E così, quando il sultano si adagiò sul letto, Sherazade cominciò a raccontare…
Oltre la piazza c’è quello che potrebbe sembrare l’ingresso del mercato, e invece è il varco per un viaggio nel passato, che si snoda tra i vicoli della città vecchia. Tieniti pronto, la medina di Fez ti potrà turbare e stregare, col suo gioco di colori a contrasto. Ti narrerà storie passate, che non potrai non amare.
I mille volti e colori del souk
Ci addentriamo nel souk di Fes con i bambini. Subito il vociare della gente e gli odori delle bancarelle, colme di olive e dolci, ci viene addosso. Cerchiamo di insinuarci tra venditori che contrattano e bambini che chiedono l’elemosina. Un vecchio trascina due asini carichi di sacchi, urlando: “balak”, attenzione! Superiamo un uomo equilibrista che porta tra le mani decine di pagnotte (khobz). Dalle ceste vengono fuori profumi di tè, menta, camomilla, petali di rose. Siamo nella Medina di Fes El-Bali.
Qui vendono di tutto, uova, legumi, frutta mai vista. Un uomo sistema alcune forme di formaggio morbido su foglie di palma. Piramidi di olive, datteri e spezie dai mille colori, sfidano la gravità. Una donna prepara delle particolari crepes sottilissime. Idriss, la nostra guida, ci fa strada tra i vicoli color panna, con il tetto coperto da pannelli di legno traforati. Passiamo davanti ad alcuni negozi che vendono eleganti abiti ricamati e preziosi gioielli. Tra le mura sono incastonati bellissimi portoni intarsiati, in legno scuro.
Nel souk di Fez con i bambini, il Mausoleo di Moulay Idriss
Un ragazzo riempie alcune damigiane di acqua alla Fontana Nejjarine. La Piazza Nejjarine è la più antica di Fez. Poco lontano vediamo il Mausoleo di Moulay Idriss, un luogo sacro molto importante per i mussulmani. Secondo la credenza locale Moulay Idriss apparteneva alla dinastia di Maometto, egli ha portato l’Islam in Marocco. Questa è La Mecca dei poveri.
Nejjarine Fondouk, il Museo del Legno
Entriamo in un vecchio caravanserraglio, diventato oggi Museo Del Legno. Qui sono conservati tanti incredibili oggetti, tra cui antichi strumenti di legno, come il luth, un antico liuto e l’Hajhouj o guembri, uno strumento a tre corde. Bellissime sono le culle antiche, e le portantine sontuosamente decorate. Ancora oggi queste portantine vengono usate per portare le spose il giorno del matrimonio, ricordano un po’ la carrozza di Cenerentola.
Nel souk di Fez con i bambini, un laboratorio di olio di Argan
Due bambine giocano rincorrendosi per strada, noncuranti delle urla del macellaio vicino, che invita a comprare la sua carne fresca. Cerchiamo di distrarre l’attenzione dei bambini dalle mezzene in bella mostra, entrando in un laboratorio dove lavorano l’olio di Argan. L’olio si estrae dai semi di una pianta chiamata Argania spinosa, conosciuta anche come pianta delle capre. Infatti succede di vedere le capre arrampicate su questo albero, intente a cibarsi. Le mani operose delle donne rompono i gusci della pianta con una pietra, estraendone la mandorla. Il famoso olio di Argan si ricava dai semi, che vengono pressati in un mortaio. L’olio ha un uso alimentare ed estetico, nel primo caso la mandorla viene precedentemente tostata.
Un uomo ci spiega i passaggi dell’estrazione e lavorazione dell’olio, dopodiché cerca di vendermi una crema, utile per eliminare le zampe di gallina.
In un attimo è il caos, Davide comincia ha protestare perché pretende che compriamo le zampe di gallina, si hai capito bene. Usciamo fuori dal laboratorio, trascinando il nostro bambino contrariato, che continua a chiedere le zampe di gallina. Ci troviamo davanti ad un banco dove vendono polli, sia vivi che macellati. Un uomo urla “ecco zampe di gallina!” e ci lancia addosso un pollo che comincia ad agitare le ali e a crocchiare, spaventato. Ci divincoliamo da quello scompiglio, mentre i bambini ridono di gusto. Eh si viaggiare con i bambini riserva sempre qualche sorpresa!
I mille contrasti della medina di Fez
Continuiamo a vagare nel souk in un pittoresco disordine di oggetti artigianali e dozzinali souvenir. Marocchini che indossano djellaba, hijab e babouches, si mescolano a turisti con macchine fotografiche appese al collo. Ci lasciamo travolgere dal profumo di un dolce simile al nostro torrone morbido e dai colori delle ceramiche. Il nostro sguardo balza dalle lampade traforate d’oro e d’argento, alle teste appese degli animali macellati. Banchetti colmi di dolci assaliti dalle api, si alternano a fontane mosaicate di verde, blu, ocra e granata.
Eleganza e miseria, sacro e profano, si incastrano come pezzi di un caotico puzzle. Tra le tende sbilenche e consunte delle botteghe, si apre la porta di una moschea, dove l’accesso è riservato esclusivamente ai mussulmani. Dietro un grande portone, si trova la più antica madrasa di Fez, una scuola coranica. Qui un tempo i bambini studiavano il corano e pregavano rivolgendosi verso La Mecca.
Nel souk di Fez con i bambini, i tessitori di Fez
I vicoli si trasformano in un turbinio di negozi che vendono stoffe lucide e colorate. Queste stoffe non sono fatte di seta, come a Meknes, dove abili tessitori creano magie di seta dai colori vivaci. Qui i vecchi telai tessono la fibra di agave, meno costosa della seta, creando ugualmente stoffe di rara bellezza. Le botteghe sono un patchwork dalle mille tonalità. Tanto sudore si trasforma in piccoli, grandi capolavori.
La nostra visita si conclude verso le concerie di pellame, molto famose qui a Fez, ma questa storia te le racconterò più avanti.
Torniamo a casa con un foulard colorato, una crema all’olio di Argan per me, una busta di tè alla menta e due piccoli bonghetti marocchini per Davide. Come resistere all’incantesimo del souk di Fez. Almeno ora non si vedranno più le zampe di gallina!
Nel souk di Fez con i bambini, consigli utili
Oggi ci sentiamo ricchi come non mai, girare per il souk di Fez con i bambini è possibile, anche loro hanno imparato tanto. Si può girare con il passeggino, ma è difficile infilarsi tra la folla che anima le piccole strade. Ti consigliamo di visitare il souk insieme ad una guida, perché è molto facile perdersi. Per visitare il souk e le concerie di Fez ci vuole una mezza giornata. In una giornata si vedono le cose più importanti della città. Qui trovi i nostri consigli su come organizzare un viaggio in Marocco con i bimbi.
Sherazade aveva terminato la sua storia. Calò il silenzio. “Che magnifica storia!” Esclamò il sultano. Sherazade sorrise. “Non è niente in confronto a quella che vi racconterò domani”, disse, “se mi concedete di vivere”. “D’accordo”, acconsentì il sultano, “ti lascerò in vita ancora un giorno”.