Il trucco è sempre lo stesso, partire da un racconto curioso, che possa affascinare i bambini. Il viaggio è un’avventura, un tuffo in una storia nuova e coinvolgente. Ma cosa vedere a Roma con i bambini se si hanno solo 3 giorni? Abbiamo scelto luoghi famosi pieni storia, arte e leggende che non possono essere trascurati, ma anche posti meno conosciuti che sanno sorprendere. Per incuriosire i bambini basta vedere le cose da un punto di vista diverso e un po’ fantasioso. Per fare questo ci siamo lasciati guidare dalla Guida di Roma per piccoli turisti di Stefania Scaini, Ellen Locatelli ed Elisabetta Scotti. Quanti misteri e curiosità nasconde la città eterna. Tra un gioco, un disegno e un racconto abbiamo visto e imparato davvero tantissimo. Puoi acquistare la guida sul sito Arpeggio Libero Editrice.

La guida di Roma per piccoli turisti
Ecco cosa abbiamo visto a Roma con i bambini in 3 giorni:
Giorno 1
- Museo delle IllusIoni
- Il Pantheon
- l’Obelisco della Minerva
- Piè di Marmo
- Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
- Fontana di Trevi
- Ghetto Ebraico
Giorno 2
- Colosseo
- Foro Romano
- Piazza Navona
- Stadio di Domiziano
- Basilica di Sant’Agostino
- Arco dei Banchi
- Castel Sant’Angelo
- Il Passetto
Giorno 3
- Ludus Magnus
- Fori Imperiali
- Il Campidoglio
- La Colonna Traiana
- Il Vittoriano
- Le statue parlanti
- Largo di Torre Argentina
- Gli scorci di Trastevere
- Vicolo di Mazzamurelli
Giorno 1
Se come noi hai deciso di raggiungere Roma in treno, ti fermerai alla stazione Roma Termini. Poco distante dalla stazione si trova un museo molto particolare, che ai bambini è piaciuto molto.
Il Museo delle illusioni
Bambini curiosi fatevi avanti, perché in questo museo ci si diverte un sacco e si impara tanto. Tra giochi di luci, specchi e forme, il tempo correrà veloce. Noi abbiamo trascorso un’ora abbondante nel museo, facendo mille foto e sorprendendoci ad ogni postazione. Per finire ci siamo fermati allo shop, dove è possibile giocare e acquistare geniali rompicapo. Il costo del biglietto famiglia è di 45,00 euro, è necessario prenotare il biglietto online. Se vai sul nostro account instagram Allarremviaggio puoi vedere le nostre storie in evidenza. A proposito ci segui?
Vicino al museo si trova la Pasticceria Regoli tra le più famose a Roma per i suoi maritozzi. Impossibile resistere e impossibile non affondare il naso nello spesso strato di panna. Che bontà!

Davide affonda bocca e naso nel maritozzo della Pasticceria Regoli
Nei pressi del Museo delle illusioni si trova anche la Basilica di Santa Maria Maggiore. Se i bambini non sono stanchi puoi entrare per ammirare le bellezze che vi si nascondono all’interno. In una navata laterale, vicina agli scalini e riconoscibile appena da una iscrizione posta sulla lastra di marmo, si trova la tomba del Bernini. Sembra incredibile che proprio qui sia sepolto lo scultore che ha scolpito statue e tombe meravigliose. L’ingresso è gratuito, a proposito, sapevi che a Roma tantissime chiese e opere meravigliose sono gratuite? Puoi leggere il nostro articolo su cosa vedere a Roma Gratis.
Il Pantheon
Il tempio dedicato a tutti gli dei venne costruito dal re Agrippa e ricostruito da Adriano, che lo rese imponente come lo vediamo oggi.

Il Pantheon
Una leggenda narra che al centro della cupola, dove ora si trova l’Oculus del Pantheon, c’era una grande pigna. Quando diventò una chiesa, i diavoli che abitavano il tempio fuggirono, facendo saltare la pigna con le corna (La pigna di bronzo pare si trovi nel Cortile della Pigna, ai musei Vaticani). Da allora la cupola ha questo foro dal quale entra la luce.
Questa non è l’unica leggenda che ha come protagonista il Pantheon, sai perché attorno al tempio c’è un fossato? Scoprilo sulla Guida di Roma per Piccoli Turisti. Entrando puoi far notare ai bambini le grandi porte di bronzo, la cupola enorme con l’Oculus centrale e il pavimento, tutti originali. Ebbene si, nel Pantheon può entrare la luce del sole, ma anche la pioggia. I bambini possono cercare i fori nel pavimento che fanno defluire l’acqua.

L’oculus del Pantheon
All’interno del Pantheon, che oggi è una chiesa, sono custodite le tombe di re Vittorio Emanuele II di Savoia, di suo figlio Umberto I e di Raffaello
Il tempio è aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso alle ore 18.45). Il sabato e la domenica è richiesta la prenotazione. L’ingresso è gratuito. All’ingresso abbiamo notato una lunghissima fila e ci stavamo scoraggiando, ma poi siamo entrati in pochi minuti.
L’Obelisco della Minerva
Camminando verso il Pantheon noterai un obelisco sorretto da un elefante, è l’Obelisco della Minerva. Ma perché viene chiamato il Pulcino della Minerva? Tanti anni fa fu ritrovato questo piccolo obelisco e il Papa volle creare un monumento che lo completasse. Molti artisti presentarono i loro progetti e anche i frati di un convento vicino proposero la loro idea. Il Papa commissionò il lavoro allo scultore Gian Lorenzo Bernini, che scolpì un elefante. I frati invidiosi dissero che la statua non avrebbe retto il peso dell’obelisco e Bernini dovette rinforzarne la base. Vuoi sapere come finisce la storia? Anche questa leggenda è sulla guida di Roma per bambini.

L’obelisco della Minerva
Piè di Marmo
Prosegui in via del Piè di Marmo, in un vicolo laterale vedrai un grosso piede di marmo. Questo piedone è l’unico pezzo superstite di una grande statua egizia. Il piede fu spostato in un secondo momento qui, dove una volta c’era la bottega di un calzolaio, che lo usò per attirare l’attenzione di potenziali clienti.
La Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

La cupola disegnata nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
Roma è famosa per le sue chiese adornate con meravigliosi affreschi, alcuni dei quali creano incredibili illusioni ottiche. Nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola basta alzare lo sguardo per restare meravigliati. Ci crederesti che le volte e le cupole in realtà non esistono? Sono magie create dai dipinti di Andrea Pozzo nel 1685. Sul pavimento della navata centrale sono stati predisposti dischi di marmo dorato, su cui fermarsi per ammirare la suggestione. Al centro della chiesa troverai anche uno specchio che riflette la cupola aumentando l’illusione.
La Fontana di Trevi
La folla diventa sempre più fitta, è così che ti accorgi di essere vicino alla fontana di Trevi. Poi all’improvviso tra la gente la vedi, imponente, bellissima, in marmo bianco, vestita di azzurri riflessi, è la fontana più famosa e più visitata d’Italia e non solo. La Fontana di Trevi è davvero di una bellezza sfacciata e imponente, con la sua mole d’acqua e le armoniche sculture, tra cui spicca la statua di Oceano.

La fontana di Trevi
Molti sanno che se volti le spalle alla fontana e lanci una moneta tornerai a Roma, ma pochi conoscono la Fontana degli Innamorati. Sulla destra della fontana si trova una fontanella con due bocchette, dalle quali zampillano due piccoli getti d’acqua che si incrociano quasi a formare un cuore.
Leggenda vuole che se due innamorati bevono quest’acqua si ameranno per sempre.

La fontana degli Innamorati a fianco della fontana di Trevi
Io e Fabio non ci siamo sottratti e abbiamo bevuto dalla Fontana degli Innamorati. Dopo aver bevuto è d’obbligo darsi un bacio, cosa non gradita dai nostri romantici figli.
Curiosa è anche la leggenda del vaso scolpito sulla sinistra della fontana, che niente sembra avere a che fare con la grande opera.
Questo vaso, chiamato asso di coppe, pare sia stato messo lì da Nicola Salvi, architetto della Fontana di Trevi, per oscurare la vista di un barbiere che dalla sua bottega criticava di continuo il suo lavoro.
Se puoi visita la Fontana di Trevi al mattino presto o ti troverai attorniato da migliaia di persone. Potrebbe capitarti, come è successo a noi, di assistere ad una proposta di matrimonio con tanto di fragoroso scroscio di applausi.
Il Ghetto ebraico

Il teatro Marcello nel Ghetto ebraico
Organizzando un viaggio di 3 giorni a Roma con i bambini, non ti viene subito in mente di visitare il Ghetto ebraico, eppure è uno dei posti che in noi ha lasciato il segno. Il Ghetto custodisce storie che non vanno dimenticate e meraviglie uniche. Una volta arrivato qui, ti colpirà immediatamente il bellissimo Teatro Marcello, che ricorda un po’ il Colosseo. Poco distante dal teatro c’è il Portico d’Ottavia, costruito dal re Augusto per sua sorella Ottavia. La storia dell’antica Roma si intreccia con il periodo dell’Olocausto. Qui davanti al portico, la notte del 16 ottobre del 1943, si radunarono i camion dei nazisti che deportarono moltissimi ebrei. Camminando per le stradine noterai le pietre d’inciampo, create in memoria di chi non è tornato.

Alcune pietre d’inciampo
Nel Ghetto Ebraico puoi provare la famosa cucina giudaico – romanesca, con speciali piatti quali il carciofo alla Giudia e la crostata ricotta e visciole. Ti consigliamo il ristorante storico Da Giggetto al Portico d’Ottavia. Pronti per un’immersione nella storia?
Giorno 2
Il Colosseo
Quando lo vedrai per la prima volta ti si smuoverà qualcosa nello stomaco, i bambini punteranno il dito e urleranno: “mamma guarda, il Colosseo!” Se vieni a Roma con i bambini per la prima volta devi visitare il Colosseo anche all’interno. Noi abbiamo scelto di scoprire i segreti del Colosseo con Francesca, Francescaguidaturistica. Grazie a Francesca i bambini hanno imparato tantissime cose sulla storia del Colosseo e tante curiosità sui gladiatori. Sapevi che il Colosseo prende il nome dal Colosso di Nerone che un tempo sorgeva affianco all’anfiteatro?

Insieme a Francesca, la nostra guida
Ti consigliamo di prenotare i biglietti sul sito Coopculture disponibili un mese prima della data scelta per la visita. Se puoi scegli il primo ingresso, troverai meno folla e i bambini al mattino saranno più riposati e concentrati per il tour. Il costo del biglietto Full-experience con accesso all’arena è di 24,00 euro, i bambini non pagano. I biglietti non vengono rimborsati, neanche in caso di pioggia.
La visita dura circa due ore, ma la durata può variare in base alle proprie esigenze. Consigliamo di visitare il Colosseo con bambini dai 6 anni in su. Volendo grazie agli ascensori è possibile visitare l’Anfiteatro Flavio con il passeggino e in sedia a rotelle. Leggi il nostro articolo su Come visitare il Colosseo con i bambini per altre informazioni. Un’esperienza senza eguali che da sola vale un viaggio a Roma.
Il Foro Romano
Plinio il Vecchio narra che al centro del Foro Romano c’era una piazza dove nascevano tre alberi sacri. Un ulivo, una vite e un fico, albero sotto il quale furono allattati dalla lupa Romolo e Remo. L’antico Foro romano è il Foro più antico, ha visto succedersi importanti re e condottieri come Romolo e Cesare. Un tempo questa era la Via Sacra che univa il colle Palatino e il colle Campidoglio. Il Palatino era il colle su cui Romolo fondò Roma. Quando un condottiero romano tornava vittorioso da una battaglia, sfilava lungo questa strada con i suoi soldati e i tesori accumulati in guerra, tra la gente che lo acclamava.
Poche sono le costruzioni ancora intatte del Foro Romano, quindi consigliamo di concentrare l’attenzione dei bambini sulle opere che possono destare maggiore curiosità.
Cosa vedere nel Foro Romano con i bambini:
- Gli Archi di Trionfo
- Il Tempio di Antonino e Faustina
- Il Tempio del Divo Giulio
I tre Archi di Trionfo
Dopo ogni vittoria veniva costruito un arco di trionfo, pare che nel Foro ce ne fossero davvero tanti. Cesare in un solo anno sfilò trionfante per 4 volte. Di questi Archi di Trionfo solo tre sono ancora in piedi: l’Arco di Costantino, l’Arco di Tito e di Settimo Severo.

Arco di Costantino
Il Tempio di Antonino e Faustina
Gli Archi di Trionfo sono davvero meravigliosi e imponenti, invita i tuoi piccoli condottieri a marciare verso l‘Arco di Settimo Severo. Sulla destra si erge il Tempio di Antonino e Faustina. Guarda le grandi colonne, vedrai i segni delle funi che le hanno avvolte quando cercarono di abbatterle, senza per fortuna riuscirci. Col passare del tempo questo tempio diventò una chiesa ed è in un secondo momento che fu costruita la porta che vedi ora. Sai perché si trova così in alto? anche questo lo abbiamo scoperto sulla nostra guida.

Il tempio di Antonino e Faustina
Tempio del Divo Giulio
Di fronte al Tempio di Antonino e Faustina si trova il Tempio del Divo Giulio. Qui non troverai alte colonne, ma ciò che rimane del luogo dove Giulio Cesare fu cremato e che custodisce le sue ceneri. Un luogo sacro dove ancora oggi persone da tutto il mondo vengono a rendere omaggio con fiori e monete al grande Cesare.
Colonne del Tempio di Vesta
Puoi raccontare ai bambini che un tempo nel Foro, dove ora si ergono solo alcune colonne, c’era il Tempio di Vesta. In una sala circolare le vestali erano dedite a custodire il fuoco sacro che non si spegneva mai. Puoi narrare ai piccoli esploratori anche i segreti nascosti nel Lapis Niger.
Lapis Niger
Davanti all’Arco di Settimo Severo vedrai un cantiere, è il Lapis Niger. Questo è uno dei monumenti più importanti, misteriosi e meno conosciuti di Roma. L’accesso non è consentito ai visitatori perché sono ancora in corso i lavori. Secondo antiche credenze qui venne ucciso il primo re di Roma, pare che qui si trovi la tomba di Romolo. Nel sottosuolo è stato trovato un altare e una stele con un’iscrizione misteriosa in latino arcaico. L’iscrizione è una maledizione che invoca le divinità infernali contro chiunque profani questo luogo. Il nome Lapis Niger deriva da un marmo nero usato in epoca repubblicana per ricoprire questo monumento, che venne nascosto per secoli.
Puoi visitare velocemente il Foro romano subito dopo aver visto il Colosseo. Se però i bambini sono stanchi puoi tornare il giorno successivo. Il biglietto acquistato per il Colosseo comprende anche il Foro Romano, si può accedere entro 24 ore. Volendo si può ammirare una parte del Foro Romano dalla Terrazza sul Foro.
Piazza Navona
Piazza Navona con la sua luce e le sue bellezze è pronta ad affascinare qualunque passante. Tre sono le sue splendide fontane:
- La Fontana centrale dei Quattro Fiumi
- La fontana del Moro con quattro tritoni che soffiano all’interno delle conchiglie
- La fontana del Nettuno che lotta con una piovra
A rendere bellissima questa piazza furono gli artisti vissuti nel 1600 Bernini e Borromini. Sono loro tante delle opere romane. Nota è la loro rivalità, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini erano molto diversi tra loro. Solare e gioviale Bernini, ombroso e timido Borromini che vestiva spesso di nero. Il Papa commissionò la costruzione della fontana al Bernini e la Chiesa di Sant’Agnese, proprio di fronte, a Borromini. Se vuoi sapere tutta la storia leggi la Guida di Roma per Piccoli Turisti.

La fontana dei Quattro Fiumi
La fontana dei Quattro fiumi
La fontana più famosa di Piazza Navona del Bernini rappresenta 4 fiumi e 4 continenti: Girando attorno alla fontana farai il giro del mondo. I bambini noteranno di certo il leone e la palma, siamo in Africa.
- La statua che rappresenta il Nilo ha il volto coperto perché le sue sorgenti erano sconosciute. Poi appare un mostro marino, niente paura è solo un armadillo. Si notano anche dei fichi d’india, siamo in America.
- Il Rio della Plata ha un braccio alzato, la leggenda dice che la statua alza la mano verso la chiesa di Borromini per paura che cada. La statua di Sant’Agnese sulla chiesa, ha invece una mano sul petto come a rassicurare il Rio della Plata che la chiesa resterà in piedi. La chiesa però venne costruita dopo la fontana, quindi questa è solo una storia fantasiosa. Probabilmente il colosso del Rio della Plata alza il braccio osservando spaventato il sole che tramonta. Cosa strana per un nativo americano vedere il sole tramontare in quel punto, visto che ci troviamo ad ovest.
- Dall’America giungiamo in Europa. Il Danubio è rivolto verso lo stemma papale, vediamo anche un bellissimo cavallo.
- Infine ecco il Gange che regge in mano un remo, simbolo che questo è un fiume navigabile. Vediamo un grosso serpente, eccoci in Asia.
Manca all’appello l’Oceania, al tempo ancora sconosciuta. Al centro della fontana si erge un antico obelisco romano. In cima all’obelisco c’è una colomba, che regge in bocca un ramoscello di ulivo. Simbolo questo del potere papale e simbolo di pace.
Osservando la fontana del Moro noterai quattro tritoni che soffiano all’interno delle conchiglie.
La fontana del Nettuno, raffigura il dio del mare che lotta con una piovra.
Avete trovato insieme ai bambini tutti gli animali?
Lo stadio di Domiziano
Lo stadio di Domiziano misurava 275 metri di lunghezza per 106 di larghezza, poteva contenere circa 30.000 spettatori. In questo grande stadio si svolgevano gare di atletica, in particolare la corsa. Oggi non esiste più, al suo posto c’è la famosa Piazza Navona. Si possono vedere i resti dello stadio nei sotterranei, a circa 4 metri e mezzo dal piano stradale. Puoi ammirare i ritrovamenti dello Stadio di Domiziano in un’area compresa tra piazza Navona, piazza di Tor Sanguigna e via di Tor Sanguigna. L’area archeologica è aperta tutti i giorni dalle 10 ella 19, l’ultimo ingresso è alle ore 18,20.
Nei pressi di Piazza Navona c’è una friggitoria dove mangiare una frittura sfiziosa, i mitici supplì al telefono e una pizza ben lievitata e croccante. Stiamo parlando di Mami Pizza.
La Basilica di Sant’Agostino

La Madonna dei Pellegrini di Caravaggio
Nell’apparentemente anonima chiesa di Sant’Agostino si nascondono due opere magnifiche, La Madonna dei Pellegrini del Caravaggio e il Profeta Isaia di Raffaello. La prima in una navata laterale e l’altra in quella centrale. Lascia che i bambini inseriscano la monetina per accendere le luci e apparirà una delle opere più belle che hanno mai visto. L’ingresso è gratuito.
Via dell’Arco dei Banchi
Sembra un arco qualsiasi, ma passandoci sotto svela un cielo stellato illuminato di sera. L’Arco dei Banchi si trova nei pressi di Castel Sant’Angelo. Al suo ingresso si trova un’antica lapide con un’incisione che indica il livello che raggiunse la piena del Tevere datata 1277.
Castel Sant’Angelo

Castel Sant’Angelo
Maestoso di giorno, incantevole di sera, affascinante è la storia millenaria di Castel Sant’Angelo. Castel Sant’Angelo era un tempo un monumento funebre, venne costruito dal re Adriano per custodire le sue ceneri e quelle dei suoi familiari. In seguito ebbe una funzione difensiva. C’è un’incredibile leggenda che spiega la nascita del suo nome, te la racconto.
La peste stava devastando la città. Papa Gregorio Magno stava dirigendo una processione verso il Castello, pregando affinché l’epidemia terminasse. Mentre pregava ebbe la visione dell’Arcangelo Michele che rinfoderava la sua spada nella guaina. Da quel momento la peste ebbe fine e Papa Gregorio per riconoscenza diede al mausoleo il nome di Castel Sant’Angelo.
Il Passetto
Vicino al Castel Sant’Angelo c’è un passaggio che unisce la residenza papale al castello. Questo accesso veniva usato dal Papa in caso di pericolo per rifugiarsi nel Castello, è il Passetto. Lungo 800 metri il Passetto fu costruito nel XV secolo dal Papa Giovanni XXII. Il Passetto aveva lo scopo di controllare e difendere l’area del Borgo sottostante, grazie alla sua posizione elevata. Il Passetto era utile per condurre in segreto i prigionieri nelle carceri di Castel Sant’Angelo. Si dice che anche la piccola Beatrice Cenci sia stata condotta nelle prigioni del Papa attraverso il Passetto, senza destare l’attenzione pubblica. Il Passetto è tutt’ora percorribile, questo è l’indirizzo dove devi recarti: Lungotevere Castello, 50. Puoi acquistare il biglietto e visitare il Passetto dal martedì alla domenica dalle 09.00 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.30). Il lunedì è chiuso.
Giorno 3
Il Ludus Magnus

La visita guidata con visori 3d
Il Ludus Magnus era la palestra più importante dove si allenavano i gladiatori. Si trovava vicino al Colosseo e i gladiatori entravano dalla palestra nell’Anfiteatro Flavio attraverso un passaggio sotterraneo. Ora sono visibili i resti delle mura delle sale. Sapevi che esistevano anche gladiatori donne? Un tempo i gladiatori non morivano facilmente in battaglia come pensano molti, ma dopo, per le ferite riportate. I Gladiatori erano degli eroi dell’epoca, spesso venivano graziati e talvolta liberati dall’imperatore. Ma al contrario di ciò che si pensa, il famoso gesto dell’imperatore con il pollice in su significava “taglia la gola” e il pollice in giù “lascialo libero”. Lo abbiamo scoperto grazie all’associazione La Mage. Con le spiegazioni della nostra guida e grazie ai visori 3D, abbiamo viaggiato nell’antica Roma e visto i Fori Imperiali, il Colosseo, il Ludus Magnus, come erano un tempo.
I Fori Imperiali

Fori Imperiali
Per i bambini è stato come trasformarsi in uno degli abitanti dell’antica Roma, è stato emozionante vedere templi e opere imponenti prendere vita ad un passo da noi. Ecco quali sono i 5 Fori Imperiali, visibili da Via dei Fori Imperiali.
- Foro di Cesare
- Foro di Augusto
- Foro di Vespasiano
- Foro di Nerva
- Foro di Traiano

Un particolare dei Fori Imperiali scoperto durante la visita guidata
Il racconto della guida de La Mage ha inizio, vediamo le rovine di quello che un tempo era un regno glorioso. Indossiamo i visori e tutto si trasforma, ecco i monumenti, i templi, meravigliosi come erano una volta. Vediamo i senatori, la gente del popolo romano e le loro case. Osserviamo da vicino la grandezza del Foro di Cesare e di Traiano, con la colonna decorata dal lungo fregio dipinto con splendidi colori vivaci. Sapevi che la Colonna Traiana è alta 40 metri, quanto il colle asportato da Traiano per ingrandire il suo Foro?
Il Campidoglio
Salendo verso il campidoglio incontrerai una fontanella con una scritta incisa nella pietra: Acqua Marcia. Questo è il nome del antico acquedotto romano, ma puoi fare uno scherzo ai tuoi bambini, chi ha il coraggio di bere l’acqua marcia? Davide ci è cascato in pieno. Una volta giunti nella piazza, puoi notare la pavimentazione disegnata da Michelangelo. Al centro della piazza spicca la Statua di Marco Aurelio, questa però è solo una copia, l’originale è custodita nei Musei Capitolini proprio lì vicino. Nella statua si nasconde una civetta, prova a trovarla. Conosci la leggenda della civetta? Puoi raccontare ai bambini anche la storia delle oche del Campidoglio.

La Statua di Marco Aurelio al Campidoglio
Un tempo su questo colle sorgeva il Tempio di Giove, qui venivano allevati animali sacri agli dei come le oche. Durante la guerra contro i Galli i Romani si rifugiarono sul Campidoglio. La battaglia durò a lungo e il cibo stava per finire, ma nessuno toccò gli animali sacri. Una notte i galli tentarono un assalto a sorpresa. In silenzio gli assalitori stavano per raggiungere i Romani, quando le oche cominciarono a starnazzare svegliando i Romani che riuscirono a cacciare via i Galli. Così grazie alle oche il Campidoglio fu salvo.
La Colonna Traiana
Ancora imponente e maestosa come un tempo, racconta attraverso le sue iscrizioni le imprese del re Traiano durante le due battaglie in Dacia. Al suo interno si trova una scala per salire in cima, alla sua base le ceneri di Traiano e Plotina. In cima, dove un tempo troneggiava la statua dorata di Traiano, oggi vediamo la statua di San Pietro.

La Colonna Traiana
Il Vittoriano
Da vicino è ancor più bello e imponente con l’Altare della Patria e la tomba del Milite Ignoto, ai suoi lati sono posti due bracieri dove arde giorno e notte il fuoco sacro. Al centro troneggia la grande statua di Vittorio Emanuele II a cavallo. Spiega ai tuoi bambini il significato di questo monumento così importante per la nostra nazione. Questa è una delle tante meraviglie che puoi vedere a Roma Gratis.

Il Vittoriano
Le Statue Parlanti
Tanto tempo fa queste statue davano voce ai pensieri del popolo, qui infatti venivano affissi fogli con su scritte lamentele e considerazioni del popolo. Ecco quali sono le Statue Parlanti.

Una delle Statue Parlanti di Roma
- La statua di Marforio sul Campidoglio, visibile in orario di apertura del museo.
- La statua di Madama Lucrezia a Palazzo Venezia.
- La statua di Pasquino vicino Piazza Navona.
- La statua del Facchino in Via Lata, nei pressi del Pantheon.
- La statua del Babuino vicino la Chiesa di Sant’Atanasio dei Greci.
Largo di Torre Argentina
Passeggiando verso Trastevere, appena oltre l’asfalto, si apre l’area sacra di largo di Torre Argentina. Qui un tempo sorgeva la Curia di Pompeo dove si riuniva il Senato. Questo è il luogo dove fu assassinato Gaio Giulio Cesare con 23 coltellate, alle Idi di marzo del 44 a.C. Oggi largo Torre Argentina è abitata da una colonia di gatti. Ogni anno il 15 marzo va in scena una rievocazione storica della morte di cesare, durante la quale riecheggerà la frase “Tu quoque, Brute, fili mi! (Persino tu, Bruto, figlio mio)”
Trastevere

Trastevere
Un tempo si vedevano tra i vicoli di Trastevere fili con panni stesi ovunque, oggi quegli stessi vicoli sono presi d’assalto dai turisti. Il quartiere di Trastevere conserva in ogni caso un fascino intramontabile, con le sue case dai toni caldi incorniciate dai rampicanti. Non si può resistere al profumo dei piatti della cucina romana che arriva dalle taverne. A Trastevere devi assolutamente provare la cucina tipica di La Casetta di Trastevere. Una carbonara così, servita nella padella poi, devi provarla!
Gli scorci sul fiume Tevere

Il ponte Sisto sul Tevere con sullo sfondo la Cupola di San Pietro
Basta seguire il richiamo dei gabbiani e ti troverai sulle rive del Tevere. Non è meraviglioso passeggiare ammirando il Ponte Sisto dal Ponte Garibaldi, con la Cupola della Basilica di San Pietro sullo sfondo? Puoi attraversare il Ponte Sisto e ammirare i suoi artisti di strada raggiungendo Piazza Trilussa. Racconta la leggenda dell’Isola Tiberina che si avvista da qui:
La leggenda narra che quest’isola sia nata gettando tutto il grano di Tarquinio il Superbo nel Tevere.
Vicolo di Mazzamurelli
Sai che a Roma esistono degli spiritelli chiamati mazzamurelli? Il nome deriva da “mazza sul muro”, pare infatti che questi folletti picchiassero sul muro per fare dispetto e incutere paura agli abitanti della casa. Se ti dirigi a Trastevere c’è un vicolo che in passato si diceva abitato da queste creature, chiamato vicolo di Mazzamurelli. Nel passato la gente evitava di percorrere questa strada. Se ti trovi a passare di qui racconta ai bambini la storia dei mazzamurelli.
Un posto particolare dove mangiare a Roma

Manuele e Davide ammirano il murales da Pokè Pokè
Ammetto che questo posto non lo conoscevamo, è stato nostro figlio Manuele ad insistere per venire al Pokè Pokè in Viale Eritrea e devo dire che è stata una piacevole scoperta. Tutto è partito da un disegno, Manu adora disegnare e segue due artisti, fumettisti e youtubers che hanno realizzato in questo locale un particolare murales. Il tema del ristorante come si capisce subito, sono i gatti, in fondo i gatti portano fortuna, chi non li ama? Il murales coloratissimo come tutto il locale, rappresenta una ciotola di Pokè che si rovescia, solo che al posto dei chicchi di riso ci sono 999 gatti. Tra questi gattini carinissimi è nascosto un topolino, prova a vedere dove! Qui servono ottimi piatti della cucina hawaiana con qualche rivisitazione. Per i ragazzi c’è anche il 15% di sconto. Ti aspetta una serata particolare e coloratissima.
Speriamo che questa guida ti sia stata utile per il tuo viaggio a Roma in 3 giorni con i bambini. Quale luogo ti piacerebbe inserire nel tuo itinerario a Roma?