfinata siamo noi gli estranei. Poi all’improvviso veniamo ingoiati da un bosco immenso. Tutto si fa rosso attorno a noi. Ci addentriamo nel bosco di Forca d’Acero, i colori sono talmente intensi che non riusciamo a credere ai nostri occhi.

La strada che sale a Forca d’Acero
Opi
Come fosse uscito all’improvviso da una nuvola, ecco un borgo incantato, Opi. La sera sta scendendo e con essa la nebbia. Opi si accende di mille luci e con esse arriva quella magia che avvolge i borghi all’imbrunire. Guardiamo le casette tutte uguali che sembrano creare un disegno geometrico. Pare quasi un paese disegnato. Poi così come è apparso scompare dietro gli alberi.

Il borgo di Opi
La notte a novembre arriva presto e dobbiamo tornare a casa. Come ogni volta torniamo un po’ più ricchi e un po’ più felici.
Dove dormire in Abruzzo con i bambini
Il posto ideale dove dormire, se vuoi ripercorrere le nostre tappe, è Santo Stefano di Sessanio. Famoso è il suo albergo diffuso Sextantio. Non possiamo darvi una recensione precisa e diretta, perché non ci siamo stati personalmente. Abbiamo prenotato all’ultimo non trovando posto. Il posto però è davvero molto bello e perfetto per raggiungere le altre destinazioni.
Dove Mangiare

Arrosticini al ristoro Mucciante di Campo Imperatore
Una tappa d’obbligo è Fonte Vetica, sull’altipiano di Campo Imperatore, per arrostire i tipici arrosticini. Qui si trovano i ristori Mucciante e Giuliani, dove poter acquistare carne e il tipico pecorino di Castel del Monte.
A Santo Stafano di Sessanio abbiamo cenato alla Locanda sul Lago, proprio fuori dal centro storico, posizionato su un piccolo laghetto. Consigliatissimi nei pressi di San Demetrio Ne’ Vestini, dove alloggiavamo, i ristoranti Il Borgo dei Fumari, Casa Bologna e Al Faraone.
Ne sono sicura, l’Abruzzo in autunno ti incanterà!

Il bosco di Forca d’Acero