Ecco ti riconosco nel velo d’argento della rugiada di primo mattino. Nelle gocce di pioggia che imperlano le reti delle olive. Tra le nuvole di fumo che escono dai comignoli di un borgo incantato. Bussi sui vetri delle finestre bagnandole di pioggia, la voce del vento mi annuncia che sei tornato, mio caro autunno.
Quando giunge nuovamente la mia stagione preferita non chiedo altro che perdermi dentro boschi dorati e camminare su tappeti di foglie scroscianti.
Quest’anno abbiamo scelto l’Abruzzo per trascorrere il ponte di Ognissanti. L’Abruzzo è una regione perfetta per godere dei colori autunnali. Ma dove vedere il foliage in Abruzzo?
Questi sono i posti che ci hanno incantato.
Il bosco di Sant’Antonio
Dopo qualche ora di viaggio l’auto procede in salita. A destra e a sinistra della strada appaiono alberi dalle sfumature aranciate e color zafferano. Pian piano le cime degli alberi coprono il cielo sopra le nostre teste. Ad ogni curva appaiono nuove sfumature. Ci troviamo in un mondo che sembra essere fatto d’oro e rame. Questo luogo incantato si chiama Bosco di S.Antonio e si trova nel comune d Pescocostanzo (molto carino da visitare). Siamo nel Parco Nazionale della Majella. Parcheggiamo l’auto nei pressi di un rifugio. Camminiamo affondando i piedi in un manto di grosse foglie gialle. Sotto grossi alberi frondosi vediamo diversi tavolini in legno, dove fare un picnic. Il vento si alza e dà il via ad una pioggia dorata.
Il sentiero ad anello da fare con i bambini
Da qui parte il sentiero ad anello che si immerge nel bosco per 2,8 km. Il sentiero è semplice e presenta solo qualche discesa e salita non troppo ripide. Ci inoltriamo nel bosco che sembra fatato, ci aspettiamo di veder saltare fuori all’improvviso il folletto d’Abruzzo, Mazzamurello. Siamo circondati da una faggeta di 550 ettari. Faggi, aceri e querce creano mille tonalità dai colori caldi e avvolgenti. Tutto è talmente bello attorno a noi che sembra di essere in un dipinto. Questo bosco un tempo era dedicato a Giove, nelle vicinanze non a caso si trova il paese di Campo di Giove. Qui c’è la famosa stazione del treno del foliage, La Tansiberiana d’Italia.
Giungiamo all’Eremo di S.Antonio. Appena dietro l’eremo si innalza una collina verde, coperta sulla sua cima da una corona di alberi rosso acceso. Non possiamo resistere, dobbiamo rotolare dalla collina, che senso di libertà!
Saltiamo tra piccoli cumuli di terra scuri creati dalle talpe e ritorniamo nel bosco per terminare il percorso. Saliamo per poi ridiscendere tra foglie rosse e rocce bianche. Ci troviamo di fronte ad un vecchio e grande albero dalla forma spettrale. Questo faggio viene chiamato il “candelabro” ha 200 anni e il diametro di 6 metri. Qui si trova anche un acero di monte che vanta più di 300 anni, con il diametro di 4 metri e agrifogli arborei alti fino a 25 metri. Ora non ci resta che abbracciare tutti insieme l’albero candelabro, ci riusciremo?
Dove vedere il foliage in Abruzzo: Fonte Romana
Risaliamo in auto e ci dirigiamo verso Fonte Romana. La strada dai toni giallo-arancio del bosco di Sant’Antonio lascia il posto a chiome spruzzate di gradazioni ambrate. Dal finestrino vediamo mille sfumature di rossi e marroni. Siamo tra il suggestivo borgo di Pacentro e Campo di Giove, nel cuore rosso della Majella, tra le faggete secolari.
A noi è bastato inoltrarci per qualche minuto nel bosco, cercando di assorbire attraverso i nostri sensi il silenzio e i colori incredibili di questo bosco. Il cuore si riempie del calore di questo foliage spettacolare. Se hai un po’ di tempo in più e vuoi scoprire il percorso che porta alle sorgenti della Majella, ti consigliamo di prenotare un’escursione con guide esperte. Dai uno sguardo sul sito Majellando.
Dove vedere il foliage in Abruzzo: Lago Sinizzo
Come resistere in questa stagione ad uno specchio d’acqua su cui danzano foglie e libellule? Non voglio altro che vivere momenti semplici come questi. Camminare su un ponte di legno sospeso sul lago. Sedermi con i piedi che quasi sfiorano l’acqua immobile. Guardare l’intenso e brillante colore verde-azzurro del lago. E ancora, alzare gli occhi al cielo e catturare un fascio di luce che attraversa le foglie gialle. Osservare i bambini che raccolgono 200 ghiande sotto le querce e le lanciano in acqua felici.
Nei pressi del lago Sinizzo c’è una bella area picnic con barbecue e un parco giochi con una nave dei pirati.
Le alghe che sinuose salgono verso la superficie, danno un fascino misterioso a questo lago. E in effetti questo lago nasconde un segreto, secondo una leggenda in fondo al lago si nascondono le rovine di una vecchia città misteriosa.
Campo imperatore
Ci perdiamo tra i paesaggi deserti di Campo Imperatore. Procediamo tra curve, colline e montagne dalla selvaggia eppure armoniosa bellezza. Qua e là un albero solitario dalla chioma arancione spunta nella piana desolata. Facciamo tappa a Fonte Vetica al rifugio Mucciante, per arrostire i tipici arrosticini. Attorno a noi le montagne sono dipinte di toni amaranto. Ripartiamo per raggiungere Calascio e Castel del Monte, sfilano davanti ai nostri occhi alberi rosso-arancio, che sembrano usciti fuori da una fiaba.
I monti sembrano un collage di incredibili contrasti. Il rosso degli aceri, il verde degli abeti, poi il rosso, il giallo e il marrone. La natura va in scena mostrando le sue meraviglie ed io non finisco mai di stupirmi di fronte a questo miracolo infinito.
Dove vedere il foliage in Abruzzo: Forca d’Acero
Imbocchiamo la strada Marsicana, ci troviamo ad attraversate un paesaggio lunare. Lungo la via vediamo cartelli che ci intimano di rallentare e stare attenti agli orsi. Questo è il regno dell’orso marsicano. Poi all’improvviso vediamo a bordo strada una folta coda rossa e due orecchie nere appuntite, è una volpe!
Dopo pochi minuti ne avvistiamo un’altra dal musetto grigio, che subito si tuffa lungo il pendio della collina. Proseguiamo per qualche metro ed ecco un’altra volpe, con il collo bianco, il pelo lucido e le zampine nere. Ci scruta con gli occhi luminosi e curiosi, avvicinandosi. Che emozione, i bambini salutano le volpi felici.
Continuiamo ad andare salendo in quota. Sulle montagne attorno a noi sembra divampare un incendio fatto di alberi rossi. Poi la linea grigia d’asfalto si tuffa nel bosco, ai bordi della strada c’è un immenso tappeto di foglie rossicce.
Tutto attorno a noi è color tè. Siamo oltre i 1500 metri di altitudine. Il bosco è talmente grande che sembra ingoiare la nostra auto in un turbinio di morbide curve, tronchi grigi e manti ambrati.
Da Opi fino a Fonte Romana
Oggi è il 2 novembre, sono le 16:30 e in questo pomeriggio nuvoloso la notte sta già arrivando. Tra gli alberi ci appare il borgo di Opi, con le luci ormai accese. Un borgo affascinante, arroccato sulla cima di un monte. Le sue casette una dietro l’altra formano un simpatico gioco geometrico. Così silenzioso, isolato, e illuminato dalle luci tenui dei lampioni, sembra un presepe.
In un attimo ci troviamo avvolti da una nuvola. La nebbia fende i tronchi del bosco che sembra stregato. Fabio scende per scattare una foto, un ululato echeggia tra gli alberi e decidiamo di ripartire. Giungiamo al rifugio La taverna del Lupo, il nome la dice lunga… I chilometri di asfalto scivolano sotto le ruote, quasi per magia il bosco scompare lasciando il posto alla montagna spoglia, aspra e rocciosa. Scendiamo lungo tornanti serpentini e insidiosi, che regalano una vista a strapiombo sul nulla.
Sembra non ci sia un fondo, siamo sospesi tra le nuvole. Scendiamo a poco a poco e la nebbia si dirada. Ancora alberi dalle pennellate color corniola, ambra, granato…Una meraviglia che sembra non finire mai.
Vorrei tu potessi essere qui con me, con noi, per vedere questo spettacolo che si apre dietro il sipario dipinto dei boschi, durante l’autunno in Abruzzo. Vorrei potessi tuffarti nel mare arancio e amaranto che risale le montagne.
Chiuderei in un barattolo i colori di questi giorni d’autunno, così caldi, intensi, eppure così effimeri.