Il bello è, una volta entrati in un sito archeologico, che le nostre menti cominciano a ridisegnare la storia del passato. Una volta varcata la soglia delle ville romane di Castellammare di Stabia, Davide comincia ad esplorare le stanze e aggirare le colonne, cercando l’uscita nel labirinto di mura affrescate di rosso, giallo e nero. Manuele fa mille domande: “Che cos’è questo, cosa c’era una volta in questa stanza?” Io immagino gli abitanti della casa intenti a cibarsi nel triclinio o a rilassarsi nelle terme. Questo che sto per raccontarti è un’avventura nell’antica Stabiae, oggi Castellammare di Stabia. Un viaggio a ritroso di oltre 2000 anni, prima che la furia del Vesuvio nel 79 d.C. distruggesse Pompei, Ercolano e la vicina Stabiae.

L’ingresso di Villa Arianna e del Secondo Complesso con vista sul Vesuvio
Ville romane Castellammare di Stabia, Secondo Complesso
Un tempo le ville romane sorgevano vicine al mare, tanto che gli abitanti raggiungevano la propria abitazione in barca. Durante l’eruzione del Vesuvio, Stabiae venne sepolta sotto 3 metri di cenere e lapilli, questo provocò l’avanzamento della linea di costa.
Il 7 giugno del 1749 iniziarono gli scavi di Stabiae, per volere di Carlo III di Borbone. Molti dei rinvenimenti più importanti trovarono la loro collocazione al Museo Borbonico di Portici, poi le ville furono nuovamente interrate. Negli anni 50 le ville vennero portate alla luce da Libero D’Orsi.
Situata sul ciglio del pianoro di Varano, la villa chiamata Secondo Complesso fu esplorata interamente nel 1762 e nel 1775, presenta oggi una superficie scavata di circa 1000 mq. Le belle pareti hanno decorazioni a sfondo nero, in tipico stile pompeiano. I pavimenti sono stati in gran parte asportati in epoca borbonica e inseriti nei pavimenti delle Sale del Real Museo Borbonico, oggi Museo Nazionale Archeologico di Napoli (MANN). Immaginiamo come dovevano essere un tempo le bellissime terme e la vita agiata che conducevano i nobili dell’epoca.

Una vasca probabilmente usata per tenere il pesce vivo, vicino alle cucine
All’esterno delle cucine, vediamo quella che sembra una vasca, incorniciata da quattro colonne dipinte di rosso. Manuele è curioso di sapere cos’è e la guida ci dice che all’interno della vasca sono state ritrovate piccole parti di pesci. Probabilmente era una vasca contenente del pesce di allevamento, pronto per essere cucinato e servito ai padroni di casa.
Il secondo complesso si trova proprio accanto a Villa Arianna.
Ville romane Castellammare di Stabia, Villa Arianna

Colonne all’interno di Villa Arianna
Villa Arianna conserva ancora bellissimi affreschi colorati, il colore predominante è ovviamente il rosso pompeiano. Alcuni tra i mosaici dei pavimenti presenti (costituiti da tassellato bianco-nero) sono meravigliosi, i disegni ancora così ben conservati. Le stanze e gli arredi dovevano essere molto lussuosi e le terme bellissime.
Alcuni ambienti come l’atrio, risalgono all’età tardo-repubblicana, altri come le terme in età augustea, altri come il triclinio estivo all’era neroniana, altri ancora all’età claudia. Probabilmente fu annessa alla villa una grande palestra, aggiunta in età Flavia.
Andando più avanti vediamo dei meravigliosi affreschi rossi e gialli, un lalario e il triclinio con al centro un meraviglioso dipinto. Sull’affresco centrale è raffigurata Arianna abbandonata da Teseo a Nasso e Dioniso che la guarda innamorato mentre dorme. Questa immagine di Arianna ha dato il nome alla villa.

Affresco raffigurante Arianna
Durante la visita ci siamo divertiti a raccontare la storia del filo di Arianna e del Minotauro, ricordando il nostro viaggio a Creta. Siamo rimasti incantati da tanta bellezza.
Villa San Marco

L’ingresso di Villa San Marco
Dalle finestre della Villa San Marco si vedeva il mare e il Vesuvio. La posizione di questa villa è splendida, si estende con circa11.000 mq, sul ciglio del pianoro di Varano. Villa San Marco prende il nome da una cappella esistente in questa zona nel ‘700. L’ingresso della villa, così sontuoso e ben conservato, promette mille meraviglie.

Il porticato a colonne di Villa San Marco
L’atrio con cortile porticato è un incanto, gli affreschi sono riccamente decorati in rosso e nero con sopra dipinti dei centauri. Le colonne rosse centrali sono illuminate da un quadrato di luce, che penetra da soffitto. Al centro della parete sinistra si trova il lalario, una piccola edicola dedicata ai Lari, divinità protettrici della casa. Alle spalle del lalario c’è la cucina e poco più avanti le terme. Rimaniamo colpiti dalle architetture. Passiamo in un piccolo atrio che si affaccia sul frigidarium, si vedono ancora chiaramente la vasca e i gradini, sopra i quali si affaccia un cielo azzurrissimo. Nelle stanze vicine si trovano il calidarium, dove c’era una grande piscina riscaldata da una caldaia di bronzo, il tiepidariunm e un secondo frigidarium. Si pensa che le terme fossero ad uso pubblico, essendo ben isolate dal resto della villa.

Calidarium Villa San Marco
Superate le terme ci si trova sotto un meraviglioso, grande peristilio. Il porticato a colonne, fa da cornice ad una grande piscina, avvolta dal verde dei giardini. Un tempo sullo sfondo della piscina nasceva un meraviglioso ninfeo, di cui è rimasta solo una parte, che fa intravedere la sua passata magnificenza. Nei pressi della piscina si trova la diatea, dove gli antichi romani si riposavano. Il porticato superiore, crollato in seguito al terremoto del 1980, aveva il soffitto completamente decorato di eleganti figure. La maggior parte dei reperti recuperati dalle ville si trovano nel Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi.

La piscina di Villa San Marco
Consigli per visitare le ville romane di Castellammare di Stabia
Nei pressi delle ville sono presenti servizi igienici.
All’interno delle ville abbiamo incontrato pochi scalini. L’ingresso di Villa San Marco presenta una lunga scala, ma in generale è possibile accedere ai siti con il passeggino.
La parte visitabile dei siti è percorribile in breve tempo, fattibile anche in un paio d’ore. Se vuoi puoi fermarti per una passeggiata e dell’ottimo street food, di pesce e non solo, sul bel lungomare di Castellammare.
Per maggiori info visita il sito Pompeisites.
Alla fine di ogni visita ad un sito archeologico penso sempre la stessa cosa, come vorrei fare un salto in quell’epoca. Sarebbe bello vivere un frammento di vita dell’antica Stabiae. Diciamo non proprio l’anno 79 d.C. però. A te piacerebbe fare un weekend nelle ville e nelle terme dell’antica Roma?

Un particolare del ninfeo di Villa San Marco