Era la mattina dell’8 dicembre, il papà aveva tirato fuori gli scatoloni dalla soffitta per addobbare l’albero. La piccola Asia, aveva aperto uno scatolo contenente tante palline blu e argento. In breve l’albero fu pieno di palline. Asia notò nella scatola una pallina rossa, chissà come c’era finita. Le sembrava così sola, abbandonata lì sul fondo, che volle metterla sull’albero. La pallina rossa era felice lì al centro del grande albero. Le altre palline però la guardavano indispettite.
“Be’ stavolta l’han combinata grossa, sbaglio o quella lì è rossa!” disse una delle palline.
“Ma così ci fa sfigurare, non ti si può proprio guardare.” Disse un’altra.
“Il Natale avanza, questa non è eleganza, vai via in un’altra stanza.” Intervenne una pallina in cima all’albero.
“Curioso e oltremodo penoso, ma che dico, oltraggioso, addirittura scandaloso!” Disse una sulla destra.
Poi un’altra ancora: “Eccola che al centro dell’albero spadroneggia, a me vien di fare una scorreg…” le altre palline la guardarono inorridita. “Scusate ho sbagliato rima” affrettò a giustificarsi.
La mamma tornò e notò la pallina rossa fuori luogo. La tolse dall’albero e la depose in una scatola, vicino alla finestra. Quel giorno il vento dispettoso fece sbattere la finestra e rovesciò la scatola. La pallina rotolò giù dal balcone, poi lungo la strada e volò oltre il parapetto. Per sua fortuna cadde nella borsa di un postino. Il postino chiuse la borsa dove custodiva la posta e mise in moto il suo scooter. Così cominciò per la pallina un lungo viaggio, in un sacco colmo di lettere. Salì su un camion e poi su un aereo. Chissà dove sarebbe finita. Dopo un po’ si ritrovò in un posto freddo, al buio, era finita in una cassetta per le lettere.
Dopo un po’ la cassetta si aprì e la pallina vide un piccolo naso rosso avvicinarsi a lei. ” Ma come ci sei finita qui dentro?” Disse quello che sembrava un bambino. “Vieni ti porto con me.” La pallina vide che quello non era un bambino. Così vestito di verde, con il cappello a punta e le calze a righe rosse, sembrava di più un elfo. Entrarono in una casa di legno, dove c’erano addobbi meravigliosi. L’elfo appese la pallina su un albero gigantesco, che splendeva di mille luci, pieno di palline di tutti i colori.
Poi all’improvviso si sentì una risata…”Ho, ho hooo!” La pallina rossa vide entrare un uomo panciuto, con un vestito rosso, la barba lunga e bianca e due guance rosse, era Babbo Natale! La pallina capì di essere giunta al Polo Nord, insieme alle letterine per Babbo Natale. Le sembrò incredibile, eppure era vero.
Ad un tratto vide un grande cannocchiale, dal quale gli elfi spiavano i bambini. Le venne voglia di guardare verso casa sua, ma quando lo fece vide la casa vuota. Le luci erano spente, Asia era partita con la sua famiglia per festeggiare il Natale ai tropici. Diede uno sguardo all’albero e vide le palline blu e argento piangere per la tristezza. Non ci sarebbe stato un Natale per loro. Così prese una lettera e cominciò a scrivere. Espresse il desiderio di avere le amiche lì con se, il giorno di Natale. Poi chiuse la lettera e la fece scivolare sulla scrivania di Babbo Natale.
La vigilia di Natale arrivò presto e mai notte fu più magica di quella. Ogni desiderio era stato avverato. Sull’albero, quasi per magia, erano apparse alcune nuove palline blu e argento. La pallina rossa sorrise felice. “Benvenute sull’albero di Babbo Natale!” Le disse.
Le palline non credevano ai propri occhi ed esclamarono con gioia:
“Che colori, l’allegria invade tutti i cuori”
“Che bello essere tutte unite e diverse, da sole eravamo perse.”
“Questa sera è perfetta, quasi quasi faccio una puzzet… Ops, sbagliato rima, scusate!!”
L’albero di Natale, con tutti i colori del mondo, era davvero il più bello della terra!