Ti ci hanno mai mandato a quel paese? Beh quel paese esiste infatti è così che viene soprannominato questo borgo del sud Italia. Da anni questo paesino e i suoi abitanti sono additati come portatori di sventura. Si dice che anche il solo nominare questo borgo porti a conseguenze catastrofiche, per questo si preferisce chiamarlo quel paese oppure il paese innominabile. Oggi ti portiamo a…shhh mi raccomando di non ripeterlo ad alta voce… Colobraro, il paese che porta sfortuna.

Uno scorcio di Colobraro
Ma perchè Colobraro è il paese che porta sfortuna?
Colobraro è un grazioso borgo dell’Appennino lucano, in Basilicata, situato nella valle del fiume Sinni e sorge sulle pendici meridionali del Monte Calvario, in provincia di Matera.
Tutto ebbe inizio verso la fine degli anni 50 quando nel paese si chiacchierava di un avvocato famoso per vincere tutte le cause, che aveva richiamato su di se l’attenzione e l’invidia degli altri avvocati. Nel giorno in cui fu inaugurato il Tribunale di Matera, indovina chi fu il protagonista della prima causa? Si proprio l’avvocato di Colobraro che durante un’arringa disse: “Se non dico la verità, possa cadere questo lampadario”. E il lampadario cadde! Da allora tutti credettero che l’avvocato avesse stretto un patto col diavolo e gli abitanti di Colobraro furono additati come portatori di sfortuna.

Una delle scene dello spettacolo itinerante
Diverse però erano le credenze che hanno condizionato questo paese. Si credeva infatti che le donne del paese praticassero dei rituali magici, ma come spesso accadeva nei paesini del sud Italia alcune donne toglievano “l’affascino” ovvero il malocchio con un rito di guarigione. La suggestione poi ha fatto il resto, in poco tempo hanno cominciato a girare racconti di eventi sfortunati capitati a chi varcava il confine del paese.
La Fortuna di Colobraro
Nessuno andava più a quel paese, ma gli abitanti decisero di sfruttare queste nefaste credenze a proprio vantaggio. Così nel 2010 nacque lo spettacolo teatrale “Sogno di una notte a….Quel paese” che in maniera ironica mette in scena le credenze popolari. Ebbene è stato un successo e attira ogni anno tantissimi turisti.
A fine estate si svolgono le rappresentazioni itineranti nel borgo ogni venerdì di agosto e venerdì 1 settembre alle 18 alle 20 o alle 22.
Le domeniche alle 21:30 invece potrai assistere alla “Notte di rituali magici”. Niente paura però non ti verrà fatta una fattura! Nel chiostro del convento potrai ammirare i balli popolari della tradizione Lucana e potrai visitare la stanza delle erbe.
Appena entrato in paese ti verrà consegnato un amuleto contro la sfortuna, perché qui si dice:” Non è vero ma ci credo”. Il ‘Cincioc’ è composto da un sacchetto con all’interno tre chicchi di grano per favorire la prosperità e l’abbondanza, tre aghi di rosmarino per allontanare gli spiriti maligni, tre chicchi di sale contro il malocchio, tre pizzichi di lavanda che porta bellezza e fortuna. L’involucro viene chiuso con un laccio rosso, la legatura dell’amore.
A quel paese potrai incontrare una “masciara”, un’autentica fattucchiera, e i “monachicchi”, le anime dei giovani defunti, un po’ bambini un po’ folletti, che si divertono a fare dispetti. E soprattutto la simpatica affabile gente di questo carinissimo paese!
E allora tu sei superstizioso o ci andresti a quel paese?

La scena finale al castello di Colobraro