E così, quando il sultano si adagiò sul letto, Sherazade cominciò a raccontare…
Lungo la strada verso Fes
Lasciamo Chefchouen, la bellissima città blu, e ci dirigiamo verso la città imperiale di di Fes insieme ai bambini. Lungo la strada incontriamo oliveti infiniti che disegnano morbide colline. Aldilà del finestrino ci giunge l’odore acre tipico della spremitura delle olive. In un giardino notiamo una vecchia macina che sembra ancora funzionante. Fare un viaggio in Marocco è come fare un viaggio indietro nel tempo. Il nostro on the road continua tra montagne verdi e profumati boschi di eucalipti. Attraversiamo campi dorati di grano e rossi papaveri. Nei campi coltivati le donne lavorano chine verso la terra, con in testa il tipico cappello di paglia. Ci addentriamo nel centro di una piccola città chiamata Ouazzane. Ci colpisce vedere che alcune case e vicoli sono dipinti di verde, niente di strano in fondo, il verde è il colore della bandiera berbera, dell’Islam e della libertà, perciò è un colore molto presente in Marocco. Il verde è il colore che riveste i tetti di Meknes, il colore di Fez invece, è il blu cobalto.
Il nostro riad a Fes dove dormire con i bambini

Nel cortile interno del riad a sorseggiare tè alla menta
Facciamo una pausa pranzo con un panino in un locale che si trova alle porte di Fez. Verso le 16:00 arriviamo al nostro Riad El Pacha, una meraviglia da “Le mille e una notte”, ci sentiamo come nel palazzo di un sultano. Ad accoglierci ci sono le grandi porte intarsiate dalla forma araba, con al centro l’anello dorato del tipico batacchio. Le mura elegantemente decorate ci avvolgono e il grande lampadario pende sopra le nostre teste, a me ricorda un lampione di altri tempi.
Appena arriviamo il personale ci fa accomodare su un divano pieno di morbidi cuscini di seta ricamati, dai colori caldi. Ci viene servito l’immancabile tè alla menta con pasticcini al cocco e cacao.
La nostra bella camera
Dopo esserci rilassati, un cameriere ci fa strada verso la nostra camera. Oltre i due lettini con sopra due copriletto rossi, c’è un letto regale a 4 piazze, con una grossa testata in legno scuro piena di meravigliosi intagli. Una grande finestra incorniciata di vetri colorati si affaccia sull’interno del riad. Nel bagno ci aspetta una sorpresa, una vasca con idromassaggio e finalmente il bidet! Uno specchio decorato riflette l’immagine di un grande cesto di frutta e una bottiglia di acqua fresca, ci sentiamo super coccolati.
Dalla grande terrazza che si trova sul tetto del riad, si vede tutta la città, rimaniamo incantati ad osservare i tetti e ad ascoltare il richiamo alla preghiera.
Una tipica cena marocchina
Un musicista pizzica le corde di un liuto, la musica marocchina allieta la nostra serata, nel frattempo ci viene servita la cena. Arrivano in tavola le immancabili olive, (mai provate così buone) una salsa piccante e melenzane con miele e cannella. Qualche minuto dopo assaggiamo la classica zuppa di legumi, servita anche durante il Ramadan. La zuppa è accompagnata da deliziosi datteri, che vanno mangiati prima, e da dolcetti al miele e anice che ricordano le nostre chiacchiere, da mangiare insieme alla zuppa. Ai bambini vengono serviti due piatti di spaghetti al pomodoro, molto apprezzati. Per noi una gustosa e speziata pastilla ripiena di pollo. La cena si conclude con un dolce particolare. Una prugna cotta coperta con una salsa alla frutta, dal retrogusto di tè, con sopra una spolverata di nocciole tostate e tritate.
Una colazione da sultano
Trascorriamo una notte rilassante nel nostro comodo letto, ben presto troppo affollato di piedini che si infilano tra mamma e papà. La mattina ci aspetta una colazione regale. Sul nostro grande tavolo ci sono brioches dolci, dolcetti alle mandorle e cacao, cornetti. Tante sono le specialità salate: fagottini salati ripieni di formaggio, pizzette con melenzane e peperoni, omelette, le tipiche baghrir, e ovviamente le olive. Gustiamo dell’ottimo miele, marmellate, (ci sono anche alla zucca e al kumquat) frutta e succhi tutti i gusti più uno. Non manca il caffè berbero speziato. Ricorda però che l’originale caffè berbero lo trovi nel deserto (GUARDA QUI), una bontà unica.
Ora non resta che andare a scoprire la città, che ci riserverà mille incantesimi.
Sherazade aveva terminato la sua storia. Calò il silenzio. “Che magnifica storia!” Esclamò il sultano. Sherazade sorrise. “Non è niente in confronto a quella che vi racconterò domani”, disse, “se mi concedete di vivere”. “D’accordo”, acconsentì il sultano, “ti lascerò in vita ancora un giorno”.
Questo per noi è il riad ideale dove dormire a Fes con i bambini! Guarda anche dove abbiamo dormito a Meknes e a Marrakech.